Reggio di Calabria: gli aspiranti acquirenti degli immobili del Patrimonio Edilizio ci scrivono “Nonostante l’ottimo lavoro della S.a.t.i., la nomina di Carmelo Nucera ha rallentato la definizione delle pratiche di vendita”

Riceviamo e pubblichiamo. Siamo una delegazione di persone che, in quanto assegnatari e aspiranti acquirenti degli alloggi popolari messi in vendita con il bando 2012, vogliamo far presente che, sebbene l'attività tecnica connessa alla vendita degli alloggi del patrimonio in dotazione al Comune svolta dalla S.at.i. srl avesse conseguito ottimi risultati tali per cui si era giunti alla stesura dei contratti finali di vendita, la nomina del nuovo dirigente al Settore Patrimonio del Comune di Reggio Calabria, Avv. Carmelo Pasquale Nucera, ha rallentato se non addirittura differito a data da destinarsi la definizione ultima delle pratiche di vendita.

Fin dal momento del suo insediamento, il dirigente ha palesato la volontà di non dare seguito alle decisioni prese dai predecessori che ritenevano la dismissione del patrimonio ERP una misura fondamentale sia per la valorizzazione del patrimonio immobiliare comunale sia per garantire maggiore liquidità alle casse dell'Ente. Dapprima, programmando l’eventuale chiusura dell'ufficio Front-Office gestito dai collaboratori della S.at.i. per lo svolgimento della fase istruttoria del bando di vendita; in seguito, non presentandosi nella sede comunale opportunamente indicata per la stipula dei contratti stessi, ad oggi privi di qualsiasi valenza contrattuale. A seguito di questo atteggiamento, si sono verificate due conseguenze: primo, non sono stati più emessi provvedimenti di ammissione all'acquisto nonostante i continui solleciti da parte della S.at.i.; secondo, alcuni assegnatari di alloggi, ritenuti idonei all'acquisto, avendo versato inutilmente l'importo complessivo o parziale, senza mai ricevere alcuna assicurazione sul buon esito di quanto effettuato, hanno richiesto la restituzione delle somme versate. Per non parlare poi, dello sballottamento di noi interessati da un ufficio all'altro per avere risposte rispetto al termine della procedura di acquisto e per sapere quali impedimenti esistessero per la definizione della nostra posizione di idoneità rispetto all'acquisto. Poiché riteniamo che con questa situazione viene vanificato il lavoro svolto prontamente dalla S.at.i., che spesso si è trovata ad affrontare ostacoli tecnici di non facile soluzione visto il rapporto alle volte conflittuale tra i tecnici della S.at.i. e i dipendenti del Settore Patrimonio, chiediamo un tempestivo intervento da parte della terna commissariale per risolvere questa problematica, che a lungo andare diventa esasperante per gli stessi interessati. Nello specifico, ci auspichiamo che dette attività vengano destinate interamente alla S.at.i., dimostratasi ad oggi l'unico interlocutore attivo e responsabile dell'attività di vendita, così come il soggetto veramente interessato a portare a termine al meglio il compito affidatogli. Una delegazione di assegnatari, aspiranti acquirenti – Bando 2012: Sig.ra Bongiorno Vincenza, Sig. Zavaglia Giuseppe, Sig.ra Giorsa Maria Margherita, Sig. Gennaro Antonio, Sig.ra Porcino Francesca, Sig. Calafiore Giovanni, Sig.ra Zagari Donatella, Sig. Surace Luigi, Sig. Falcone Francesco e Sig. Logiudice Rosario.

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Reggio di Calabria: UGL, proclamato lo sciopero ad oltranza dai lavoratori della Re.G.E.S.. “Il Reggino”: “E se Reggio – finalmente – s’incazzasse?”

di Carmelo Regolo. A seguito della pubblicazione del piano di rientro, redatto dai signori Commissari del Comune di Reggio Calabria, è emersa la volontà di cedere le quote di maggioranza di proprietà del Comune e di trasferire a privati l'attività oggi svolta, con profitto anche per l’Amministrazione Comunale, dalla Re.G.E.S. La UGL, preoccupata per il futuro occupazionale dei dipendenti Re.G.E.S., alla luce dei contenuti della proposta avanzata dai Commissari nel piano di rientro, decide di proseguire ad oltranza lo sciopero iniziato in data odierna (ieri 4 marzo, n.d.r.) sino ad una specifica convocazione in merito.

Con questa azione i lavoratori vogliono manifestare tutta la loro rabbia e contrarietà in quanto si sentono sacrificati pur operando in un settore difficile, ad alto contenuto professionale, sempre con alto senso di responsabilità e non possono accettare che la soluzione contenuta nella proposta avanzata dalla terna Commissariale abbia come sbocco finale la perdita del posto di lavoro. Il Segretario Provinciale Terziario Commercio e Servizi, Guido Rulli.
Nota del Direttore.
La nota di cui sopra, trasmessaci dal collega Carmelo Regolo ed a firma Guido Rulli, ricevuta qualche minuto fa ed integralmente pubblicata, mi obbliga a qualche doverosa considerazione. Facendo finta (ma solo facendo finta, per il momento) di trascurare e, quindi, alienando dal discorso i nomi e cognomi dei soggetti a cui vanno ascritte le gravi responsabilità che hanno, dapprima, portato allo scioglimento del Consiglio Comunale ("per contiguità con la 'ndrangheta ed in continuità con l'Amministrazione precedente" con conseguente nomina della triade commissariale dal parte del Ministro Cancellieri) e, poi, alla quantificazione della stessa triade del reale disavanzo di amministrazione da ripianare (€ 110.918.040,99), il quibus è uno ed uno solo: i gravissimi danni arrecati da qualche politico, da qualche burocrate e da qualche dirigente, in concorso tra di loro ovviamente (molti sono i procedimenti penali aperti contro costoro, anche postmortem), perché dovrebbero essere pagati non solo dai dipendenti Re.G.E.S. in quanto cittadini (le integrazioni retrattive ricevute su acqua – non potabile – e spazzatura – non raccolta – sono già arrivate, la nuova T.A.R.E.S è pronta per partire, l’aliquota massima applicata all’I.M.U. è già storia così come la T.O.S.A.P.) ma anche in quanto lavoratori? Perché si chiede a loro, ma anche ai dipendenti Re.Ca.S.I., di pagare un prezzo così alto? In sostanza, gli 88 reggini che, da anni, lavorano indefessamente adempiendo ad un servizio ingrato (chi riscuote i tributi, da sempre, è visto come una sanguisuga spesso dimenticando ch’è tenuto a farlo per conto terzi), con professionalità, cortesia e finanche umanità dinnanzi a taluni casi, secondo la triade commissariale dovrebbero pagare un prezzo ancora più alto di quello che il reggino-medio sarà tenuto a versare nelle casse comunali. Lo ricordo a beneficio dei distratti: la Re.G.E.S. (Reggio Gestione Entrate e Servizi) è una Società per Azioni in cui l’azionista (o socio) di maggioranza è proprio il Comune di Reggio di Calabria (con il 51% delle quote) a cui si è affiancato il socio privato Maggioli S.p.A. (con il restante 49%). E allora, alle pagine 43 e seguenti del “Piano di riequilibrio finanziario pluriennale” stilato dalla Commissione Straordinaria, paragrafi 5, 5.1, 5.1.1, 5.1.2 (“Previsione di riduzione dei costi per il trienni 2013-2015 e relative modalità di copertura”, “Re.G.E.S. S.p.A. e Re.Ca.S.I. S.p.A.”, Re.G.E.S. S.p.A.” e “Re.Ca.S.I. S.p.A.”) si legge come la “spesa per corrispettivi, IVA compresa, gravante sul bilancio comunale al 31.12.2012” sia, per quanto riguarda la Re.G.E.S. pari a € 7.265.413,63 (per la cronaca: Leonia € 20.305.132,30, Multiservizi € 18.357.894,71, Re.Ca.S.I.  € 2.269.305,39, A.T.A.M. € 1.531.879,09 e S.a.t.i. € 1.657.469,53 per un totale di € 51.387.094,65). Alla luce di questi calcoli, partendo dal presupposto che “L’obiettivo normativo (art. 243 bis D.Lgs. n. 267/2000) prevede la riduzione, entro il termine di un triennio (2013-2015), di almeno il 10% delle spese per prestazioni di servizi… al fini di garantire gli equilibri di bilancio, la Commissione ha chiesto di conseguire un maggiore target di riduzione, non inferiore nel complesso al 25%”. “Alla luce delle suddette indicazioni (le spese per ogni singola società, partecipata e non – n.d.r.), il target di riduzione complessivo nel triennio non dovrà essere inferiore a € 12.846.773, 66 (è il 25% di € 51.387.094,65 – n.d.r.). Frutto di questi calcoli alla femminina, da burocrati e ragionieri al contempo, i 3 commissari di Palazzo San Giorgio, credono sia bastevole che, per quanto riguarda Re.G.E.S. e Re.Ca.S.I. in particolar modo, ci rifaccia al seguente principio previsto dall’art. 4 comma 1 del decreto legge 95/2012 (sì, altro non è che l’ennesimo regalo fatto da Monti agli italiani e grazie a cui abbiamo imparato il significato di “spending review” e dietro cui molti imprenditori si trincerano, approfittandosene, per fare tagli anche indiscriminati sul personale “accusato” di essere fonte di spesa non più sostenibile): “In particolare, è stabilita una duplice alternativa modalità di dismissione della partecipazione pubblica attraverso: 1) lo scioglimento della società entro il 31 dicembre 2013; 2) l’alienazione dell’intera partecipazione detenuta dalla pubblica amministrazione, entro il 30 giugno 2013, mediante procedure ad evidenza pubblica. In caso di alienazione, il servizio strumentale è assegnato alla società privatizzata per 5 anni (non rinnovabili) a decorrere dall’1 gennaio 2014”. Traduco: entro il 31 dicembre 2013 i Commissari vorrebbero sciogliere la Re.G.E.S. S.p.A. (e la Re.Ca.S.I. S.p.A.) o, in alternativa, entro il 30 giugno 2013, alienare (uguale vendere) il 51% delle azioni in possesso dell’Amministrazione Comunale e, se vendute, assegnare alla società con un nuovo assetto il servizio già effettuato fino al 31 dicembre 2018 (5 anni, non rinnovabili, dall’1 gennaio 2014). Ragiono, adesso, per assurdo: il Comune ha bisogno di un servizio importantissimo quale quello della riscossione dei tributi (l’incasso derivante dai tributi, seppur come in questo caso “partecipato” e, quindi, “diviso” in base all’agio stabilito, è alla base di qualunque bilancio alla voce “entrate”). Per eseguire la riscossione, piuttosto che affidarsi al proprio personale, ha formato un Società per Azioni di cui è, peraltro, il maggior azionista. Quindi, ne consegue, che è anche il datore di lavoro (nella quota del 51%) degli 88 impiegati della Re.G.E.S. equiparabili, perciò, a “quasi” dipendenti comunali. Ne deriva che, ovviamente, ha un vantaggio enorme nell’utilizzare le 88 professionalità le cui spettanze vengono divise con la Maggioli S.p.A.. Se, invece, gli 88 dipendenti fossero “comunali” al 100% anche le spese per l’Amministrazione sarebbero al 100% e non più al 51%. Giusto? Si potrebbe obiettare che gli attuali dipendenti comunali potrebbero adempiere a quanto fatto dagli 88 e così il Comune risparmierebbe il 51% di spese. Giusto! Ma il Comune ha le professionalità per farlo? NO! Il Comune ha la quota personale per farlo? NO! E allora? Allora i Commissari presumono che sciogliere la Società entro il 31 dicembre 2013 sia la panacea di tutti i mali. NON E’ COSI’ ma i Commissari lavorano con il pallottoliere soffermandosi esclusivamente alla matematica e non alla logica. La seconda ipotesi è quella del vendere il proprio 51% e prolungare l’affidamento del servizio fino al 31 dicembre 2018. Ma chi, in sostanza, comprerebbe il 51% di una Società, spendendo qualche milione di euro, per lavorare e, quindi, incassare prima recuperando le spese derivate dall'investimento che, inevitabilmente, presuppone un'uscita non da niente di capitali e, poi, forse, producendo guadagno tutto questo solo per 5 anni? Chi sarebbe così coraggioso e fors’anche incosciente? Non è dato saperlo ma se ne riparlerà. E se il Comune vendesse il proprio 51%, quale sarebbe l’agio che la nuova Società costituitasi gli darebbe? Certo non potrebbe essere lo stesso attuale, giusto? Non sono commercialista né tantomeno esperto di economia. Ragiono molto semplicemente, tutto qua. E la Maggioli S.p.A., che oggi detiene il restante 49%, potrebbe essere interessata ad avvalersi di una possibile opzione d’acquisto acquisendo, così, il 100% della Re.G.E.S. S.p.A.? Onestamente, assistendo all’immobilismo della stessa in questi primi due giorni di sciopero con annesso sit-in a Piazza Italia, non credo proprio sia interessata. Gli 11 suoi dipendenti, tutti perfettamente al lavoro negli uffici a sud della città, sembrano per nulla interessati alla vicenda: male che vada, chiudendo la Re.G.E.S., verranno trasferiti in altre località dove la Maggioli è già presente con buona pace loro. E chi s’è visto s’è visto, insomma. Un appunto, a loro, mi corre l’obbligo di farlo. Ho vissuto sulla mia pelle i sacrifici richiesti ai dipendenti (pomeriggi interminabili trascorsi in ufficio, sabati, persino domeniche ad imbustare e spedire fatture, richieste di ritiro di nomine a Rappresentanti di Lista – con qualcuno “invitato” a fare in quei giorni il lavoro di 4, 5 o 6 persone assenti in permesso retribuito – persino richieste di aiuto per sbrigare altre faccende), tutti regolarmente retribuiti (ci tengo a precisarlo a scanso di equivoci). Probabilmente, anzi certamente, quell’ottantina (qualche crumiro c’è sempre, magari a colloquio continuo con qualcuno degli 11 privilegiati di cui sopra, che, oltretutto – ci spero ma al contempo mi irretisce – si avvantaggerà dello sciopero dei colleghi senza prendere freddo e senza decurtazione del salario) di uomini e donne che, da ieri mattina, sono al freddo in sit-in permanente a Piazza Italia avrebbero avuto il diritto di essere supportati (non fosse altro per solidarietà e vicinanza) da chi problemi di probabile perdita di posto di lavoro non ne ha. Il possesso degli attributi non è da dimostrarsi stando solo dietro ad una scrivania. A volte è necessario alzarsi e lottare al fianco di quegli uomini e donne cui, fino al giorno prima, hai chiesto ore di lavoro in più trascorse in ufficio e ore di lavoro in meno passate a casa in famiglia. O sbaglio? Fatta questa precisazione, credo che l’operato dei Commissari stia avvenendo sulla scia di ciò che ha fatto il Governo Monti: tartassare gli innocenti reggini, spingerli nel baratro (hanno pensato, i Commissari, che alzando le aliquote dei tributi aumenterà l’evasione? eh già, o si mangia o si pagano le tasse per ripianare la voragine che altri hanno creato!), non punire i responsabili ma colpire tutti essendo molto più facile la riuscita quanto più grosso è il bersaglio. Ed allora che si fa? Si adotta una "spendig review" logica: si trasferiscono i locali della Re.G.E.S. al Ce.Dir. e si risparmia qualche centinaio di migliaia di euro sull'affitto; si riducono i consigli di amministrazione eleggendone uno solo per tutte le società partecipate; si mandano a casa le teste vuote nullafacenti; si riducono le spese (energia elettrica e telefono, per esempio); si riduce lo straordinario; si bloccano i passaggi di livello; si eliminano le auto aziendali ed i benefit e via dicendo. E se i Reggini, un giorno, finalmente, s’incazzassero davvero? E se i Reggini, dimenticando il clientelismo atavico che li contraddistingue, capissero di essere così tanto vessati da non farcela più? E se i Reggini, un giorno, riscoprissero l’orgoglio che li contraddistinse nel luglio del 1970? Quasi 43 anni fa c’era in gioco un capoluogo di regione, oggi c’è il gioco la sopravvivenza. "Mai abusare dei buoni", diceva mia nonna: "se s’incazzano sono assai peggio dei cattivi"! Ad maiora! Maurizio Gangemi.

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Reggio di Calabria: i dipendenti Re.Ca.S.I. “Il nostro futuro è incerto. Lunedì accanto ai colleghi della Re.G.E.S.”

Dai dipendenti della Re.Ca.S.I. riceviamo e pubblichiamo. "Preso atto del piano di risanamento pluriennale deliberato dalla Commissione straordinaria in data 8.2.2013, che prevede, tra l’altro, per le aziende Re.Ca.S.I. spa e Re.G.E.S. spa, “la cessione della quota pubblica entro il 30.06.2013” o il loro “scioglimento entro il 31.12.2013”, noi dipendenti Re.Ca.S.I. intendiamo manifestare il nostro pensiero sulla questione. In primo luogo condividiamo le stesse preoccupazioni di altri colleghi relativamente al nostro futuro, quantomeno incerto. Sin dalla nascita della società, l’atteggiamento di noi lavoratori si è sempre contraddistinto per professionalità e totale disponibilità verso qualunque esigenza manifestata dall’amministrazione.

E’ importante, quindi, evidenziare il ruolo strategico che la nostra azienda svolge per la funzionalità del Comune stesso. Re.Ca.S.I., di fatto, gestisce le principali banche dati informatiche (tra le quali: anagrafe, finanze, stipendi, patrimonio edilizio, protocollo informatico, albo pretorio, mensa scolastica, lavori pubblici); cura l’analisi e la progettazione di soluzioni informatiche che possono generare nuove entrate per l’Ente (alienazione del patrimonio edilizio, gestione delle pratiche di condono edilizio, realizzazione del sistema informativo territoriale in funzione della creazione di un anagrafe tributaria, ecc…); supporta l’Ente nelle situazioni critiche nelle quali si richiedono interventi specialistici (non ultima l’attività svolta in occasione delle recenti consultazioni elettorali). Dal nostro punto di vista, al di là delle considerazioni sulla legittimità o meno della scelta fatta dalla Commissione, sarebbe auspicabile potersi confrontare con gli stessi Commissari per comprendere, tra l’altro, quali strumenti di tutela dei livelli occupazionali prevedono, quali motivazioni hanno portato ad optare per la duplice alternativa prospettata e non, ad esempio, per il proseguimento dei contratti in essere fino alla naturale scadenza del 2015, o alle eccezioni previste dall’art. 4, comma 3 della L. 135/2012. Ciò premesso, noi dipendenti Re.Ca.S.I., certi che fino all’ultimo giorno disponibile i vertici aziendali, come hanno sempre fatto fino ad oggi, continueranno ad agire per tutelare gli interessi dei lavoratori, intendiamo divenire parte attiva in questa difesa del diritto al lavoro. Per senso di responsabilità, con la garanzia, almeno per il momento, della continuità dei servizi erogati, già da lunedì prevediamo di presenziare, in delegazione, alla manifestazione promossa dai colleghi della Re.G.E.S., riservandoci nei prossimi giorni di promuovere nuove iniziative".

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Reggio di Calabria: SoGas, Porcino “Solidarietà a Fedele e Chizzoniti

La Società di Gestione dell’Aeroporto dello Stretto stigmatizza e condanna entrambi i vili atti vandalici evidentemente tesi ad intimidire l’Assessore Regionale ai Trasporti, on. Luigi Fedele, e il Presidente della Commissione Vigilanza del Consiglio Regionale della Calabria, on. Aurelio Chizzoniti. “La pronta ed immediata reazione manifestata dall’Assessore Fedele – dichiara il Presidente Sogas Carlo Alberto Porcino –, già con le sue prime dichiarazioni dopo l’accaduto, sono la chiara testimonianza della tempra coriacea dell’uomo e del politico che, impegnato nella sua missione, prosegue per la sua strada con la schiena dritta.

Senza timore alcuno. Questo, senza dubbio, ci conforta e ci rassicura sul fatto che potremo continuare a contare sull’Assessore Fedele in quanto amministratore attento alle dinamiche del mondo dei trasporti in Calabria e, soprattutto, valido e autorevole interlocutore per l’Aeroporto dello Stretto così come fino ad oggi ha sempre dimostrato di essere”. La Sogas SpA esprime, infine, vicinanza anche al Consigliere Regionale Chizzoniti che in tutto il suo impegno politico si è sempre speso molto per l’Aeroporto dello Stretto. v.m.

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Reggio di Calabria: Tamiro (Giovane Italia) “Aggregare nuove persone in campagna elettorale è il segnale che la Giovane Italia a Reggio procede nella direzione giusta. Vetta nuovo Presidente GI della XIII^ Circoscrizione”

di Domenico Tamiro*. "Aggregare nuove persone in campagna elettorale è il segnale che la Giovane Italia a Reggio procede nella direzione giusta. Non solo si allarga la famiglia, ma sono molti i giovani che decidono di militare con ulteriore senso di responsabilità. È stato da poco nominato il nuovo Presidente della GI della XIII Circoscrizione del Comune di Reggio Calabria. Si chiama Danilo Vetta, giovane laureato, lavoratore instancabile, cresciuto (politicamente parlando) nella scuola di formazione indetta lo scorso anno dal movimento giovanile del PdL.

Persona migliore non poteva essere scelta dal Presidente provinciale della GI Luigi Amato, soprattutto per l’importanza che rivestono i rioni dove si troverà ad operare Danilo: Ravagnese, Arangea, Saracinello, zone che, malgrado il loro alto tasso di densità demografica, sono state recentemente dimenticate da chi sta amministrando questa città. Per questo al Presidente Vetto vanno a nome mio e di tutta la nostra comunità militante un doppio in bocca al lupo di buon lavoro". *Dirigente Comunale Giovane Italia.

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Reggio di Calabria: inaugurata la nuova fermata ferroviaria Reggio Calabria-Aeroporto

Questo è un giorno importante per l’Aeroporto dello Stretto, oggi verrà finalmente inaugurata la stazione ferroviaria di Reggio Calabria Aeroporto. La stazione, situata sopra il pontile e a pochi metri dall’aerostazione è un piccolo gioiellino dal potenziale incredibile. Sono pochissimi gli aeroporti italiani che possono vantare un collegamento ferroviario dedicato. Finalmente l’utenza della fascia jonica e tirrenica, ma anche messinese tramite la stazione di Villa San Giovanni, potrà essere servita in maniera efficiente, a patto di un servizio ferroviario all’altezza degli standard del 2013.

Auspichiamo un servizio in coincidenza con i voli in arrivo e in partenza, l’integrazione tariffaria con Metromare dello Stretto e Caronte&Tourist nei collegamenti con Messina; sul fronte del materiale rotabile l’acquisto di treni più moderni e veloci, in modo da rendere vantaggioso anche per gli utenti residenti nelle zone più periferiche della provincia l’utilizzo dell’Aeroporto dello Stretto. Inutile dire che speriamo nella riattivazione della stazione di Reggio Calabria Marittima, che ha un potenziale notevole fino ad oggi non sfruttato. Crediamo  che un collegamento di tipo suburbano sulla linea  Pellaro-Aeroporto-Stazione Centrale-Porto, risolverebbe molti problemi di mobilità della  zona sud della città, ma inoltre rappresenterebbe un ulteriore alternativa, data ai cittadini messinesi, di poter usare l’Aeroporto di Reggio Calabria. Inutile ribadire quanto sia necessario avere dei buoni collegamenti tra Aeroporto e Stazione Ferroviaria Aeroporto, e la SOGAS  ha già assicurato che i suoi espleteranno il servizio. Però lanciamo un'altra idea che speriamo possa essere colta dagli enti preposti, cioè quello di assicurare un collegamento del quartiere di Ravagnese, ma anche di Valanidi e le altre frazioni collinari, con la stazione ferroviaria Aeroporto, garantendo così ai cittadini di queste frazioni un più semplice accesso ai servizi ferroviari. Cosa molto importante è mettere fine allo stato di abbandono e degrado in cui versano le zone circostanti la stazione ferroviaria e pontile. Da anni si convive con uno scarico fognario a cielo aperto  con uno scenario complessivo non certo degno di un paese civile. Senza contare che questi luoghi sono il biglietto da visita della città. Lanciamo un monito alla classe politica. E’ necessario mantenere un attenzione costante nei confronti dello scalo e soprattutto impegnarsi nel garantire più voli a tariffe agevoli presso lo scalo di Reggio Calabria, magari sbloccando finanziamenti che da anni aspettano di essere utilizzati. Destinazioni importanti come Pisa/Firenze, Bologna, Bergamo/Milano Malpensa sono tutt’oggi ancora scoperte. Non si faccia in modo che l’ennesimo rilancio dell’Aeroporto di Reggio Calabria finisca in fumo. Lo staff di AeroportoRC.com Roberto Sartiano, Giuseppe Imbalzano e Fabio Suraci.

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Reggio di Calabria: Aeroporto dello Stretto, nota del Presidente So.G.A.S. Porcino sulla nuova fermata RFI Stazione-Aeroporto

Prossima fermata: stazione aeroporto. Fino a giugno rimarrà in vigore l’attuale orario dei treni in ragione del quale saranno introdotte da RFI soste presso la nuova fermata per ben dieci corse provenienti dalla linea ionica e altrettante dalla linea tirrenica. Allo stato attuale non sono ancora previste corse dedicate unicamente al collegamento dei principali centri urbani con l’Aeroporto, quindi gli orari attuali non si presentano ancora in assoluta coincidenza oraria con i voli in partenza e in arrivo, ma è già un primo importante passo in avanti. Il servizio di metropolitana leggera di superficie aggiunge così una nuova tappa al suo itinerario. Finalmente si potrà salire su un treno e raggiungere l’Aeroporto.

Una soluzione molto utile e comoda sia per chi proviene dalla ionica che dalla tirrenica. I vantaggi poi per chi vive in centro storico o nei quartieri periferici cittadini saranno innegabili. Si potrà lasciare a casa la propria vettura, senza doversi per forza fare accompagnare in aeroporto. Questo il primo commento del Presidente Sogas Carlo Alberto Porcino. L’apertura operativa della nuova fermata ferroviaria Aeroporto – aggiunge Porcino – viene accolta favorevolmente da parte di Sogas. Ringraziamo pertanto RFI ed in particolare la Regione Calabria, Assessorato ai Trasporti, per la spinta propulsiva impressa in questi mesi affinché i lavori fossero completati in tempi rapidi ed il servizio avesse inizio. Si badi bene: con oggi vengono implementati gli attuali servizi esterni di collegamento via terra già esistenti e fino ad oggi operati principalmente a mezzo bus da parte di Atam e Autolinee Federico. Tutti servizi dunque non operati direttamente da Sogas bensì dai principali attori impegnati nel trasporto pubblico locale. C’è ora bisogno di mettere in campo nuove sinergie. Quando avremo modo di definire i nuovi orari con RFI sono certo che la nuova fermata ferroviaria incontrerà il favore anche della clientela più affezionata dell’Aeroporto dello Stretto. Come Sogas – prosegue Porcino – fin tanto che il servizio bus navetta di collegamento non sarà operato da Atam o da altro vettore competente com’è giusto che sia, nel frattempo metteremo a disposizione un servizio di collegamento diretto con appositi Shuttle – Bus dedicati ai nostri clienti che, una volta scesi dal treno, verranno accompagnati fin dentro al Terminal.  Abbiamo anche dato la nostra disponibilità ad ospitare all’interno dell’aerostazione una postazione di self – ticketing promossa da RFI che consenta alla nostra clientela di acquistare il biglietto ferroviario sull’intera rete nazionale. Quanto agli orari – ribadisce Porcino – ci aspettiamo da parte di RFI una forte collaborazione ed un minimo di elasticità necessaria a garantire una facile e comoda fruizione della nuova fermata. Altrimenti che senso ha questa nuova fermata? Alla nostra clientela interessa unicamente effettuare in tempo i controlli di sicurezza e rispettare le procedure di imbarco. Ed è questo che dovrà essere garantito. Solo si potrà abituare facilmente a  raggiungere in treno l’Aeroporto dello Stretto. La Sogas ha altresì già interessato i dirigenti dei settori tecnici degli enti locali competenti, ovvero Comune e Provincia di Reggio Calabria, rispettivamente architetto Marcello Cammera e Ing. Carmelo Barbaro, i quali, dopo aver già effettuato proprio in questi giorni opportuni  sopralluoghi, potranno definire in tempi rapidi gli interventi necessari per risolvere le problematiche afferenti la corretta e sicura fruizione dell’asse viario che dà accesso alla nuova stazione ferroviaria, nonché la bonifica ambientale dell’intero sito che oggi purtroppo si presenta in condizioni davvero precarie.  La nostra proposta: perché non pensiamo ad una tariffa unica “metropolitana”? Pensiamo ad un prezzo unico che, su base chilometrica, inglobi  andata e ritorno l’attraversamento dello Stretto (ad esempio con Metromare oppure con Caronte Tourist senza auto) il collegamento in treno (dalle stazioni fruite dal servizio di metropolitana leggera di superficie RFI) oppure in autobus (Atam, Autolinee Federico) fino in Aeroporto. Naturalmente incluso anche il trasporto a bordo dello Shuttle Sogas dalla stazione fin dentro al Terminal. Tutto con un biglietto solo, prenotabile e acquistabile sia in fase di acquisto del biglietto aereo,  su internet o presso le agenzie di viaggio, sia dopo direttamente in biglietteria. Nel trasporto pubblico locale – conclude Porcino  – serve una sempre crescente “intermodalità” che però potrà considerarsi davvero compiuta, almeno per ciò che ci riguarda più da vicino, solo quando sarà attiva anche la fermata stazione  marittima – porto.  Ci sono poi problemi importanti che riteniamo vadano affrontati insieme agli Enti Territoriali competenti e delegati a risolverli. Primo fra tutti la questione Metromare e collegamenti veloci via mare: sarebbe auspicabile avere maggiori rassicurazioni, vorremmo capire se il servizio continuerà, se si potrà finalmente avviare una fase nuova di dialogo per discutere di nuove fasce orarie di collegamento che non penalizzino quanti hanno necessità di traghettare per raggiungere l’Aeroporto e prendere un aero. È impensabile che si ripeta quanto ad esempio accaduto di recente: ben 32 passeggeri provenienti dall’Aeroporto e diretti a Messina, lasciati letteralmente a terra al Porto di Reggio Calabria da Metromare per soli (si badi bene!) soli tre minuti di ritardo del Bus Atam a causa del traffico viario. Si badi bene: nonostante l’autista del bus che li trasportava avesse pure telefonato a Metromare quasi implorando di essere atteso solo pochi minuti. Questo, francamente, è un atteggiamento poco edificante di fronte al quale Sogas non può che stigmatizzarne tutta la gravità in forte danno alla propria clientela messinese. C’è poi il problema serissimo almeno dal punto di vista dello sviluppo turistico ed economico del nostro territorio del collegamento diretto con le Isole Eolie, di fatto non più operato. Quali flussi di traffico incoming possiamo mai immaginare per il nostro Aeroporto dello Stretto se le Eolie non sono facilmente raggiungibili direttamente via mare? L’Aeroporto dello Stretto – conclude Porcino – ha bisogno di essere sempre di più “collegato” al territorio. Abbiamo bisogno di fornire sempre maggiori collegamenti possibili alla nostra utenza. Con il prolungarsi dei lavori di ammodernamento che interessano l’A3 ormai da quasi trent’anni, a seguito del taglio indiscriminato di treni di lunga percorrenza da parte di Trenitalia nonché al sostanziale isolamento del comprensorio ionico e dell’entroterra aspro montano, l’Aeroporto dello Stretto rappresenta un autentico baluardo per la difesa e l’affermazione del diritto alla mobilità di una intera popolazione.

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Reggio di Calabria: l’on. Nucera esprime cordoglio per la scomparsa di don Mimmo Geraci

“Con la scomparsa di don Mimmo Geraci, la città di Reggio e la Chiesa reggina perdono un pastore tra i più attenti all’attuale e difficile realtà sociale locale, un missionario della carità, che associava pienamente e con estrema umiltà ministero sacerdotale ed impegno caritatevole”. E’ quanto afferma il Segretario Questore del Consiglio regionale, on. Giovanni Nucera, che commenta così l’improvvisa dipartita di don Mimmo Geraci, guida spirituale e sociale della comunità parrocchiale di Santa Lucia.

“La notizia della sua morte, improvvisa, ci lascia affranti e costernati.  Don Geraci – prosegue l’on. Nucera – nella sua parrocchia, fin dal lontano 1967 aveva dato vita a diverse iniziative di carattere sociale ed umanitario sviluppate all’interno della “Fondazione Lucianum”, e concretizzate con la mensa della fraternità, la casa di riposo per anziane abbandonate,  le scuole di  formazione e per l’infanzia. Lascia incompleto, quasi come impegno della continuità della sua opera, il rifugio del viandante. Esse resteranno per sempre il simbolo e la testimonianza della figura carismatica di un sacerdote che come il compianto parroco della Chiesa del rione Modena, don Lillo Altomonte, seppe coniugare mirabilmente il ministero pastorale e l’attenzione verso  i più deboli ed abbandonati, in un amore senza confini. Fu un vero e proprio operatore della carità. Nulla per sé, ma tutto per gli altri. Ha incarnato il suo ruolo sacerdotale nel messaggio evangelico del donarsi  gratuitamente ed instancabilmente  agli ultimi. Nell’esprimere il mio cordoglio a tutta la comunità di Santa Lucia ed ai familiari di Don Geraci, mi sento profondamente coinvolto nel testamento spirituale che lascia agli uomini ed alle donne della sua comunità, così come in passato, impegnandomi ad essere umile granello per la concretizzazione del progetto di  carità di don Mimmo, che oggi è affidato all’intera comunità reggina”. g.n.

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Reggio di Calabria: ApindustriaCalabria sul ruolo della So.G.A.S.

ApindustriaCalabria, associazione delle PMI di Reggio Calabria, vuole porre l’accento sull’importanza dell’inserimento del nostro Aeroporto dello Stretto tra i trentuno di interesse nazionale. Atteso quanto si legge sui mass media, probabilmente, buona parte della nostra classe politica e del mondo dell’imprenditoria non ha colto a pieno il reale significato della infinita opportunità che l’Unione Europea ha attribuito a Reggio Calabria, attraverso il Piano Aeroporti predisposto dall’attuale governo.

Far parte di questa ristretta cerchia di aeroporti significa essere inseriti in uno scenario pluriventennale dei trasporti in Europa, in cui ogni direttiva (i famosi “corridoi” 1 e 2) di transito merci e persone passa in prima battuta attraverso essi. Questo comporta, essenzialmente, movimento e intermodalità, nonchè finanziamenti per l’adeguamento delle strutture e delle infrastrutture interessate, con l’obiettivo che ciascuno di questi punti diventi il volano dell’economia del territorio di riferimento. L’Italia, quindi, ha individuato, in questi 31, gli aeroporti punti di snodo, che, proprio per tale motivo, meritano di rimanere a carico dello Stato stesso, per i servizi di carattere pubblico (Forze dell’Ordine, Dogana, Vigili del Fuoco, Enti di controllo, ect.), ed essere incentivati in conseguenza. Gli altri già esistenti non saranno cancellati :  rimarranno a totale carico degli enti locali  e/o dei soci privati, se questi ne avranno la forza e la volontà politica. Ovviamente, viene preclusa ogni possibilità di nuove realizzazioni. Lo scalo di Reggio, prima di questo inserimento, era stritolato tra i due grandi hub di Lamezia, da una parte, e Catania, dall’altra. E, da quello che abbiamo letto sui mass media, in quest’ottica, pian piano, nella scellerata rilassatezza (sperando che di questo si sia trattato!! e non di mala fede) di tutti, era stato lasciato languire nei debiti e nell’ inefficienza, era diventato terra di tutti e di nessuno, e gradatamente ha perso l’utenza di  metà provincia di Reggio e di tutta Messina, a vantaggio degli altri due scali. Era un ghetto, destinato alla chiusura e ad essere bypassato, imbavagliato dai due hub che, nel frattempo, sono stati fatti crescere nella sua inerzia. Quale naturale conseguenza, a novembre del 2011, come ha sempre dichiarato il Presidente Porcino, l’ENAC stava per ritirargli la concessione, che allora era annuale. Da quello che leggiamo e abbiamo avuto modo di constatare, oggi, viceversa, dopo un anno e mezzo di nuova gestione, che abbiamo ? Bilanci attivi, dopo trentanni di perdite costanti ; tranquillità nelle relazioni industriali e dei rapporti con il personale ;  nuovi voli nazionali ; charter internazionali e prospettive di ulteriori destinazioni ; finalmente un inizio di restilyng, con la sistemazione di quella topaia che prima erano gli ambienti delle partenze ; un incrementato valore ; la riapertura all’utenza messinese, anche attraverso collegamenti dedicati ; la speranza che si eseguano i lavori di ampliamento della aerostazione ; la sensazione per l’utenza che lo scalo sia considerato al suo servizio ; ma, soprattutto, la credibilità in ambito nazionale, e, di conseguenza, internazionale.  Oggi abbiamo tutti la certezza che l’aeroporto continuerà a vivere e comincerà a prosperare, perché è divenuto uno dei trentuno aeroporti di rilevanza nazionale che lo Stato ha deciso di sostenere per il futuro e che saranno oggetto e meta di finanziamenti comunitari, in quanto su di essi scorrerà il traffico di persone e merci in giro per l’Europa. Oggi quello di Reggio è l’aeroporto di riferimento dell’area metropolitana e il terminale dell’Europa meridionale, nel bacino Sud Italia/Calabria/Sicilia orientale/Nord Africa. Oggi la società di gestione è una società appetibile. La Sogas di adesso ha dimostrato con i risultati quale sia il corretto modo di gestire la cosa pubblica e una struttura complessa come l’aeroporto e che è ora di finirla con le chiacchiere di chi ha supinamente lasciato fare e l’ipocrisia di chi non ha avuto neanche la dignità e il coraggio di partecipare al suo capitale. Chi non vuole comprendere questa realtà incontrovertibile, ostinandosi a non remare, o a remare contro, rappresenta il vero nemico dell’Aeroporto dello Stretto e ha interesse a che il territorio non cresca e rimanga nelle mani di chi l’ha sempre soggiogato. Tanto c’è ancora da fare, sicuramente, sostiene ApindustriaCalabria, ma è giusto che si dica che se la vera politica, come han già fatto le Istituzioni, la sostiene, questa società di gestione darà all’intera Area Metropolitana le soddisfazioni e il futuro che merita. ApindustriaCalabria.

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Reggio di Calabria: i lavoratori e la proprietà dell’Istituto “Prof. Dr. R. De Blasi” parteciperanno giovedì al sit-in di protesta dei lavoratori della Sanità Privata davanti alla Prefettura

Questo il testo della lettera a firma del direttore dell' Istituto "Prof. Dr. R. De Blasi", dott. Eduardo Lamberti-Castronuovo (del quale proprio ieri abbiamo pubblicato il pubblico sfogo – http://www.ilreggino.news/index.php?option=com_content&view=article&id=5873:reggio-di-calabria-eduardo-lamberti-castronuovo-riflessioni-personali-di-un-piccolo-imprenditore-qsolo-contro-tuttoq&catid=3:a-reggio-di-calabria-citta&Itemid=9 -) indirizzata al Prefetto Piscitelli, al Questore Longo, al Commissario Straordinario del Comune Panico e agli organi d'informazione: Comunico che l'assemblea dei lavoratori e la proprietà di questo Istituto hanno deciso di aderire al Sit-in di protesta di tutti i lavoratori della Sanità Privata che si terrà davanti alla Prefettura di Reggio di Calabria (giovedì 7 febbraio 2013, n.d.r.) dalle ore 10:30 alle ore 12:30.

Pertanto l'Istituto rimarrà chiuso al pubblico nel medesimo orario. Cordiali saluti. Reggio Calabria, lì 05.02.2013. Il Direttore, Dott. Eduardo Lamberti-Castronuovo.

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Reggio di Calabria: dopo gli 82 licenziamenti al Policlinico “Madonna della Consolazione” l’on. Foti (Pdl) “Occorre massimo sforzo per evitare licenziamenti”

"La disperazione dei lavoratori del Policlinico “Madonna della Consolazione” riporta tutti noi, presi dalla competizione elettorale, alla brusca realtà di disagio sociale che sta vivendo il nostro territorio verso cui un'eventuale sordità della classe politica tutta rappresenta una sconfitta inaccettabile". E’ quanto dichiara in una nota l’On. Nino Foti, Capogruppo PDL in Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati.

"I drastici tagli imposti dalla necessità di riportare i conti della sanità in ordine – continua l’On. Foti – non possono quindi comportare l'abbandono al loro destino degli 82 nuclei familiari minacciati dai licenziamenti preannunciati dalla struttura sanitaria reggina e il consequenziale abbassamento dei  livelli minimi essenziali di assistenza. Ecco perché si impone uno sforzo eccezionale in capo alla Regione affinché, unitamente alla ASP reggina, provveda, così come sollecitato dal Presidente regionale AIOP Miraglia, alla specifica ridefinizione ed indicazione del budget assegnato per il settore privato per i posti letto post-acuzie e per l'attivazione del pronto soccorso. Allo stesso modo – conclude l’On. Foti – occorre procedere con una certa accelerazione, alla revoca dei tagli per oltre 1.200.000,00 euro già previsti al fine di consentire il pagamento delle mensilità arretrate non ancora corrisposte per i predetti tagli. Nell’immediato invece, bisognerebbe quantomeno dare attuazione, mediante la sottoscrizione di apposito contratto, a quanto già stabilito dalla Giunta Regionale circa l'assegnazione di 70 posti letto post acuzie, misura certamente insufficiente, ma segno di attenzione verso una struttura sanitaria oramai patrimonio della città reggina”.

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Reggio di Calabria: gli avvocati di Cisterna replica a Sferlazza “Il ritardo nel ritiro degli atti è stato dovuto al voler evitare che, prima della pronuncia del TAR, la notizia uscisse sui giornali”

Riceviamo e pubblichiamo integralmente la nota che gli avvocati di Alberto Cisterna, Giuseppe Miliacia e Giovanni Passalacqua, hanno diffuso in risposta al Procuratore Capo facente funzione, Ottavio Sferlazza. La nota della Procura della Repubblica di Reggio Calabria relativa alla consegna di copia del decreto di archiviazione emesso contro il dr. Cisterna risente di alcune imprecisioni e può disorientare la pubblica opinione, in una vicenda che ha visto fin troppo volte circolare informazioni e ricostruzioni arbitrarie.

La difesa del dr. Cisterna, avendo appreso come al solito dalla stampa, che era stata depositata al Gip la richiesta di archiviazione nel suo procedimento ne ha richiesto per ben due volte (in data 17 settembre 2012 ed in data 19 settembre 2012) il rilascio di una copia per poterla visionare. A queste legittime richieste è stato opposto per due volte un rifiuto.  Si era anche abbondantemente chiarito all’Autorità giudiziaria che, una volta letta la richiesta di archiviazione (intanto inviata dalla Procura al CSM), si sarebbero potuti offrire elementi a chiarimento e a sostegno dell’assoluta trasparenza della condotta del dr. Cisterna quando si fosse decisa l’archiviazione del fascicolo. Così non è stato e il 29 novembre 2012 il decreto di archiviazione è stato depositato ed esso si compone di 83 pagine e, come se non bastasse, rinvia anche alle oltre 500 della richiesta. Insomma 600 pagine circa di un provvedimento che il dr. Cisterna ha ben definito una sentenza in contumacia e che sarà impugnato, per mandato del nostro assistito, come atto abnorme in tutte le sedi. Ciò posto cade in errore la Procura reggina quando prende in esame non questa vicenda, del tutto inoppugnabile nella sua ricostruzione sin dal comunicato ANSA del 2 febbraio 2013, ma quella relativa al semplice rilascio di una copia del provvedimento conclusivo del Gip, adottato, si ripete, senza che il dottor Cisterna abbia mai potuto leggere la richiesta dell’accusa. E questo, ripetesi, la nota ANSA del 1 febbraio 2013 lo dice chiaramente, senza alcun incertezza o rischio di confusione. Quanto al ritiro di questa copia, di cui parla il comunicato della Procura, avvenuto il 1 febbraio 2013, è stato il dr. Cisterna a richiedere espressamente ai propri difensori di non ritirare l’atto prima che il TAR di Roma prendesse in esame un suo, decisivo ricorso. E ciò per evitare che la pronuncia del TAR, ancora non depositata, fosse preceduta dalla solita propalazione su qualche giornale di notizie diffamatorie che lo riguardavano. A questo proposito il dr. Cisterna ricorda il contenuto degli articoli apparsi su due quotidiani nazionali che lo additavano come “truffatore” pochi giorni prima che la Cassazione esaminasse il suo ricorso contro il trasferimento provvisorio. Sarebbe giunta, dopo una dozzina di fughe di notizie, a partire da quella clamorosa del 17 giugno 2011 – quando il principale quotidiano nazionale diede notizia dell’iscrizione del dr. Cisterna quale indagato in coincidenza con il suo interrogatorio a Roma – di accertare le responsabilità di questi fatti, la cui irruzione, il dottore Sferlazza ne converrà, tra l’altro tempisticamente perfetta, ha pesato in modo improprio e negativo sull’intero procedimento. 

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Reggio di Calabria: Eduardo Lamberti-Castronuovo, riflessioni personali di un piccolo imprenditore “Solo contro tutto”

Chi scrive non è il politico, peraltro senza tessera di partito. Mai. Scrive il cittadino, piccolo imprenditore di sé stesso e grande innamorato della sua terra. Delle sue risorse, dei suoi giovani traditi, delle meravigliose realtà popolari piene di contraddizioni e sofferenze. Scrive per gridare con la forza dell'onestà e della volontà: solo contro tutto. Gridare la sua solidarietà ai lavoratori ed alla proprietà del Policlinico Madonna della Consolazione, ben conoscendo la storia e quanto ha provocato questa situazione pericolosa per la stessa incolumità di centinaia di migliaia di cittadini che hanno diritto ad una sanità efficace sul proprio territorio.

Scrive per gridare a gran voce che anche l'Istituto De Blasi, da lui fondato e condotto ai vertici dell'efficienza e del gradimento dell'intera Regione, salvando vite umane, alleviando sofferenze ed invertendo il vezzo dell'emigrazione, quanto meno diagnostica, è allo stremo! Pronto per chiudere. Non ce la fa  più a pagare gli stipendi, pur vantando dalla Regione Calabria anni ed anni di rimborsi. Non riesce ad onorare i debiti coi fornitori, peraltro divenuti sempre meno propensi a dare fiducia alla aziende della nostra Città. Le note negative che questo territorio emana a piene mani, anche quando se ne potrebbe fare a meno, toglie quella fiducia che negli anni si era guadagnato grazie ai suoi coraggiosi imprenditori. Da una parte il malaffare ndranghetistico-mafioso, dall'altra chi non fa altro che parlarne, non per combatterlo coi fatti, ma per ergersi a paladino dell'anti, al mero scopo di farsi conoscere e professionalizzare il ruolo. Col risultato che qui non sembrerebbe esistere altro che delinquenza. A ciò si aggiunge un panorama desolante dove nell'abulia più becera ci si confronta con gli uffici dell'Asp sordi, ciechi e muti. Se vai a chiedere circa il tuo sacrosanto diritto, quello di essere rimborsato per servizi che hai fornito ai cittadini anticipando lavoro, mezzi e risorse, che comunque lo Stato deve garantirti, nessuno ti risponde se non con una alzata di spalle o, peggio, ottieni – dallo pseudo politico di turno o grande super pagato burocrate – vaghe promesse di rapida soluzione magari mediata dai vertici della politica. Tutto ciò è insopportabile. Ed allora non ti resta che riflettere. Ma dove hai sbagliato? Nell'essere corretto? Nell'aver rispettato le leggi. Nel non esserti venduto al miglior offerente? E politicamente? Ti ritorna in mente il tuo impegno, le diverse battaglie civili condotte. Senza mai indossare una maglietta ma riconoscendoti nei valori appresi in famiglia, coi tuoi maestri. Valori traditi da chi, sopratutto, avrebbe dovuto schierarsi al tuo fianco ed invece ti ha solo sfruttato. Anche economicamente. Sì. Perché è comodo trovare un candidato che ci crede e che si finanzia battaglie elettorali sicuramente votate al sacrificio, tanto forte e protetto è l'avversario. Ti viene da ridere, amaramente, volgendo lo sguardo ai nominati di ora. Nominati tra i quali hai scelto di non esservi. Per decoro. Purtroppo non ti resta che constatare che coloro i quali hanno avuto paura di te, della tua trasparenza, del tuo non saper dire “signorsì”, oggi, si ripropongono a guidare una rinascita molto men che probabile se affidata a chi a Reggio non vive e non conosce o peggio, se ne è allontanato per vivere, a suo dire, meglio. Rifletti, se vedi l'assoluta indifferenza di tutta la classe politica, attenta solo a piazzare pezzi strategici sulla scacchiera degli interessi che non sono quelli legittimi che tu ed altri rappresentate in nome dei bisogni del popolo. Pensi a quanto hai fatto per aiutare l'informazione, mettendo a repentaglio le tue risorse e la tua stessa incolumità, dando voce a tutti, senza chiedere tessere di appartenenza o prebende. Ti senti davvero solo contro tutto. Poi ti vengono in mente le tue ultime scelte. Autonome. Difficili. Non senza contraccolpi. Perché qui, il solo fatto che fai per fare, dà fastidio. Pensi al ruolo che ti sei ritagliato in Provincia, con la fiducia non semplice ma determinata di un uomo – prima che politico- serio. Rifletti sull'onda di cultura nuova che fra tante difficoltà oggettive, sei riuscito a generare. Conti i messaggi, le lettere, le strette di mano di uomini liberi ed onesti, scevri da lusinghe. Valuti il tuo apporto volto a far risorgere un paese, piccolo, ma denso di umanità. Vedi come in un film che in soli tre mesi è stato possibile far sorridere quel paese con un asilo, un teatro, una biblioteca, un nuovo organo nella chiesa. Già , nella Chiesa. Quella vera, quella rappresentata da un prete di campagna che trascina, con fede e passione, il suo popolo in processione sotto acqua freddo e vento e li benedice, uno per uno, per ore e ore che sfiancherebbero chiunque ma non Lui. Forte del Suo amore per quella gente. Ti fermi e nel momento stesso in cui vorresti abbandonare tutto, trovi la forza per andare avanti ma non rinunci a gridare che non è giusto continuare ad accettare una situazione dove pochi decidono sul destino di tanti. Concetto democratico solo quando chi rappresenta è frutto di una delega libera e cosciente e non di bieche imposizioni. La non rispondenza a questo requisito porta a situazioni come quella attuale di diritti denegati, servizi non resi, rappresentanze inadeguate che non rappresentano. Eduardo Lamberti-Castronuovo.

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Reggio di Calabria: SoGAS, Porcino “Riappalteremo i lavori per la nuova aerostazione. Finaziamenti non a rischio”

di Vincenzo Minniti*. “Personalmente non sono stupito. Ci siamo conquistati con i fatti un posto tra i trentuno aeroporti di interesse nazionale. Ce lo meritavamo”. Questo il commento a caldo del Presidente Sogas Porcino all’indomani del Piano aeroporti di interesse nazionale che premia l’Aeroporto dello Stretto. “Si tratta di un risultato importantissimo – prosegue soddisfatto Porcino – che premia un duro lavoro.

Merito di quanti ci hanno sempre sostenuto a partire dal nostro socio di maggioranza, la Provincia di Reggio Calabria guidata dal Presidente Raffa, e da tutti gli altri soci Regione Calabria, Comune e Camera di Commercio di Reggio Calabria, Provincia Regionale di Messina. Merito di quanti , mi sia consentito, si sono spesi nelle sedi opportune come l’on. Nino Foti, a Roma in Enac, in Alitalia e dappertutto quando serviva. Merito senza dubbio di quanti lavorano in Sogas, tutte persone che con spirito di abnegazione e sacrificio ogni giorno fanno si che l’Aeroporto dello Stretto esiste e che tutto questo sia possibile. Ci lasciamo alle spalle un periodo intenso e ricco di novità per l’Aeroporto soprattutto sul fronte della charteristica. Sta per dare i suoi primi frutti l’ormai nota “Operazione Russia”. Per merito dalla Regione giungeranno in Calabria migliaia di turisti provenienti da Mosca. Avvierà le sue prime fasi anche l’accordo commerciale con Trawel Group che offrirà l’opportunità a quanti vorranno di partire finalmente anche dall’Aeroporto dello Stretto per trascorrere delle stupende vacanze a tariffe vantaggiose nell’incantevole paradiso di Sharm El Sheick in Egitto.  Saremo presenti alla Borsa Internazionale del Turismo, a breve presenteremo il nuovo sito web dell’aeroporto, stiamo adoperandoci per rendere più moderno ed accogliente il nostro Terminal. Attendiamo con ansia che le procedure per il superamento delle limitazioni da parte di Enac si definiscano così da poter “sbloccare” le numerose trattative con altre compagnie aeree che abbiamo già in cantiere da tempo. Pertanto abbiamo tutti i buoni motivi per guardare avanti con ottimismo…” “Su un punto in particolare – sottolinea Porcino – vorremmo tranquillizzare quanti, come noi, hanno a cuore il futuro dell’Aeroporto dello Stretto: non c’è alcun rischio di perdere i finanziamenti comunitari per i lavori di ammodernamento e realizzazione della nuova aerostazione. L’attuale Consiglio di Amministrazione in merito alle procedure seguite che hanno portato alla rescissione prima e che porteranno al riappalto dei lavori a breve, ha compiuto ogni passo con molta morigeratezza e attenzione, usando la diligenza del buon padre di famiglia.  Abbiamo ereditato un cantiere “a intermittenza” – dichiara il Presidente Sogas Carlo Alberto Porcino – paralizzato ad ogni piè sospinto. Una storiaccia che vede sin da subito un primo brusco stop dei lavori causato dal rinvenimento di un “cavo elettrico di alta tensione” da parte della ditta aggiudicataria dell’appalto. Proprio quest’ultima che però, si badi bene, non eseguiva solamente i lavori ma aveva curato anche la progettazione dell’opera trattandosi di appalto integrato. Ma, allora chi doveva accorgersi prima dell’esistenza di quel cavo? Mera coincidenza o disattenzione dell’uomo? Poco importa. Intanto i lavori si fermano cosi per la prima volta. Inizia allora un primo “tira e molla” tra la Sogas e l’Enel che pretendeva il pagamento di 150mila euro per spostare il cavo oggetto del contendere.  Cambia il management e arriviamo noi – prosegue Porcino – Giusto il tempo di insediarci alla guida della Sogas e siamo subito intervenuti grazie all’ausilio dei nostri legali di fiducia, sbloccando di fatto la situazione senza alcun onere a carico della Sogas.  Il primo cavo viene spostato da parte di Enel. I lavori ripartono, ma si fermano di nuovo quasi subito. Servono venti giorni per consentire “altre attività”. Nuovo stop e nuova ripartenza. Nel frattempo si scopre che i cavi dell’alta tensione che avevano provocato il primo stop ai lavori in realtà rappresentavano una rete di alimentazione dismessa ormai da tempo per cui risultavano di fatto inattivi con la sola differenza di altri cavi attivi e quindi effettivamente da rimuovere. Prime anomalie. Secondo intervento da parte di Enel. I lavori dopo 15 giorni riprendono, salvo poi,  solo dopo un paio di giorni, dover constatare come Sogas una certa e sostanziosa difficoltà finanziaria da parte della società aggiudicataria che mentre da un lato non procede spedita sui lavori, dall’altro chiede, con insistenza e ripetutamente, continue anticipazioni sul contratto da parte di Sogas. Ci veniva richiesto il pagamento anticipato per lavori ancora da realizzare. Richieste che naturalmente per legge non potevano essere accolte da parte di Sogas, le cui condizioni economiche, peraltro com’è noto, non avrebbero comunque consentito il pagamento tali anticipazioni. In data 14 febbraio 2012 presso la sede dell'Ente finanziatore si svolge una riunione con la partecipazione della Regione, della ditta appaltatrice e della Sogas. Motivo dell’incontro la necessità di esaminare la situazione complessiva del cantiere e decidere sul da farsi. In esito a tale incontro furono concordate tra tutte le parti interessate  le strategie operative  che furono messe subito in atto per agevolare il proseguo dei lavori e la stabilità finanziaria per l’assolvimento degli obblighi da parte della ditta appaltatrice. Subentra una altra anomalia. Il Genio Civile Ufficio Pubblico anziché concedere  i permessi necessari, dopo aver visionato il progetto predisposto dalla società' appaltatrice, rileva invece l’esistenza di vizi che dovranno essere sanati in tempi e modalità precise per come concordato sempre dalla società' appaltatrice. Ancora anomalie e misteri circondano questo cantiere aperto “ad intermittenza”. Nelle more della predisposizione ed integrazione del progetto, infatti, interviene il provvedimento di interdizione della Prefettura di Roma. Alla notifica del predetto provvedimento non si poteva, per espressa disposizione di legge, che operare secondo quanto statuito dalle norme: informare ENAC, revocare l'appalto, invitare le altre ditte partecipanti alla gara di appalto. Tutta la procedura e' stata eseguita secondo legge e non è stato facile contattare la seconda ditta che  aveva partecipato alla gara, unica e sola ulteriore partecipante. Si tratta, infatti, di una Azienda che nel frattempo non ha più' sede in loco e si è trasformata per fusione in altra società. Sicuramente il voler rispettare fino i fondo le procedure di rescissione e riappalto  ha sensibilmente rallentato i tempi ma ciò a garanzia della assoluta legittimità di tutte le delicate fasi di questa operazione.  Alla fine riusciamo a contattare la seconda ditta partecipante alla gara.  Dobbiamo necessariamente concedere a tale seconda azienda tutti i tempi di legge per decidere e manifestare l’intenzione se subentrare o meno nel l'appalto. Dopo qualche sollecito, finalmente otteniamo la risposta che però  è negativa: la seconda ed unica partecipante alla gara non intende partecipare. E allora che fare? Non ci perdiamo d’animo e abbiamo attivato le procedure di legge che prevedono espressamente che la Commissione di collaudo accerti lo status delle attività' e rediga formale verbale in contraddittorio tra tutte le parti. La Commissione di collaudo e' formata da professionisti provenienti da diversi Enti ed anche a causa di problemi personali di uno dei suoi componenti, nonostante numerosi solleciti da parte di Sogas, si arriva al 22 gennaio 2013, data in cui la Commissione presente a Reggio Calabria redige e chiude il verbale di collaudo del cantiere. Fin qui i fatti per come si sono svolti. E adesso come si procederà? L’attuale CdA della Sogas ha già deliberato di procedere ad un nuovo appalto con un nuovo bando di gara europeo. Abbiamo già' predisposto il relativo capitolato di appalto e definiremo il bando con il prezioso ausilio di professionalità di primo piano, cultori della materia di livello nazionale che unitamente ai nostri legali ed ai nostri tecnici si stanno adoperando per evitare qualsiasi tipo di ulteriore problematiche in danno alla Sogas. Abbiamo assegnato tempi ristrettissimi ai predetti professionisti, ma nonostante la fretta intendiamo anche avere un rapporto certo e privo di "buchi" che potremmo pagare a caro prezzo in fase di esecuzione; abbiamo provveduto  a contattare la SUAP che curerà la pubblicazione del bando di gara e la sua assegnazione al partecipante, ci è stato assicurato che la ns. Pratica avrà' un canale preferenziale e che i tempi di pubblicazione saranno ristrettissimi: il minor tempo possibile secondo quanto previsto dalla legge. Nelle more di tutto quanto sopra da subito si partirà con lo sgombero del cantiere e la sua messa in sicurezza, con la riapertura immediata della viabilità che tanti problemi ha creato alla circolazione e non solo, ma questa era stata la scelta operata in passato che noi  abbiamo potuto solamente gestire pur non condividendola affatto. Ci impegniamo espressamente a comunicare tutte le fasi nel loro svolgimento sino alla effettiva ri – assegnazione. I tempi tecnici saranno quelli minimi necessari e nessun finanziamento andrà perduto in quanto la causa dello “stop ai lavori” non è assolutamente dipesa dalla stazione appaltante, ma è determinato da causa di forza maggiore per cui dovrà essere stabilito e comunicato un nuovo termine di fine cantiere che diventerà' (quello si, speriamo!) assolutamente il termine finale e definitivo. Intanto, nel frattempo – conclude Porcino – nei prossimi giorni verrà smobilitata l’area di cantiere così da essere subito disponibile per la società che si aggiudicherà la prosecuzione dei lavori la cui ripresa dipenderà a questo punto solo dai tempi di pubblicazione del bando e dalle procedure di aggiudicazione per come previsti dalla legge. L’intera procedura sarà affidata alla SUAP. La ripresa è ormai vicina. Parola di Carlo Alberto Porcino. *Ufficio di Presidenza. Relazioni Esterne e Istituzionali.

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Reggio di Calabria: manifestazione del PRI “Liberi di ricominciare” (nuove adesioni)

di Paolo Ferrara*. Domenica 3 febbraio dalle ore 10.00 si terrà la manifestazione del Partito Repubblicano di Reggio Calabria “Liberi di ricominciare” presso la sala Nicholas Green del Consiglio regionale. Aprirà i lavori l'organizzatore della manifestazione, il responsabile Pri dei giovani per la Calabria Paolo Ferrara ed interverranno giovani amministratori locali repubblicani ed altri amministratori che aderiranno al PRI.

L'onorevole Nucera porterà i saluti della Regione Calabria insieme al presidente della Provincia Giuseppe Raffa. *Ufficio Stampa P.R.I..

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Reggio di Calabria: Cisterna “Non accetto il documento con la richiesta di archiviazione. Ora parlo io”

di Alberto Cisterna. Solo oggi ho potuto, finalmente, leggere le 83 pagine con cui il GIP di Reggio Calabria ha archiviato, su richiesta della Procura della Repubblica, l’accusa di corruzione. Voglio dirlo subito: dopo due anni di appassionate indagini dalle quali, ovviamente, non poteva emergere nulla contro di me, ho letto un documento di archiviazione francamente inaccettabile e che, infatti, non accetto.

Nel tempo intercorso tra la richiesta di archiviazione avanzata dalla pubblica accusa, di cui ho appreso dai giornali, e la decisione del GIP ho ripetutamente chiesto di essere messo al corrente dei contenuti della richiesta di archiviazione per potermi difendere in modo che non restasse nemmeno un’ombra sul mio operato. Ma nessuno ha voluto farmi leggere le carte formalmente e ripetutamente richieste. Sulla situazione che si è determinata, dopo due anni del riserbo scrupolosamente osservato, ho deciso di convocare una conferenza stampa per informare tutti i giornalisti che a vario titolo, negli ultimi due anni, si sono occupati del mio caso, delle iniziative che ho deciso di assumere. La conferenza stampa si svolgerà lunedì alle 15 nel salone dei convegni dell’Associazione degli Industriali in via del Torrione. Grazie.

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Reggio di Calabria: Giovane Italia, Schirinzi “Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno, tre buontemponi che si configurano dei personaggi del Pd nazionale e calabrese”

di Margherita Schirinzi*. Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno sono tre simpatiche caricature degli anni '50 e '60 che hanno accompagnato la giovane età dei nostri genitori. Fra ilarità e scherni questi tre buontemponi si configurano oggi nei personaggi che guidano il Pd nazionale e calabrese. Sgrammaticati e birbantelli, originali per le loro furberie, mistificatori della realtà tanto da restare intrappolati delle loro bugie fino al punto di crederci veramente per quanto ne sono convinti.

Ne pensano una più del diavolo; poveri tapiri! Le loro pseudo analisi sono imbottite di ma, se e però fino all’esaurimento della diffidenza che definiscono “intellettualità”. Bertoldo, Bertoldino, Cacasenno calmatevi! La vita è più semplice di quello che pensate, dietro l’angolo non c’è il nemico… tranquillizzatevi. Sviluppate il vostro emisfero analogico e sorridete alla vita. Donate un sorriso (è gratis), non c’è bisogno del Monte de Paschi di Siena anche perché è stato prosciugato. No Bertoldo, per questa volta non aizzare il tuo cane interiore, non sbranerai nessuno. Purtroppo sono sbranati i correntisiti del Monte dei Paschi di Siena e gli italiani che non sanno come cucirsi le tasche. Cari Bertoldini, piccoli ingenui, puritani integerrimi, tifosi da stadio, tori infuriati che quando vedete rosso sbavate senza capire nulla, indottrinati dalla bieca invidia, predicate bene e razzolate male. Madre gelosia vi ha partorito itterici e non guardate in casa vostra. Colonizzati e contenti che dal granducato Toscano e Senese vi abbiano poltronizzato Bindi, “L’anziana Forestiera” sempre in prima linea. Mi dispiace Scilipoti che i Bertoldini se la prendono con te. Lo sanno e lo sai che non sarai eletto, ma tu hai tradito e finchè non finirai i tuoi giorni nel Gulag degli itterici non avrai pace. Forse pretendono per te la stessa sorte che toccò al povero Bucharin! A tutti i Cacasenno voglio rivolgere una sollecitazione di moderazione: Reggio e l’Italia hanno la necessità di essere guidate da persone positive ed esperte, da volontari del buon senso e che di esso ne facciano buon uso. Noi giovani del Pdl vogliamo spazzare il cielo ingrigito di continue scorie, non come quelle vecchie che ricordano il passato, restando intrappolate nel tremendo rancore. *Dirigente Comunale Giovane Italia Reggio Calabria.

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Reggio di Calabria: So.G.A.S., domani conferenza stampa per illustrare l’accordo raggiunto con Trawel Group per il Reggio Calabria-Sharm El Sheikh

di Vincenzo Minniti*. La conferenza stampa di domani, in cui verrà presentato il volo diretto Reggio Calabria-Sharm El Sheikh grazie all’intesa tra Aeroporto dello Stretto “Tito Minniti” (So.G.A.S.) e Trawelfly, è caratterizzata da alcune particolarità: 1) l'iniziativa ha valenza interregionale poichè allo stato attuale in Calabria nè a Lamezia nè a Crotone, viene operato alcun tipo di collegamento aereo con l'Egitto e segnatamente con Sharm (in Sicilia collegamenti simili vengono operati solo a Catania);

2) sebbene si tratti al momento di soli otto voli charter al mese (andata e ritorno sempre la domenica) l'accordo concluso con Trawel ha valore triennale e oltre Sharm vedrà nel tempo anche altre destinazioni laddove questo importante Tour Operator possiede le proprie prestigiose strutture alberghiere e villaggi vacanza; 3) i prodotti vacanza che proporremo in conferenza stampa prevederanno delle versioni anche economicamente molto "accessibili" (esempio: 550 euro per 7 giorni all inclusive in hotel 4 stelle volo compreso). *Relazioni Esterne e Comunicazione SO.G.A.S. SpA.

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Reggio di Calabria: So.G.A.S., mercoledì 30 conferenza stampa per illustrare l’accordo raggiunto con Trawel Fly

di Vincenzo Minniti*. Il Presidente della Società di Gestione dell'Aeroporto dello Stretto, dott. Carlo Alberto Porcino, insieme al  CEO Trawel Group, dott. Carmine Prencipe, illustreranno i termini dell'accordo pluriennale raggiunto. In particolare, si dettaglierà la prima iniziativa del'accordo che offrirà la possibilità a quanti fossero interessati di programmare la prossima vacanza partendo direttamente dal Tito Minniti alla volta della affascinante meta di Sharm El Sheikh. Verranno infatti presentate innovative formule che promuovono delle interessanti offerte per andare in vacanza all'inclusive (viaggio e soggiorno tutto compreso) buoni sia per una famiglia sia per quanti invece sono alla ricerca di lusso, svago e spensieratezza.

Hanno già dato la loro conferma i rappresentanti degli Enti Soci della Sogas SpA: Provincia di Reggio Calabria Presidente Giuseppe Raffa, Provincia Regionale di Messina, Presidente Nanni Ricevuto. Sono altresì invitati a partecipare:  Regione Calabria Calabria, Assessore Luigi Fedele; Comune di Reggio Calabria, Commissario Prefetto Vincenzo Panico; Camera di Commercio, Presidente Lucio Dattola; i rappresentanti di Fiavet, Federalberghi, Confesercenti, Confcommercio e delle Associazioni di Categoria; i consiglieri e gli assessori della Provincia di Reggio Calabria. Alla conferenza stampa, il cui inizio è previsto per le ore 11.30 del 30 gennaio p.v. presso la Sala Conferenze del Palazzo Storico della Provincia, seguirà workshop con Agenzie di Viaggio e infine ai partecipanti verrà offerto un simpatico brunch leggero. *Responsabile Relazioni Esterne e Comunicazione So.G.A.S..

In momenti di forte crisi della domanda occorre salutare con entusiasmo il coraggio con il quale alcuni operatori cercano di stimolare la spesa turistica individuale migliorando i servizi e ampliando i collegamenti. In questo direzione vanno letti i nuovi collegamenti Reggio-Sharm che dal prossimo 31 marzo e fino al 12 maggio verranno operati da Trawelfly con una aeromobile B737 400. Il progetto si colloca entro una più ampia collaborazione fra Sogas, società di gestione dell'aeroporto di Reggio, e Il Gruppo Trawel volta a sviluppare traffico sull'aeroporto di Reggio. "l'Egitto è una destinazione in grande ripresa-dice Carmine Prencipe, CEO del Gruppo Trawel – caratterizzata da un rapporto qualità prezzo davvero ottimale e in grado di intercettare, anche in momenti difficili come questi, ampi segmenti di utenza e clientela. Il nostro Gruppo ha nell'ultimo anno raddoppiato la propria quota di mercato sulla destinazione Egitto ed intende, sia come Virtual Airline che con il proprio Tour Operator  Flyaway, continuare in questo percorso offrendo nuovi collegamenti verso l'Egitto da aeroporti che sino ad oggi non potevano contare su questa opportunità". L'operazione di Trawelfly, vecchia conoscenza del nostro scalo, fornirà nuovo impulso ad un intero comparto – sottolinea Carlo Porcino, presidente della SOGAS-. Ogni volo genererà infatti, oltre alla ovvia ricaduta sui volumi del business strettamente aeroportuale, un positivo impatto su tutta la filiera, agenzie di viaggio, parcheggi, trasporti, attività commerciali   E' un volo che attirerà sullo scalo Reggino clienti da tutte le province calabresi e dalla Sicilia orientale, una novità che tornerà a porre l'aeroporto di Reggio al centro dell’ attenzione di operatori e compagnie aeree". Lo spirito con il quale avviamo questa rotta – commenta ancora Carmine Prencipe – è quello di aggregare tanti tour operator sul progetto in modo che l'offerta di strutture ricettive sia la piu' ampia e diversificata possibile. Per iniziare Flyaway, farà da volano per gli altri e ha già predisposto vantaggiose offerte per stimolare l'utenza dello scalo di Reggio verso una nuova  ed entusiasmante esperienza di viaggio. I voli saranno operati alla domenica con partenza da Reggio alle 17.30 circa. Corporate Communication: Maria Zaccone.

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Reggio di Calabria: un nostro lettore ci scrive “Vogliamo un’altra Reggio”

Riceviamo, condividiamo in ogni sua parte, sottoscriviamo e, anche per questo, pubblichiamo. Sono un libero cittadino di Reggio Calabria. Sento forte la necessità di contribuire alla costruzione di una città diversa e migliore. La situazione attuale è triste, desolante ma anche rischiosa: il rischio è che si precipiti in basso, in direzione contraria a quella del progresso, della modernità e della civiltà. Negli ultimi anni ho conosciuto gente che, come me, da sempre opera e lavora per un altro modello di città. Tante donne e tanti uomini che non si riconoscono nello squallore e nella pochezza morale che sembrano essere ormai i nostri unici tratti distintivi. Per questo ho scritto e diffuso una lettera, forse un manifesto, sicuramente una prospettiva nella quale saranno in tantissimi a riconoscersi. Molti più di quanto si possa immaginare. Inoltro in allegato il documento con la speranza (o l'illusione) che possa contribuire, unitamente a tante altre cose necessarie, alla rinascita della nostra amata città, Reggio Calabria. Buon lavoro. A. B.

È giunto il momento di prendere la parola, di farci sentire e di agire. Fino ad ora ci siamo limitati a riconoscerci a vicenda ed abbiamo capito che siamo tanti. Adesso dobbiamo contarci, condividere intenti e proposte, darci da fare. Chi si riconoscerà in queste parole sarà uno di noi. Non siamo un club, né un circolo, né un’elite. Non siamo tutti attivisti, né siamo tutti iscritti a partiti politici. Non ci convince la definizione di “gente comune”, definizione che tanto si presta alla più becera demagogia. Preferiamo definirci cittadini. Noi siamo cittadini di Reggio Calabria. Noi siamo quelli che da anni lavorano, ognuno a proprio modo, per una nuova Reggio. Lo facciamo con la partecipazione, con l’onestà intellettuale, con la buona fede, con il rifiuto netto e categorico delle dinamiche che da troppo tempo hanno portato in questa città degrado, inciviltà e scarsissima coscienza sociale. Lo facciamo da prima che il nostro Comune, filo-‘ndranghetista e indebitato fino al collo, venisse commissariato. Da prima del clamoroso (e penoso) fallimento del “Modello Reggio”, quella grande balla che ci ha storditi tra luci, suoni e colori di un inutile e rischiosissimo carnevale. Da prima che arrivassero le telecamere delle trasmissioni di denuncia a raccontare la condizione della nostra città a tutta l’Italia. Lo facciamo da prima che esplodesse l’emergenza rifiuti, perché oltre alle note e serie problematiche che hanno contribuito a generarla, noi sapevamo che senza una gestione sostenibile dei rifiuti e senza una forte azione culturale sui cittadini, prima o poi, il sistema sarebbe arrivato al collasso. Lo facciamo spontaneamente, con la consapevolezza che non servono azioni eclatanti, pratiche virtuose, sacrificio e spirito di abnegazione per dare un contributo positivo in una città che è nota solo per la sua “contiguità con la ‘ndrangheta”. Abbiamo la certezza che le persone collegate, vicine o amiche alla ‘ndrangheta siano solo una minoranza, ma una minoranza strutturata, fastidiosa, opprimente e influente. Lo facciamo in maniera gratuita, quotidianamente, senza scopi politici, ma solo con un naturale senso civico e con un grande amore per la nostra città, quella in cui siamo nati e che gli sciacalli vogliono deturpare, svergognare e svendere. Lo facciamo solo perché ci crediamo poiché ognuno di noi, se volesse, potrebbe aggiungersi alle migliaia di migranti che ancora oggi, anno dopo anno, lasciano questa terra per cercare altrove ciò che qui non c’è: le opportunità, la dignità, il lavoro. Lo facciamo a volte in silenzio, altre volte alzando la voce. Con i nostri gesti quotidiani, con il volontariato, con le associazioni, con le professioni. Lo facciamo senza avere la presunzione di chi sta sicuramente dalla parte della ragione. Ma abbiamo anche occhi per guardare, orecchie per sentire e voce per parlare, e ciò che possiamo affermare con forza è che un’alternativa è necessaria. Anzi è indispensabile. Chi siamo? Siamo donne e uomini che avvertono un senso di urgenza, che sentono la necessità di un cambiamento, che non si rassegnano a quel qualunquismo imperante che da noi è divenuto la più pericolosa forma di politica attiva. La politica di chi, tutto sommato, crede che “va così perché è cosi che deve andare”. Sarebbe ipocrita chiamare rassegnazione ciò che invece è connivenza, complicità. Quel modo di pensare perverso che a volte sfocia persino nella convinzione che 'ndrangheta e illegalità, tutto sommato, siano fattori di equilibrio e di ordine sociale. Da troppo tempo impera un diffuso e compiaciuto senso di immoralità. Addirittura viene considerato “illuso” o peggio ancora “in malafede” chi a tale senso comune si oppone. La classe politica, in parte responsabile di questa triste condizione, ha sempre trovato un modo per utilizzarla a suo vantaggio tra clientele, inciuci e rapporti poco chiari con i settori più sudici della società (in)civile. Chi non si ribella a tutto questo è complice di politici incapaci, di amministratori mascalzoni, di famiglie e lobby della ‘ndrangheta e del malaffare. Chi non oppone resistenza alimenta la folta schiera di ignavi che remano contro il progresso di questa città per ricacciarla, ciclicamente e sistematicamente, in uno stato di abbandono e di arretratezza culturale. Siamo sicuramente tanti, più di quanto si possa credere. Ma abbiamo bisogno di capire, una volta per tutte, in quale direzione vogliamo andare. Sappiamo che fare buona politica è possibile, ne abbiamo avuto testimonianza più volte in passato. Siamo stanchi ma anche determinati. Siamo quelli che, quando si parla di Reggio nelle tv nazionali, preferiscono fare autocritica piuttosto che indignarsi per la cattiva pubblicità. Siamo quelli che credono nel potere delle parole, delle idee e dei buoni esempi. Quelli che preferiscono collaborare democraticamente alla vita pubblica piuttosto che acclamare in modo imbarazzante un capo che ci ha portati fino al tracollo. Ma siamo anche quelli che non fanno di una crociata contro un nemico la loro unica prospettiva ma che si rimboccano le maniche per costruire, dal basso, una città di cui andare fieri e nella quale far crescere i propri figli. Cosa vogliamo? Vogliamo una città migliore, una città della quale non dobbiamo vergognarci. Vogliamo una città che metta al primo posto le reali necessità dei cittadini come l’acqua, la manutenzione delle strade e della rete fognaria, la corretta e razionale gestione dei rifiuti, l’efficiente funzionamento degli uffici pubblici. Una città che non imponga come priorità opere dalla dubbia utilità, tapis roulant, grandi eventi, concorsi di bellezza estivi a altre varie “operazioni di facciata” che sottraggono risorse e non contribuiscono in alcuna misura al miglioramento delle condizioni di vita di ognuno di noi. Sembra ormai retorico ricordare che interi quartieri non dispongono dell’acqua corrente. Ed è paradossale constatare come questa classe politica riesca a ricavare, proprio in questi quartieri, i più consistenti e solidi bacini di voti. Vogliamo una città in cui non si debba più ascoltare un politico vantarsi per la sproporzionata percentuale di voti ottenuta, quando sappiamo tutti quanto siano condizionate e poco libere le nostre elezioni amministrative. Nei mesi precedenti le votazioni, nei nostri quartieri si assiste ad un gran movimento. Ma non è il sano fermento di un popolo che partecipa alla vita politica e sociale. È invece un fermento fatto di voti acquistati, voti promessi e voti a rendere. Oggi più che mai non si vota per un’idea di città ma per una misera e a volte inesistente ricompensa personale. Piccoli politicanti in cerca di una sistemazione economica a lungo termine si aggirano tra la gente raccontando frottole, promettendo cose impossibili (ed anche ingiuste e dalla discutibile legalità), inventando inesistenti aziende e società, distribuendo contratti di assunzione, garantendo “un posto” tra le stanze di qualche ufficio pubblico. Vogliamo una città con un tessuto economico sano, pulito e libero. Differente da quello esistente che, dalla grande distribuzione all’impresa, dal commercio agli uffici pubblici, è infetto dalla ‘ndrangheta e attanagliato dall’estorsione. Vogliamo una città nella quale la politica combatta, con tutte le risorse e le energie necessarie, il fenomeno del pizzo e del “controllo del territorio” da parte della malavita. Una città che non chieda ai commercianti di essere degli eroi, ma che pretenda dai suoi governanti la massima collaborazione per una svolta prima di tutto culturale. Vogliamo una città che investa sull’educazione alla giustizia e all’anti-‘ndrangheta e che lo faccia assieme alle realtà che da tempo operano con passione e dedizione in questo campo. Una città in cui la voglia condivisa di riscatto prevalga sulla critica ai “professionisti dell’anti-‘ndrangheta”, atteggiamento quest’ultimo che alimenta quel senso di fastidio che ancora in troppi provano verso chi, spesso a titolo volontario, si batte quotidianamente a nome di tutti. Ma allo stesso tempo una città che prediliga i fatti ai proclami, le azioni concrete all’apparenza, l’educazione alla repressione, la sensibilizzazione continua e capillare nelle scuole e nei luoghi di lavoro alla militarizzazione del territorio. Vogliamo una città che dia dignità al lavoro, che metta fine alla vergogna dei non pagati, dei sottopagati e degli sfruttati. Una città che offra reali possibilità ad almeno parte dei tanti giovani che qui studiano e si laureano, per non lasciarli andare via con un bagaglio di competenze e di professionalità che rappresenta la nostra più importante risorsa. Vogliamo una città in cui il lavoro sia riconosciuto come un diritto e non come un favore da ottenere attraverso amicizie e comparati. Una città in cui non si debba sperare in un lavoro come ricompensa per un voto, ma piuttosto in un voto come attestato di fiducia ad una classe politica capace di creare lavoro. Vogliamo una città in cui non ci sia sempre e comunque il sospetto, troppe volte fondato, che chi ottiene un posto di lavoro in un ente pubblico sia lì solo grazie ad una raccomandazione. Vogliamo una città in cui vigano correttezza e trasparenza a tutti i livelli, perché più nessuno debba farci piombare in un baratro a causa di una gestione avventuristica del danaro pubblico, spesso sperperato in maniera discutibile. Vogliamo una città che valorizzi le periferie, che riconosca il ruolo positivo degli spazi sociali, che crei e decentri le occasioni di incontro e di socialità, che riesca ad integrare i numerosi “ghetti”, notoriamente humus ideale per situazioni di disagio, spesso ad appena pochi isolati dal tanto decantato centro storico. Vogliamo una città che accolga gli immigrati e non solo in nome di un’antica e ancora viva tradizione di emigrazione. Una città che sia centro di integrazione e di scambio, che sia esempio di solidarietà e di civiltà. Vogliamo una città moderna che aspiri ad essere un’eccellenza su aspetti importanti come la sostenibilità ambientale, la creazione di parchi e di verde urbano, l’affidabilità dei trasporti pubblici, la valorizzazione di produzioni, tipicità e competenze locali. Una città che punti sulla raccolta differenziata, su un efficiente servizio di prelievo e smaltimento dei rifiuti ingombranti, sull’educazione ambientale. Una città in cui si possa finalmente sfatare la leggenda (metropolitana…) secondo la quale fare la raccolta differenziata sia inutile, dato che dopo la raccolta (se non addirittura durante) tutto verrà unito e conferito in discariche inquinanti e stracolme. Una città in cui si intervenga a livello culturale e a livello repressivo su quanti (purtroppo tanti) credono sia indice di furbizia abbandonare oggetti ingombranti accanto ai cassonetti dell’indifferenziato. Fenomeno cresciuto in misura imbarazzante man mano che l’emergenza rifiuti si faceva più pesante. Vogliamo una città che investa su un turismo in linea con quella che è la naturale vocazione del nostro territorio. Non è difficile immaginare quanto lo sviluppo di un turismo intelligente possa avere ricadute economiche ed occupazionali. Da Bocale a Catona disponiamo di una vasta ed interessantissima area costiera che, in massima parte, versa in uno stato di abbandono, tra lavori di riqualificazione iniziati e mai finiti, scarichi fognari a cielo aperto e abusivismo impunito. Altrettante potenzialità sono insite nelle aree rurali, spesso caratterizzate da paesaggi, forme e peculiarità che rappresentano, se valorizzate, un’importante attrattiva per il turismo rurale, l’ecoturismo e il turismo enogastronomico. Vogliamo una città che incentivi e promuova un’offerta culturale varia, puntando soprattutto sulle eccellenze di cui dispone, e che non imponga un solo modello preconfezionato che spesso e volentieri non ha ricadute sui territori e sull’economia. Una città aperta, al passo coi tempi che sia in grado di inserirsi, a pieno titolo, nel circuito artistico e culturale nazionale. Una città che valorizzi i suoi artisti, le sue compagnie teatrali, i suoi musicisti, i suoi giornalisti, i suoi scrittori. Vogliamo una città in cui la gente riesca ad indignarsi, a scandalizzarsi e a sentirsi parte di una comunità non solo quando c’è la partita della Reggina. Vogliamo una città dove sia possibile incidere sulle scelte senza essere strumentalizzati dalle bandiere e dai nomi noti di piccoli politici in cerca di visibilità. Ma riconosciamo anche l’importante ruolo positivo che può giocare la buona politica, quella delle persone perbene. Ecco chi siamo e cosa facciamo. Ecco cosa vogliamo. Per qualcuno l’impossibile, per noi solo un punto di partenza. Siamo convinti che per raggiungere questi traguardi non servano grandi risorse economiche, ma solo una buona politica della quale noi cittadini dobbiamo essere parte attiva. Abbiamo una grossa responsabilità che va ben oltre il voto: si tratta di una presa di coscienza collettiva. È necessario unire le nostre forze, le nostre storie e le nostre esperienze per un obiettivo comune. Noi non siamo contrari a priori ad un Modello Reggio. Semplicemente pensiamo ad un altro modello e soprattutto ad un’altra Reggio.

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