Reggio di Calabria: Aeroporto dello Stretto, Trawel Group sceglie Mistral Air per i voli charter per Sharm el Sheikh. Il racconto del primo “volo per due mari”

Ci troviamo presso l’Aeroporto dello Stretto. È domenica pomeriggio. L’orologio segna le ore 16.40. Li vediamo attendere il loro turno ai check, in modo ordinato, con i volti sorridenti e distesi, biglietti e passaporto alla mano, trolley multicolor e stuolo di parenti al seguito. Non hanno particolare fretta poiché sanno che ad attenderli in pista c'é già un elegante Boeing 737-300 di Mistral Air, il vettore scelto dal Tour Operator Trawel Group per condurli nelle assolate spiagge della meta delle loro vacanze.

 

Svelato il mistero: sono i primi trentadue reggini che hanno scelto di partire da Reggio Calabria per le loro vacanze a Shamr El Scheikh, a loro si unirà il resto del gruppo che salirà a bordo una volta giunti a Napoli per uno scalo tecnico. Giusto il tempo di arrivare in Terminal, salutare i parenti, effettuare i necessari controlli di sicurezza e in meno di dieci minuti ritrovarsi ai Gate pronti per le operazioni di imbarco. Tutto si svolge in perfetto ordine sotto l'attento sguardo dei responsabili della Sogas e del suo Presidente dott. Carlo Alberto Porcino che, per l'occasione del volo inaugurale, non poteva certo far mancare la sua presenza. "Sono soddisfatto – dichiara Porcino – da tempo inseguivamo l'obiettivo di avviare una attività di tipo charteristica dall'Aeroporto dello Stretto. Con oggi inizia anche questa nuova fase che continuerà nei prossimi mesi. Oltre appunto ai collegamenti verso l'Egitto, operati in accordo con Trawel Group, già a partire dal prossimo 26 di aprile giungeranno a Reggio Calabria i primi arrivi provenienti dalla Russia grazie alla iniziativa messa in campo della Regione Calabria, Dipartimento Turismo che durerà fino al prossimo 11 ottobre. Speriamo presto di ospitare ulteriori voli charter di cui abbiamo per il momento solo qualche notizia e che per questo preferiamo ancora non annunciare. Ringrazio tutto il personale operante in aeroporto a vari livelli per l'attenzione costante e l'impegno dimostrato affinché siano sempre garantiti ai passeggeri-viaggiatori-utenti dello scalo quegli adeguati standard dei servizi da loro stessi richiesti e per come stabiliti dalle norme di sicurezza che regolano la vita degli aeroporti". Arianna è la più entusiasta di tutto il gruppo ed ha una voglia matta di farci morire di invidia: "Finalmente si parte! Sole, mare e divertimento. Vacanze pasquali in pieno stile, no?! Ed é bello poterlo fare così comodamente partendo proprio dal nostro aeroporto. É tutto più semplice". "Speriamo di trovare un bel caldo a Sharm – aggiunge Giovanni che sta andando per la prima volta in Egitto – non vedo l'ora di godermela tutta con i miei amici" Sinceramente iniziamo un po' a rosicare d’invidia ed allora ci avviciniamo ad una coppia un po' più attempata, Monica e Mario ci dicono: "Mi hanno parlato molto bene delle strutture del gruppo Trawel, con i nostri figli su internet ci siamo informati meglio sul Coral Bay Domina Resort a Sharm. Devo ammettere che io e mio marito siamo stati fortunati perché quando siamo entrati nella nostra agenzia viaggi di fiducia ci hanno detto che abbiamo acquistato gli ultimi posti disponibili". Sono le 16.50. Salutiamo i nostri amici e ci diamo appuntamento a domenica prossima al loro ritorno per raccogliere le impressioni di questa loro esperienza di viaggio. Puntualissimo come previsto alle 17.20 il Boeing 737 – 300 della compagnia Mistral Air si solleva alto nel cielo lasciando sotto di sé il luccichio del mar mediterraneo. Ad attenderli Sharmed il mar rosso. Si conclude così il racconto del primo “volo per due mari”.

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Reggio di Calabria: la solidarietà a Francesco Ventura delle principali associazioni studentesche della Mediterranea

E’ ormai di dominio pubblico, ed è giunta anche all’attenzione dei più importanti media locali e non solo, la notizia relativa alla situazione tragica in cui si trova la famiglia Ventura (vittima di ripetuti atti vandalici e violenti da parte di ignoti, volti a sfrattare la famiglia stessa dalla propria abitazione per impedirle di ultimarne l’acquisto). La vicenda non ha lasciato indifferente la comunità studentesca dell’Università “Mediterannea”, che sin dall’inizio ha ritenuto doveroso attivarsi, per tentare di stare vicino alla famiglia di Francesco Ventura, studente dell'ateneo reggino.

 

Le associazioni Studentesche Universitarie e i rappresentanti degli studenti esprimono, tramite questo comunicato, tutta la solidarietà e vicinanza alla famiglia Ventura e chiedono che le istituzioni e gli enti competenti si mobilitino al più presto per trovare una soluzione idonea a restituire serenità a Francesco e alla sua famiglia. La stessa comunità studentesca manifesta, inoltre, l’intenzione di impegnarsi nei prossimi giorni a compiere azioni concrete, per tentare di rendere più visibile ed incisiva la propria presenza, nell’attesa che le indagini facciano il loro corso e la magistratura svolga adeguatamente il suo compito.

 

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Reggio di Calabria: Vincenzo Ventura precisa

di Vincenzo Ventura. “Con riferimento alla nota stampa diffusa dal Sig.  Giacomo Marino, rappresentante dell’Opera Nomadi,  riguardante l’occupazione della mia abitazione nel Rione Marconi, sono doverose le necessarie precisazioni. Non vedo le ragioni per me e la mia famiglia di creare una invenzione, per come dichiarato dal Marino: l’occupazione della nostra abitazione, purtroppo, è un dato di fatto, perseguibile penalmente, oltre che riprovevole umanamente.

 

Io e la mia famiglia abbiamo sempre abitato la casa assegnata sin dal primo giorno; la presenza di parecchi libri anzi nella stessa può solo confermare ciò e significare, inoltre, il serio impegno di mio figlio Francesco che da sempre si è dedicato con profitto agli studi ed al prossimo, piuttosto che impegnare il proprio tempo nell’occupare abusivamente appartamenti di proprietà altrui. Qualsiasi notizia apparsa sulla stampa proveniente dal Marino in merito all’utilizzo dell’appartamento in questione è falsa e tendenziosa. Ciò che addolora ulteriormente non è soltanto il sopruso al quale io e la mia famiglia siamo costretti ad assistere senza potere fare nulla per tornare ad abitare nella nostra casa, ma anche la consapevolezza che da parte del Sig. Marino si stia creando una autentica montatura con la quel sta solo cercando di celare il grave episodio perpetrato ai nostri danni da parte di soggetti ben identificati dalle forze del’ordine che, nel caso di specie, appartengono alla locale comunità nomade. Io mi sono solamente limitato a denunziare l’accaduto per come verificatosi, precisando che, ancor prima dell’occupazione, parecchie intimidazioni sono state effettuate contro la nostra famiglia, tutti puntualmente denunziati all’Autorità Giudiziaria. Concludo dichiarando la nostra estraneità a qualsiasi manifestazione di razzismo o xenofobia contro l’etnia rom, ribadendo che  gli autori della azioni criminose da noi subite sono delinquenti, a prescindere dalla etnia, dal sesso o da qualsiasi discriminazione di genere. Affermo che io e la mia famiglia abbiamo sempre sostenuto, e continueremo a farlo in futuro, che i criminali autori delle azioni contro di noi sono delle mele marce isolate, non solo dell’intera comunità rom ma dall’intera cittadinanza reggina. Voglio continuare a sperare in ciò anche dopo le esternazioni del Sig. Marino. Rinnovo il mio invito all’opinione pubblica, di cui si è inoltre fatto prontamente portatore anche mio figlio in veste di presidente dell’associazione culturale “Famiglia Ventura” in pubblichi incontri e dichiarazioni, a non lasciarsi trasportare da sentimenti ed odi razziali, indegni di ogni essere umano desideroso di considerarsi ed autodefinirsi civile”.

 

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Reggio di Calabria: l’ex Assessore Curatola sulla vicenda famiglia Ventura-comunità Rom

di Walter Curatola*. "La legalità non è un mero principio da enunciarsi astrattamente ma è invero, un primario obiettivo per il raggiungimento del quale, le istituzioni tutte, attraverso azioni congiunte, devono basare la propria attività quotidiana concretamente e costantemente, e non solo quando accadono fatti come il caso della famiglia Ventura, che compromettono il vivere civile e scuotono le coscienze. Questa vicenda ha riaperto in me vecchie ferite ma, soprattutto, risolleva una questione delicata e che, forse, mai nessuno ha voluto affrontare nonostante già in passato altri episodi di questo genere, avessero accesso la spia della preoccupazione.

 

Durante il mio incarico di Assessore al Patrimonio Edilizio, ricordo che il 30 Maggio 2012 su espressa richiesta del Sindaco, di concerto con l'Aterp, veniva convocato il Comitato per l'Ordine e la Sicurezza presieduto dal prefetto Vittorio Piscitelli. I molti casi a noi segnalati, ci avevano indotto a portare a conoscenza delle Forze dell’Ordine la questione relativa all’occupazione abusiva degli alloggi popolari. In quella sede alla presenza dei  rappresentanti istituzionali, Procura, Prefettura, Giunta Comunale, Aterp ed anche  dei rappresentanti dell’Enel (che lamentava, tra l’altro, il furto di energia elettrica in località Arghillà negli alloggi Aterp occupati abusivamente), si auspicava una maggiore sinergia interistituzionale al fine di ripristinare la legalità. Ancora, in quella sede abbiamo segnalato i ripetuti episodi di violenza e le gravi intimidazioni che si verificavano in gran parte ai danni delle famiglie assegnatarie degli alloggi siti ad Arghillà. Ricordo in particolare, il caso di una famiglia, per il quale si interessò direttamente il Prefetto Piscitelli, sollecitando l’Amministrazione comunale per un cambio alloggio per motivi di sicurezza e di incolumità. In quella circostanza il Sindaco Arena riuscì ad intervenire tempestivamente reperendo un diverso alloggio. Tuttavia, provammo comunque un senso di sconfitta in  quanto con quella soluzione avevamo sì risolto il problema di una famiglia che viveva nel terrore,  ma non si era eliminato il male alla radice non essendo stati puniti i responsabili di quegli ignobili atti di prepotenza. E' lo Stato che deve garantire la legalità e l'ordine pubblico, salvaguardando i diritti dei cittadini. Per fronteggiare tale emergenza sociale  l'Aterp e l'Amministrazione Comunale possono solo attivare le procedure amministrative previste dalla legge, che comunque si presentano farraginose e, spesso inadeguate. Occorre un impegno forte da parte dello Stato per supportare l'operato della Prefettura e delle Forze dell’Ordine specie nei territori afflitti dalla criminalità organizzata, ma è anche necessario continuare insieme quella “lotta” per garantire e non sacrificare la tutela dell'ordine pubblico. Lo si deve alla tante famiglie che giornalmente vivono nel terrore che il loro alloggio popolare venga occupato abusivamente o che siano ingiustamente privati di un sacrosanto diritto, ma lo si deve  in generale alla comunità reggina che deve sapere che la battaglia per la legalità si gioca a 360%. *Già Assessore al Patrimonio edilizio del Comune di Reggio Calabria.

 

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Reggio di Calabria: la Città solidale con la famiglia Ventura

di Francesco Ventura. Reggio e la Calabria iniziano a fare sentire la propria voce e a ribellarsi a questi fatti, terribili e tremendi, che hanno colpito e continuano a colpire me, la mia famiglia e l’associazione di cui sono presidente. Il primo a prendere una posizione forte e netta è stato Antonio Giacomo Marino, coordinatore dell’Opera Nomadi di Reggio Calabria, il quale ha espresso la vicinanza e la solidarietà propria e dell’intera comunità rom, deprecando ufficialmente il comportamento criminale adottato da quelle isolate mele marce, già identificate dalle forze dell’ordine, autori di questi odiosi delitti.

 

Anche Carlo Parisi, vice segretario nazionale della Federazione Nazionale Stampa Italiana, si è ribellato a quanto successo dimostrandomi solidarietà e schierandosi al fianco dei miei colleghi in redazione e dei giornalisti reggini e calabresi in modo da non permettere che tutto sia prima messo da parte e poi dimenticato. Lo Stato, attraverso le sue Istituzioni ha iniziato a fare sentire la sua voce. Parole di solidarietà e speranza sono giunte dal Palazzo della Prefettura di Reggio Calabria, subito mobilitatosi per coordinare le operazioni di recupero e salvataggio della Biblioteca associativa. Anche il prefetto Giuseppe Castaldo, della terna commissariale reggina, ha voluto manifestare il dissenso proprio e della cittadinanza, avviando tutte le procedure in forze al comune per porre fine all’umiliazione e lo scempio che ha colpito la mia famiglia. Il presidente della provincia Giuseppe Raffa e l’assessore alla cultura ed alla legalità Lamberti Castronuovo hanno espresso la propria vicinanza, incoraggiando me e la mia associazione ad andare avanti, definendo la situazione attuale una vicenda incredibile ed insopportabile. L’assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri è sconcertato dell’accaduto ed ha garantito, facendosi portavoce di logorante situazione, che la Regione Calabria non resterà silente ad osservare lo sgretolamento della serenità, tranquillità e dignità stessa della mia famiglia e di tutti i cittadini. Bruno Fortugno, il coordinatore provinciale della “Uil Pa – Penitenziaria”, nel contattare mio padre, fiero Assistente Capo della Polizia Penitenziaria oggi a riposo, ha dichiarato il supporto e la vicinanza dell’intero Corpo delle Forze dell’Ordine, indicando la nostra storia come caso esemplare dei drammi sociali che nessun cittadino dovrebbe mai ritrovarsi a subire. Sono iniziate ad arrivare telefonate e mail a centinaia. Mi chiamano le famiglie che hanno incontrato la nostra Biblioteca nei tempi felici, così come gli amici, gli studenti e le associazioni conosciute in due anni di giornalismo ed operato sociale. Da più parti si stanno mobilitando per una manifestazione di solidarietà e mi chiedono di coordinarli. La cittadinanza vuole gridare il suo no a tutto questo, il messaggio che vogliono darmi è breve, conciso e rincuorante “non sei solo, siamo migliaia e stiamo tutti con te”.

 

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Reggio di Calabria: precisazione di SoGAS sui collegamenti per chi proviene dalla Sicilia “Come si arriva in aeroporto? Con i bus navetta dai porti di Villa San Giovanni e Reggio Calabria

Roma, Milano, Torino, Venezia. L’Aeroporto dello Stretto è sicuramente lo scelta migliore per i messinesi che viaggiano per lavoro. È l’aeroporto più vicino: sia che si scelga di attraversare lo Stretto con nave traghetto o con aliscafo veloce, comunque in cinquanta minuti si può raggiungere il parcheggio del terminal. Arrivati ai porti di Villa San Giovanni oppure di Reggio Calabria, infatti, basta salire sull’elegante bus navetta che è sempre lì pronto ad accogliervi per accompagnarvi direttamente in aeroporto.

Il Tito Minniti è una infrastruttura a misura d’uomo. Scegliendo di volare dall’Aeroporto dello Stretto si può dire stop a lunghe attese in piedi in fila ai banchi dei Check In, si può dire addio alle interminabili code ai controlli di sicurezza. Bastano pochi passi e si è subito pronti ai Gates per imbarcarsi. Tutto è davvero a portata di trolley. “La nostra Società di Gestione sta lavorando alacremente per garantire sempre un maggiore comfort e nuovi servizi utili alla clientela. Speriamo presto di poter annunciare anche qualche altra nuova destinazione sia nazionale sia estera. – dichiara il Presidente Sogas Carlo Alberto Porcino – Intanto, nel mese di Marzo si avvierà finalmente l’attività charteristica. Da un lato inizieranno ad arrivare i primi voli provenienti da Mosca con i turisti russi che soggiorneranno in riva allo Stretto grazie alla lodevole iniziativa messa in campo dalla Regione Calabria denominata “Operazione – RUSSIA”. Proseguono intanto le vendite presso tutte le Agenzie di Viaggio dei fantastici pacchetti vacanza per Sharm el Sheikh promossi da Trawel Group che vedranno, sempre a fine mese, decollare dal Tito Minniti il primo volo per l’Egitto. E mi fermo perché ancora non posso anticiparvi nulla …” Fin qui le notizie positive. Ma ci sono pure le note dolenti. “Come Sogas continuiamo a ritenere per chi proviene dalla Sicilia che la soluzione ottimale per raggiungere l’Aeroporto dello Stretto sia rappresentata da un servizio bus – navetta che parta direttamente da Messina, dalla stazione marittima o da piazzale Cavallotti. Un modo comodo ed economico che consentirebbe il trasporto di passeggeri e bagagli fino in Aeroporto senza scendere dal pullman. A tal proposito, per un periodo iniziale abbiamo sperimentato questo servizio. E vi assicuro che funziona benissimo. Negli ultimi mesi, ogni giorno per due volte al giorno, al mattino presto e la sera tardi, una media di venti passeggeri giornalieri hanno scelto questo servizio. Otto mesi fa, infatti, la Sogas ha fatto sedere attorno ad un tavolo i rappresentanti di Caronte Tourist, Atam, Autolinee Federico, Alitalia, Regione Calabria e  Provincia Regionale di Messina. Orari, tariffe e incentivi, con un po’ di buona volontà da parte di tutti quanti, sono stati ottimizzati. Tutti hanno fatto qualcosa in proposito: la compagnia di navigazione ha ridotto del 40% il costo di traghettamento del bus, le autolinee hanno adeguato i loro orari dimostrandosi disponibili ad effettuare il servizio mettendo i loro uomini e mezzi con una tariffa di soli 8 euro, la Regione Calabria ha addirittura onerato i collegamenti di superficie dai porti di Villa San Giovanni e Reggio Calabria. E i rappresentanti del nostro socio Provincia Regionale di Messina? Cosa hanno fatto? Nulla. Niente di niente. Riunioni su riunioni dove, anche in presenza dei rappresentanti di altri enti, associazioni di categoria e autorità messinesi si erano impegnati a trovare una soluzione per recuperare i costi legati all’attraversamento dello Stretto. Risultato: ripetiamo nulla, al di là delle belle parole.  Si arriva così fino al 4 marzo con le Autolinee Federico che hanno anticipato tali costi di traghettamento senza dimostrarsi ulteriormente interessati a farlo ancora. Da tale data, noi come Sogas abbiamo avviato una fitta interlocuzione tra le parti interessate anticipando tali costi fino al 10 marzo. Tale situazione però non può proseguire oltre, nostro malgrado. La Società di Gestione dell’Aeroporto dello Stretto non può e non deve avere il compito di “sostituirsi” agli enti territoriali siciliani ed agli operatori del trasporto pubblico locale dell’Area dello Stretto. Per questo motivo è giusto che i cittadini di Messina e Provincia sappiano la verità: c’è chi da un lato non si impegna a trovare soli settantamila euro l’anno per garantire i soli costi di traghettamento per un servizio bus navetta utile a tutti per raggiungere l’Aeroporto dello Stretto, mentre nello stesso tempo, invece, sperpera soldi pubblici, ben quarantamila euro, per pagare uno studio di fattibilità sull’Aeroporto del Mela che sulla base del Piano Nazionale degli Aeroporti non si farà mai. Non vi sembra paradossale tutto questo? Stiamo comunque lavorando – conclude Porcino – affinché il collegamento con partenza del bus direttamente da Messina non subisca troppe pause. Sappiamo che questa è la soluzione migliore. Certamente per farlo c’è bisogno però di una maggiore sinergia con altri enti. Ed è questo che chiediamo ai rappresentanti di Regione Sicilia, Comune di Messina, Autorità Portuale, Camera di Commercio, Federalberghi, Confindustria, Compagnie delle Isole o altri enti e istituzioni: mettiamoci insieme e manteniamo, nel primario interesse dei passeggeri, tale forma di collegamento con partenza dei bus direttamente da Messina fino in Aeroporto. A beneficiarne sarebbe tutta l’utenza siciliana ma, anche e soprattutto, i tanti turisti che provenendo dall’Aeroporto dello Stretto in meno di un’ora potrebbero raggiungere in tutta comodità la sponda sicula o il mini arcipelago delle Isole Eolie. Nel frattempo da giorno 11 marzo, fermi restando i collegamenti operati da Atam via porto Reggio Calabria, le Autolinee Federico rimoduleranno il servizio nelle seguenti modalità: partenza da Villa San Giovanni (Caronte) per Aeroporto alle ore 05.05;  partenza da Aeroporto per Villa San Giovanni (Caronte) alle ore 23.40 garantendo così il possibile rientro da parte di quanti al mattino presto partano alla volta di Roma Fiumicino o Milano Linate. v.m.

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Reggio di Calabria: gli aspiranti acquirenti degli immobili del Patrimonio Edilizio ci scrivono “Nonostante l’ottimo lavoro della S.a.t.i., la nomina di Carmelo Nucera ha rallentato la definizione delle pratiche di vendita”

Riceviamo e pubblichiamo. Siamo una delegazione di persone che, in quanto assegnatari e aspiranti acquirenti degli alloggi popolari messi in vendita con il bando 2012, vogliamo far presente che, sebbene l'attività tecnica connessa alla vendita degli alloggi del patrimonio in dotazione al Comune svolta dalla S.at.i. srl avesse conseguito ottimi risultati tali per cui si era giunti alla stesura dei contratti finali di vendita, la nomina del nuovo dirigente al Settore Patrimonio del Comune di Reggio Calabria, Avv. Carmelo Pasquale Nucera, ha rallentato se non addirittura differito a data da destinarsi la definizione ultima delle pratiche di vendita.

Fin dal momento del suo insediamento, il dirigente ha palesato la volontà di non dare seguito alle decisioni prese dai predecessori che ritenevano la dismissione del patrimonio ERP una misura fondamentale sia per la valorizzazione del patrimonio immobiliare comunale sia per garantire maggiore liquidità alle casse dell'Ente. Dapprima, programmando l’eventuale chiusura dell'ufficio Front-Office gestito dai collaboratori della S.at.i. per lo svolgimento della fase istruttoria del bando di vendita; in seguito, non presentandosi nella sede comunale opportunamente indicata per la stipula dei contratti stessi, ad oggi privi di qualsiasi valenza contrattuale. A seguito di questo atteggiamento, si sono verificate due conseguenze: primo, non sono stati più emessi provvedimenti di ammissione all'acquisto nonostante i continui solleciti da parte della S.at.i.; secondo, alcuni assegnatari di alloggi, ritenuti idonei all'acquisto, avendo versato inutilmente l'importo complessivo o parziale, senza mai ricevere alcuna assicurazione sul buon esito di quanto effettuato, hanno richiesto la restituzione delle somme versate. Per non parlare poi, dello sballottamento di noi interessati da un ufficio all'altro per avere risposte rispetto al termine della procedura di acquisto e per sapere quali impedimenti esistessero per la definizione della nostra posizione di idoneità rispetto all'acquisto. Poiché riteniamo che con questa situazione viene vanificato il lavoro svolto prontamente dalla S.at.i., che spesso si è trovata ad affrontare ostacoli tecnici di non facile soluzione visto il rapporto alle volte conflittuale tra i tecnici della S.at.i. e i dipendenti del Settore Patrimonio, chiediamo un tempestivo intervento da parte della terna commissariale per risolvere questa problematica, che a lungo andare diventa esasperante per gli stessi interessati. Nello specifico, ci auspichiamo che dette attività vengano destinate interamente alla S.at.i., dimostratasi ad oggi l'unico interlocutore attivo e responsabile dell'attività di vendita, così come il soggetto veramente interessato a portare a termine al meglio il compito affidatogli. Una delegazione di assegnatari, aspiranti acquirenti – Bando 2012: Sig.ra Bongiorno Vincenza, Sig. Zavaglia Giuseppe, Sig.ra Giorsa Maria Margherita, Sig. Gennaro Antonio, Sig.ra Porcino Francesca, Sig. Calafiore Giovanni, Sig.ra Zagari Donatella, Sig. Surace Luigi, Sig. Falcone Francesco e Sig. Logiudice Rosario.

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Reggio di Calabria: UGL, proclamato lo sciopero ad oltranza dai lavoratori della Re.G.E.S.. “Il Reggino”: “E se Reggio – finalmente – s’incazzasse?”

di Carmelo Regolo. A seguito della pubblicazione del piano di rientro, redatto dai signori Commissari del Comune di Reggio Calabria, è emersa la volontà di cedere le quote di maggioranza di proprietà del Comune e di trasferire a privati l'attività oggi svolta, con profitto anche per l’Amministrazione Comunale, dalla Re.G.E.S. La UGL, preoccupata per il futuro occupazionale dei dipendenti Re.G.E.S., alla luce dei contenuti della proposta avanzata dai Commissari nel piano di rientro, decide di proseguire ad oltranza lo sciopero iniziato in data odierna (ieri 4 marzo, n.d.r.) sino ad una specifica convocazione in merito.

Con questa azione i lavoratori vogliono manifestare tutta la loro rabbia e contrarietà in quanto si sentono sacrificati pur operando in un settore difficile, ad alto contenuto professionale, sempre con alto senso di responsabilità e non possono accettare che la soluzione contenuta nella proposta avanzata dalla terna Commissariale abbia come sbocco finale la perdita del posto di lavoro. Il Segretario Provinciale Terziario Commercio e Servizi, Guido Rulli.
Nota del Direttore.
La nota di cui sopra, trasmessaci dal collega Carmelo Regolo ed a firma Guido Rulli, ricevuta qualche minuto fa ed integralmente pubblicata, mi obbliga a qualche doverosa considerazione. Facendo finta (ma solo facendo finta, per il momento) di trascurare e, quindi, alienando dal discorso i nomi e cognomi dei soggetti a cui vanno ascritte le gravi responsabilità che hanno, dapprima, portato allo scioglimento del Consiglio Comunale ("per contiguità con la 'ndrangheta ed in continuità con l'Amministrazione precedente" con conseguente nomina della triade commissariale dal parte del Ministro Cancellieri) e, poi, alla quantificazione della stessa triade del reale disavanzo di amministrazione da ripianare (€ 110.918.040,99), il quibus è uno ed uno solo: i gravissimi danni arrecati da qualche politico, da qualche burocrate e da qualche dirigente, in concorso tra di loro ovviamente (molti sono i procedimenti penali aperti contro costoro, anche postmortem), perché dovrebbero essere pagati non solo dai dipendenti Re.G.E.S. in quanto cittadini (le integrazioni retrattive ricevute su acqua – non potabile – e spazzatura – non raccolta – sono già arrivate, la nuova T.A.R.E.S è pronta per partire, l’aliquota massima applicata all’I.M.U. è già storia così come la T.O.S.A.P.) ma anche in quanto lavoratori? Perché si chiede a loro, ma anche ai dipendenti Re.Ca.S.I., di pagare un prezzo così alto? In sostanza, gli 88 reggini che, da anni, lavorano indefessamente adempiendo ad un servizio ingrato (chi riscuote i tributi, da sempre, è visto come una sanguisuga spesso dimenticando ch’è tenuto a farlo per conto terzi), con professionalità, cortesia e finanche umanità dinnanzi a taluni casi, secondo la triade commissariale dovrebbero pagare un prezzo ancora più alto di quello che il reggino-medio sarà tenuto a versare nelle casse comunali. Lo ricordo a beneficio dei distratti: la Re.G.E.S. (Reggio Gestione Entrate e Servizi) è una Società per Azioni in cui l’azionista (o socio) di maggioranza è proprio il Comune di Reggio di Calabria (con il 51% delle quote) a cui si è affiancato il socio privato Maggioli S.p.A. (con il restante 49%). E allora, alle pagine 43 e seguenti del “Piano di riequilibrio finanziario pluriennale” stilato dalla Commissione Straordinaria, paragrafi 5, 5.1, 5.1.1, 5.1.2 (“Previsione di riduzione dei costi per il trienni 2013-2015 e relative modalità di copertura”, “Re.G.E.S. S.p.A. e Re.Ca.S.I. S.p.A.”, Re.G.E.S. S.p.A.” e “Re.Ca.S.I. S.p.A.”) si legge come la “spesa per corrispettivi, IVA compresa, gravante sul bilancio comunale al 31.12.2012” sia, per quanto riguarda la Re.G.E.S. pari a € 7.265.413,63 (per la cronaca: Leonia € 20.305.132,30, Multiservizi € 18.357.894,71, Re.Ca.S.I.  € 2.269.305,39, A.T.A.M. € 1.531.879,09 e S.a.t.i. € 1.657.469,53 per un totale di € 51.387.094,65). Alla luce di questi calcoli, partendo dal presupposto che “L’obiettivo normativo (art. 243 bis D.Lgs. n. 267/2000) prevede la riduzione, entro il termine di un triennio (2013-2015), di almeno il 10% delle spese per prestazioni di servizi… al fini di garantire gli equilibri di bilancio, la Commissione ha chiesto di conseguire un maggiore target di riduzione, non inferiore nel complesso al 25%”. “Alla luce delle suddette indicazioni (le spese per ogni singola società, partecipata e non – n.d.r.), il target di riduzione complessivo nel triennio non dovrà essere inferiore a € 12.846.773, 66 (è il 25% di € 51.387.094,65 – n.d.r.). Frutto di questi calcoli alla femminina, da burocrati e ragionieri al contempo, i 3 commissari di Palazzo San Giorgio, credono sia bastevole che, per quanto riguarda Re.G.E.S. e Re.Ca.S.I. in particolar modo, ci rifaccia al seguente principio previsto dall’art. 4 comma 1 del decreto legge 95/2012 (sì, altro non è che l’ennesimo regalo fatto da Monti agli italiani e grazie a cui abbiamo imparato il significato di “spending review” e dietro cui molti imprenditori si trincerano, approfittandosene, per fare tagli anche indiscriminati sul personale “accusato” di essere fonte di spesa non più sostenibile): “In particolare, è stabilita una duplice alternativa modalità di dismissione della partecipazione pubblica attraverso: 1) lo scioglimento della società entro il 31 dicembre 2013; 2) l’alienazione dell’intera partecipazione detenuta dalla pubblica amministrazione, entro il 30 giugno 2013, mediante procedure ad evidenza pubblica. In caso di alienazione, il servizio strumentale è assegnato alla società privatizzata per 5 anni (non rinnovabili) a decorrere dall’1 gennaio 2014”. Traduco: entro il 31 dicembre 2013 i Commissari vorrebbero sciogliere la Re.G.E.S. S.p.A. (e la Re.Ca.S.I. S.p.A.) o, in alternativa, entro il 30 giugno 2013, alienare (uguale vendere) il 51% delle azioni in possesso dell’Amministrazione Comunale e, se vendute, assegnare alla società con un nuovo assetto il servizio già effettuato fino al 31 dicembre 2018 (5 anni, non rinnovabili, dall’1 gennaio 2014). Ragiono, adesso, per assurdo: il Comune ha bisogno di un servizio importantissimo quale quello della riscossione dei tributi (l’incasso derivante dai tributi, seppur come in questo caso “partecipato” e, quindi, “diviso” in base all’agio stabilito, è alla base di qualunque bilancio alla voce “entrate”). Per eseguire la riscossione, piuttosto che affidarsi al proprio personale, ha formato un Società per Azioni di cui è, peraltro, il maggior azionista. Quindi, ne consegue, che è anche il datore di lavoro (nella quota del 51%) degli 88 impiegati della Re.G.E.S. equiparabili, perciò, a “quasi” dipendenti comunali. Ne deriva che, ovviamente, ha un vantaggio enorme nell’utilizzare le 88 professionalità le cui spettanze vengono divise con la Maggioli S.p.A.. Se, invece, gli 88 dipendenti fossero “comunali” al 100% anche le spese per l’Amministrazione sarebbero al 100% e non più al 51%. Giusto? Si potrebbe obiettare che gli attuali dipendenti comunali potrebbero adempiere a quanto fatto dagli 88 e così il Comune risparmierebbe il 51% di spese. Giusto! Ma il Comune ha le professionalità per farlo? NO! Il Comune ha la quota personale per farlo? NO! E allora? Allora i Commissari presumono che sciogliere la Società entro il 31 dicembre 2013 sia la panacea di tutti i mali. NON E’ COSI’ ma i Commissari lavorano con il pallottoliere soffermandosi esclusivamente alla matematica e non alla logica. La seconda ipotesi è quella del vendere il proprio 51% e prolungare l’affidamento del servizio fino al 31 dicembre 2018. Ma chi, in sostanza, comprerebbe il 51% di una Società, spendendo qualche milione di euro, per lavorare e, quindi, incassare prima recuperando le spese derivate dall'investimento che, inevitabilmente, presuppone un'uscita non da niente di capitali e, poi, forse, producendo guadagno tutto questo solo per 5 anni? Chi sarebbe così coraggioso e fors’anche incosciente? Non è dato saperlo ma se ne riparlerà. E se il Comune vendesse il proprio 51%, quale sarebbe l’agio che la nuova Società costituitasi gli darebbe? Certo non potrebbe essere lo stesso attuale, giusto? Non sono commercialista né tantomeno esperto di economia. Ragiono molto semplicemente, tutto qua. E la Maggioli S.p.A., che oggi detiene il restante 49%, potrebbe essere interessata ad avvalersi di una possibile opzione d’acquisto acquisendo, così, il 100% della Re.G.E.S. S.p.A.? Onestamente, assistendo all’immobilismo della stessa in questi primi due giorni di sciopero con annesso sit-in a Piazza Italia, non credo proprio sia interessata. Gli 11 suoi dipendenti, tutti perfettamente al lavoro negli uffici a sud della città, sembrano per nulla interessati alla vicenda: male che vada, chiudendo la Re.G.E.S., verranno trasferiti in altre località dove la Maggioli è già presente con buona pace loro. E chi s’è visto s’è visto, insomma. Un appunto, a loro, mi corre l’obbligo di farlo. Ho vissuto sulla mia pelle i sacrifici richiesti ai dipendenti (pomeriggi interminabili trascorsi in ufficio, sabati, persino domeniche ad imbustare e spedire fatture, richieste di ritiro di nomine a Rappresentanti di Lista – con qualcuno “invitato” a fare in quei giorni il lavoro di 4, 5 o 6 persone assenti in permesso retribuito – persino richieste di aiuto per sbrigare altre faccende), tutti regolarmente retribuiti (ci tengo a precisarlo a scanso di equivoci). Probabilmente, anzi certamente, quell’ottantina (qualche crumiro c’è sempre, magari a colloquio continuo con qualcuno degli 11 privilegiati di cui sopra, che, oltretutto – ci spero ma al contempo mi irretisce – si avvantaggerà dello sciopero dei colleghi senza prendere freddo e senza decurtazione del salario) di uomini e donne che, da ieri mattina, sono al freddo in sit-in permanente a Piazza Italia avrebbero avuto il diritto di essere supportati (non fosse altro per solidarietà e vicinanza) da chi problemi di probabile perdita di posto di lavoro non ne ha. Il possesso degli attributi non è da dimostrarsi stando solo dietro ad una scrivania. A volte è necessario alzarsi e lottare al fianco di quegli uomini e donne cui, fino al giorno prima, hai chiesto ore di lavoro in più trascorse in ufficio e ore di lavoro in meno passate a casa in famiglia. O sbaglio? Fatta questa precisazione, credo che l’operato dei Commissari stia avvenendo sulla scia di ciò che ha fatto il Governo Monti: tartassare gli innocenti reggini, spingerli nel baratro (hanno pensato, i Commissari, che alzando le aliquote dei tributi aumenterà l’evasione? eh già, o si mangia o si pagano le tasse per ripianare la voragine che altri hanno creato!), non punire i responsabili ma colpire tutti essendo molto più facile la riuscita quanto più grosso è il bersaglio. Ed allora che si fa? Si adotta una "spendig review" logica: si trasferiscono i locali della Re.G.E.S. al Ce.Dir. e si risparmia qualche centinaio di migliaia di euro sull'affitto; si riducono i consigli di amministrazione eleggendone uno solo per tutte le società partecipate; si mandano a casa le teste vuote nullafacenti; si riducono le spese (energia elettrica e telefono, per esempio); si riduce lo straordinario; si bloccano i passaggi di livello; si eliminano le auto aziendali ed i benefit e via dicendo. E se i Reggini, un giorno, finalmente, s’incazzassero davvero? E se i Reggini, dimenticando il clientelismo atavico che li contraddistingue, capissero di essere così tanto vessati da non farcela più? E se i Reggini, un giorno, riscoprissero l’orgoglio che li contraddistinse nel luglio del 1970? Quasi 43 anni fa c’era in gioco un capoluogo di regione, oggi c’è il gioco la sopravvivenza. "Mai abusare dei buoni", diceva mia nonna: "se s’incazzano sono assai peggio dei cattivi"! Ad maiora! Maurizio Gangemi.

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Reggio di Calabria: i dipendenti Re.Ca.S.I. “Il nostro futuro è incerto. Lunedì accanto ai colleghi della Re.G.E.S.”

Dai dipendenti della Re.Ca.S.I. riceviamo e pubblichiamo. "Preso atto del piano di risanamento pluriennale deliberato dalla Commissione straordinaria in data 8.2.2013, che prevede, tra l’altro, per le aziende Re.Ca.S.I. spa e Re.G.E.S. spa, “la cessione della quota pubblica entro il 30.06.2013” o il loro “scioglimento entro il 31.12.2013”, noi dipendenti Re.Ca.S.I. intendiamo manifestare il nostro pensiero sulla questione. In primo luogo condividiamo le stesse preoccupazioni di altri colleghi relativamente al nostro futuro, quantomeno incerto. Sin dalla nascita della società, l’atteggiamento di noi lavoratori si è sempre contraddistinto per professionalità e totale disponibilità verso qualunque esigenza manifestata dall’amministrazione.

E’ importante, quindi, evidenziare il ruolo strategico che la nostra azienda svolge per la funzionalità del Comune stesso. Re.Ca.S.I., di fatto, gestisce le principali banche dati informatiche (tra le quali: anagrafe, finanze, stipendi, patrimonio edilizio, protocollo informatico, albo pretorio, mensa scolastica, lavori pubblici); cura l’analisi e la progettazione di soluzioni informatiche che possono generare nuove entrate per l’Ente (alienazione del patrimonio edilizio, gestione delle pratiche di condono edilizio, realizzazione del sistema informativo territoriale in funzione della creazione di un anagrafe tributaria, ecc…); supporta l’Ente nelle situazioni critiche nelle quali si richiedono interventi specialistici (non ultima l’attività svolta in occasione delle recenti consultazioni elettorali). Dal nostro punto di vista, al di là delle considerazioni sulla legittimità o meno della scelta fatta dalla Commissione, sarebbe auspicabile potersi confrontare con gli stessi Commissari per comprendere, tra l’altro, quali strumenti di tutela dei livelli occupazionali prevedono, quali motivazioni hanno portato ad optare per la duplice alternativa prospettata e non, ad esempio, per il proseguimento dei contratti in essere fino alla naturale scadenza del 2015, o alle eccezioni previste dall’art. 4, comma 3 della L. 135/2012. Ciò premesso, noi dipendenti Re.Ca.S.I., certi che fino all’ultimo giorno disponibile i vertici aziendali, come hanno sempre fatto fino ad oggi, continueranno ad agire per tutelare gli interessi dei lavoratori, intendiamo divenire parte attiva in questa difesa del diritto al lavoro. Per senso di responsabilità, con la garanzia, almeno per il momento, della continuità dei servizi erogati, già da lunedì prevediamo di presenziare, in delegazione, alla manifestazione promossa dai colleghi della Re.G.E.S., riservandoci nei prossimi giorni di promuovere nuove iniziative".

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Reggio di Calabria: SoGas, Porcino “Solidarietà a Fedele e Chizzoniti

La Società di Gestione dell’Aeroporto dello Stretto stigmatizza e condanna entrambi i vili atti vandalici evidentemente tesi ad intimidire l’Assessore Regionale ai Trasporti, on. Luigi Fedele, e il Presidente della Commissione Vigilanza del Consiglio Regionale della Calabria, on. Aurelio Chizzoniti. “La pronta ed immediata reazione manifestata dall’Assessore Fedele – dichiara il Presidente Sogas Carlo Alberto Porcino –, già con le sue prime dichiarazioni dopo l’accaduto, sono la chiara testimonianza della tempra coriacea dell’uomo e del politico che, impegnato nella sua missione, prosegue per la sua strada con la schiena dritta.

Senza timore alcuno. Questo, senza dubbio, ci conforta e ci rassicura sul fatto che potremo continuare a contare sull’Assessore Fedele in quanto amministratore attento alle dinamiche del mondo dei trasporti in Calabria e, soprattutto, valido e autorevole interlocutore per l’Aeroporto dello Stretto così come fino ad oggi ha sempre dimostrato di essere”. La Sogas SpA esprime, infine, vicinanza anche al Consigliere Regionale Chizzoniti che in tutto il suo impegno politico si è sempre speso molto per l’Aeroporto dello Stretto. v.m.

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Reggio di Calabria: Tamiro (Giovane Italia) “Aggregare nuove persone in campagna elettorale è il segnale che la Giovane Italia a Reggio procede nella direzione giusta. Vetta nuovo Presidente GI della XIII^ Circoscrizione”

di Domenico Tamiro*. "Aggregare nuove persone in campagna elettorale è il segnale che la Giovane Italia a Reggio procede nella direzione giusta. Non solo si allarga la famiglia, ma sono molti i giovani che decidono di militare con ulteriore senso di responsabilità. È stato da poco nominato il nuovo Presidente della GI della XIII Circoscrizione del Comune di Reggio Calabria. Si chiama Danilo Vetta, giovane laureato, lavoratore instancabile, cresciuto (politicamente parlando) nella scuola di formazione indetta lo scorso anno dal movimento giovanile del PdL.

Persona migliore non poteva essere scelta dal Presidente provinciale della GI Luigi Amato, soprattutto per l’importanza che rivestono i rioni dove si troverà ad operare Danilo: Ravagnese, Arangea, Saracinello, zone che, malgrado il loro alto tasso di densità demografica, sono state recentemente dimenticate da chi sta amministrando questa città. Per questo al Presidente Vetto vanno a nome mio e di tutta la nostra comunità militante un doppio in bocca al lupo di buon lavoro". *Dirigente Comunale Giovane Italia.

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Reggio di Calabria: inaugurata la nuova fermata ferroviaria Reggio Calabria-Aeroporto

Questo è un giorno importante per l’Aeroporto dello Stretto, oggi verrà finalmente inaugurata la stazione ferroviaria di Reggio Calabria Aeroporto. La stazione, situata sopra il pontile e a pochi metri dall’aerostazione è un piccolo gioiellino dal potenziale incredibile. Sono pochissimi gli aeroporti italiani che possono vantare un collegamento ferroviario dedicato. Finalmente l’utenza della fascia jonica e tirrenica, ma anche messinese tramite la stazione di Villa San Giovanni, potrà essere servita in maniera efficiente, a patto di un servizio ferroviario all’altezza degli standard del 2013.

Auspichiamo un servizio in coincidenza con i voli in arrivo e in partenza, l’integrazione tariffaria con Metromare dello Stretto e Caronte&Tourist nei collegamenti con Messina; sul fronte del materiale rotabile l’acquisto di treni più moderni e veloci, in modo da rendere vantaggioso anche per gli utenti residenti nelle zone più periferiche della provincia l’utilizzo dell’Aeroporto dello Stretto. Inutile dire che speriamo nella riattivazione della stazione di Reggio Calabria Marittima, che ha un potenziale notevole fino ad oggi non sfruttato. Crediamo  che un collegamento di tipo suburbano sulla linea  Pellaro-Aeroporto-Stazione Centrale-Porto, risolverebbe molti problemi di mobilità della  zona sud della città, ma inoltre rappresenterebbe un ulteriore alternativa, data ai cittadini messinesi, di poter usare l’Aeroporto di Reggio Calabria. Inutile ribadire quanto sia necessario avere dei buoni collegamenti tra Aeroporto e Stazione Ferroviaria Aeroporto, e la SOGAS  ha già assicurato che i suoi espleteranno il servizio. Però lanciamo un'altra idea che speriamo possa essere colta dagli enti preposti, cioè quello di assicurare un collegamento del quartiere di Ravagnese, ma anche di Valanidi e le altre frazioni collinari, con la stazione ferroviaria Aeroporto, garantendo così ai cittadini di queste frazioni un più semplice accesso ai servizi ferroviari. Cosa molto importante è mettere fine allo stato di abbandono e degrado in cui versano le zone circostanti la stazione ferroviaria e pontile. Da anni si convive con uno scarico fognario a cielo aperto  con uno scenario complessivo non certo degno di un paese civile. Senza contare che questi luoghi sono il biglietto da visita della città. Lanciamo un monito alla classe politica. E’ necessario mantenere un attenzione costante nei confronti dello scalo e soprattutto impegnarsi nel garantire più voli a tariffe agevoli presso lo scalo di Reggio Calabria, magari sbloccando finanziamenti che da anni aspettano di essere utilizzati. Destinazioni importanti come Pisa/Firenze, Bologna, Bergamo/Milano Malpensa sono tutt’oggi ancora scoperte. Non si faccia in modo che l’ennesimo rilancio dell’Aeroporto di Reggio Calabria finisca in fumo. Lo staff di AeroportoRC.com Roberto Sartiano, Giuseppe Imbalzano e Fabio Suraci.

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Reggio di Calabria: Aeroporto dello Stretto, nota del Presidente So.G.A.S. Porcino sulla nuova fermata RFI Stazione-Aeroporto

Prossima fermata: stazione aeroporto. Fino a giugno rimarrà in vigore l’attuale orario dei treni in ragione del quale saranno introdotte da RFI soste presso la nuova fermata per ben dieci corse provenienti dalla linea ionica e altrettante dalla linea tirrenica. Allo stato attuale non sono ancora previste corse dedicate unicamente al collegamento dei principali centri urbani con l’Aeroporto, quindi gli orari attuali non si presentano ancora in assoluta coincidenza oraria con i voli in partenza e in arrivo, ma è già un primo importante passo in avanti. Il servizio di metropolitana leggera di superficie aggiunge così una nuova tappa al suo itinerario. Finalmente si potrà salire su un treno e raggiungere l’Aeroporto.

Una soluzione molto utile e comoda sia per chi proviene dalla ionica che dalla tirrenica. I vantaggi poi per chi vive in centro storico o nei quartieri periferici cittadini saranno innegabili. Si potrà lasciare a casa la propria vettura, senza doversi per forza fare accompagnare in aeroporto. Questo il primo commento del Presidente Sogas Carlo Alberto Porcino. L’apertura operativa della nuova fermata ferroviaria Aeroporto – aggiunge Porcino – viene accolta favorevolmente da parte di Sogas. Ringraziamo pertanto RFI ed in particolare la Regione Calabria, Assessorato ai Trasporti, per la spinta propulsiva impressa in questi mesi affinché i lavori fossero completati in tempi rapidi ed il servizio avesse inizio. Si badi bene: con oggi vengono implementati gli attuali servizi esterni di collegamento via terra già esistenti e fino ad oggi operati principalmente a mezzo bus da parte di Atam e Autolinee Federico. Tutti servizi dunque non operati direttamente da Sogas bensì dai principali attori impegnati nel trasporto pubblico locale. C’è ora bisogno di mettere in campo nuove sinergie. Quando avremo modo di definire i nuovi orari con RFI sono certo che la nuova fermata ferroviaria incontrerà il favore anche della clientela più affezionata dell’Aeroporto dello Stretto. Come Sogas – prosegue Porcino – fin tanto che il servizio bus navetta di collegamento non sarà operato da Atam o da altro vettore competente com’è giusto che sia, nel frattempo metteremo a disposizione un servizio di collegamento diretto con appositi Shuttle – Bus dedicati ai nostri clienti che, una volta scesi dal treno, verranno accompagnati fin dentro al Terminal.  Abbiamo anche dato la nostra disponibilità ad ospitare all’interno dell’aerostazione una postazione di self – ticketing promossa da RFI che consenta alla nostra clientela di acquistare il biglietto ferroviario sull’intera rete nazionale. Quanto agli orari – ribadisce Porcino – ci aspettiamo da parte di RFI una forte collaborazione ed un minimo di elasticità necessaria a garantire una facile e comoda fruizione della nuova fermata. Altrimenti che senso ha questa nuova fermata? Alla nostra clientela interessa unicamente effettuare in tempo i controlli di sicurezza e rispettare le procedure di imbarco. Ed è questo che dovrà essere garantito. Solo si potrà abituare facilmente a  raggiungere in treno l’Aeroporto dello Stretto. La Sogas ha altresì già interessato i dirigenti dei settori tecnici degli enti locali competenti, ovvero Comune e Provincia di Reggio Calabria, rispettivamente architetto Marcello Cammera e Ing. Carmelo Barbaro, i quali, dopo aver già effettuato proprio in questi giorni opportuni  sopralluoghi, potranno definire in tempi rapidi gli interventi necessari per risolvere le problematiche afferenti la corretta e sicura fruizione dell’asse viario che dà accesso alla nuova stazione ferroviaria, nonché la bonifica ambientale dell’intero sito che oggi purtroppo si presenta in condizioni davvero precarie.  La nostra proposta: perché non pensiamo ad una tariffa unica “metropolitana”? Pensiamo ad un prezzo unico che, su base chilometrica, inglobi  andata e ritorno l’attraversamento dello Stretto (ad esempio con Metromare oppure con Caronte Tourist senza auto) il collegamento in treno (dalle stazioni fruite dal servizio di metropolitana leggera di superficie RFI) oppure in autobus (Atam, Autolinee Federico) fino in Aeroporto. Naturalmente incluso anche il trasporto a bordo dello Shuttle Sogas dalla stazione fin dentro al Terminal. Tutto con un biglietto solo, prenotabile e acquistabile sia in fase di acquisto del biglietto aereo,  su internet o presso le agenzie di viaggio, sia dopo direttamente in biglietteria. Nel trasporto pubblico locale – conclude Porcino  – serve una sempre crescente “intermodalità” che però potrà considerarsi davvero compiuta, almeno per ciò che ci riguarda più da vicino, solo quando sarà attiva anche la fermata stazione  marittima – porto.  Ci sono poi problemi importanti che riteniamo vadano affrontati insieme agli Enti Territoriali competenti e delegati a risolverli. Primo fra tutti la questione Metromare e collegamenti veloci via mare: sarebbe auspicabile avere maggiori rassicurazioni, vorremmo capire se il servizio continuerà, se si potrà finalmente avviare una fase nuova di dialogo per discutere di nuove fasce orarie di collegamento che non penalizzino quanti hanno necessità di traghettare per raggiungere l’Aeroporto e prendere un aero. È impensabile che si ripeta quanto ad esempio accaduto di recente: ben 32 passeggeri provenienti dall’Aeroporto e diretti a Messina, lasciati letteralmente a terra al Porto di Reggio Calabria da Metromare per soli (si badi bene!) soli tre minuti di ritardo del Bus Atam a causa del traffico viario. Si badi bene: nonostante l’autista del bus che li trasportava avesse pure telefonato a Metromare quasi implorando di essere atteso solo pochi minuti. Questo, francamente, è un atteggiamento poco edificante di fronte al quale Sogas non può che stigmatizzarne tutta la gravità in forte danno alla propria clientela messinese. C’è poi il problema serissimo almeno dal punto di vista dello sviluppo turistico ed economico del nostro territorio del collegamento diretto con le Isole Eolie, di fatto non più operato. Quali flussi di traffico incoming possiamo mai immaginare per il nostro Aeroporto dello Stretto se le Eolie non sono facilmente raggiungibili direttamente via mare? L’Aeroporto dello Stretto – conclude Porcino – ha bisogno di essere sempre di più “collegato” al territorio. Abbiamo bisogno di fornire sempre maggiori collegamenti possibili alla nostra utenza. Con il prolungarsi dei lavori di ammodernamento che interessano l’A3 ormai da quasi trent’anni, a seguito del taglio indiscriminato di treni di lunga percorrenza da parte di Trenitalia nonché al sostanziale isolamento del comprensorio ionico e dell’entroterra aspro montano, l’Aeroporto dello Stretto rappresenta un autentico baluardo per la difesa e l’affermazione del diritto alla mobilità di una intera popolazione.

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Reggio di Calabria: l’on. Nucera esprime cordoglio per la scomparsa di don Mimmo Geraci

“Con la scomparsa di don Mimmo Geraci, la città di Reggio e la Chiesa reggina perdono un pastore tra i più attenti all’attuale e difficile realtà sociale locale, un missionario della carità, che associava pienamente e con estrema umiltà ministero sacerdotale ed impegno caritatevole”. E’ quanto afferma il Segretario Questore del Consiglio regionale, on. Giovanni Nucera, che commenta così l’improvvisa dipartita di don Mimmo Geraci, guida spirituale e sociale della comunità parrocchiale di Santa Lucia.

“La notizia della sua morte, improvvisa, ci lascia affranti e costernati.  Don Geraci – prosegue l’on. Nucera – nella sua parrocchia, fin dal lontano 1967 aveva dato vita a diverse iniziative di carattere sociale ed umanitario sviluppate all’interno della “Fondazione Lucianum”, e concretizzate con la mensa della fraternità, la casa di riposo per anziane abbandonate,  le scuole di  formazione e per l’infanzia. Lascia incompleto, quasi come impegno della continuità della sua opera, il rifugio del viandante. Esse resteranno per sempre il simbolo e la testimonianza della figura carismatica di un sacerdote che come il compianto parroco della Chiesa del rione Modena, don Lillo Altomonte, seppe coniugare mirabilmente il ministero pastorale e l’attenzione verso  i più deboli ed abbandonati, in un amore senza confini. Fu un vero e proprio operatore della carità. Nulla per sé, ma tutto per gli altri. Ha incarnato il suo ruolo sacerdotale nel messaggio evangelico del donarsi  gratuitamente ed instancabilmente  agli ultimi. Nell’esprimere il mio cordoglio a tutta la comunità di Santa Lucia ed ai familiari di Don Geraci, mi sento profondamente coinvolto nel testamento spirituale che lascia agli uomini ed alle donne della sua comunità, così come in passato, impegnandomi ad essere umile granello per la concretizzazione del progetto di  carità di don Mimmo, che oggi è affidato all’intera comunità reggina”. g.n.

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Reggio di Calabria: ApindustriaCalabria sul ruolo della So.G.A.S.

ApindustriaCalabria, associazione delle PMI di Reggio Calabria, vuole porre l’accento sull’importanza dell’inserimento del nostro Aeroporto dello Stretto tra i trentuno di interesse nazionale. Atteso quanto si legge sui mass media, probabilmente, buona parte della nostra classe politica e del mondo dell’imprenditoria non ha colto a pieno il reale significato della infinita opportunità che l’Unione Europea ha attribuito a Reggio Calabria, attraverso il Piano Aeroporti predisposto dall’attuale governo.

Far parte di questa ristretta cerchia di aeroporti significa essere inseriti in uno scenario pluriventennale dei trasporti in Europa, in cui ogni direttiva (i famosi “corridoi” 1 e 2) di transito merci e persone passa in prima battuta attraverso essi. Questo comporta, essenzialmente, movimento e intermodalità, nonchè finanziamenti per l’adeguamento delle strutture e delle infrastrutture interessate, con l’obiettivo che ciascuno di questi punti diventi il volano dell’economia del territorio di riferimento. L’Italia, quindi, ha individuato, in questi 31, gli aeroporti punti di snodo, che, proprio per tale motivo, meritano di rimanere a carico dello Stato stesso, per i servizi di carattere pubblico (Forze dell’Ordine, Dogana, Vigili del Fuoco, Enti di controllo, ect.), ed essere incentivati in conseguenza. Gli altri già esistenti non saranno cancellati :  rimarranno a totale carico degli enti locali  e/o dei soci privati, se questi ne avranno la forza e la volontà politica. Ovviamente, viene preclusa ogni possibilità di nuove realizzazioni. Lo scalo di Reggio, prima di questo inserimento, era stritolato tra i due grandi hub di Lamezia, da una parte, e Catania, dall’altra. E, da quello che abbiamo letto sui mass media, in quest’ottica, pian piano, nella scellerata rilassatezza (sperando che di questo si sia trattato!! e non di mala fede) di tutti, era stato lasciato languire nei debiti e nell’ inefficienza, era diventato terra di tutti e di nessuno, e gradatamente ha perso l’utenza di  metà provincia di Reggio e di tutta Messina, a vantaggio degli altri due scali. Era un ghetto, destinato alla chiusura e ad essere bypassato, imbavagliato dai due hub che, nel frattempo, sono stati fatti crescere nella sua inerzia. Quale naturale conseguenza, a novembre del 2011, come ha sempre dichiarato il Presidente Porcino, l’ENAC stava per ritirargli la concessione, che allora era annuale. Da quello che leggiamo e abbiamo avuto modo di constatare, oggi, viceversa, dopo un anno e mezzo di nuova gestione, che abbiamo ? Bilanci attivi, dopo trentanni di perdite costanti ; tranquillità nelle relazioni industriali e dei rapporti con il personale ;  nuovi voli nazionali ; charter internazionali e prospettive di ulteriori destinazioni ; finalmente un inizio di restilyng, con la sistemazione di quella topaia che prima erano gli ambienti delle partenze ; un incrementato valore ; la riapertura all’utenza messinese, anche attraverso collegamenti dedicati ; la speranza che si eseguano i lavori di ampliamento della aerostazione ; la sensazione per l’utenza che lo scalo sia considerato al suo servizio ; ma, soprattutto, la credibilità in ambito nazionale, e, di conseguenza, internazionale.  Oggi abbiamo tutti la certezza che l’aeroporto continuerà a vivere e comincerà a prosperare, perché è divenuto uno dei trentuno aeroporti di rilevanza nazionale che lo Stato ha deciso di sostenere per il futuro e che saranno oggetto e meta di finanziamenti comunitari, in quanto su di essi scorrerà il traffico di persone e merci in giro per l’Europa. Oggi quello di Reggio è l’aeroporto di riferimento dell’area metropolitana e il terminale dell’Europa meridionale, nel bacino Sud Italia/Calabria/Sicilia orientale/Nord Africa. Oggi la società di gestione è una società appetibile. La Sogas di adesso ha dimostrato con i risultati quale sia il corretto modo di gestire la cosa pubblica e una struttura complessa come l’aeroporto e che è ora di finirla con le chiacchiere di chi ha supinamente lasciato fare e l’ipocrisia di chi non ha avuto neanche la dignità e il coraggio di partecipare al suo capitale. Chi non vuole comprendere questa realtà incontrovertibile, ostinandosi a non remare, o a remare contro, rappresenta il vero nemico dell’Aeroporto dello Stretto e ha interesse a che il territorio non cresca e rimanga nelle mani di chi l’ha sempre soggiogato. Tanto c’è ancora da fare, sicuramente, sostiene ApindustriaCalabria, ma è giusto che si dica che se la vera politica, come han già fatto le Istituzioni, la sostiene, questa società di gestione darà all’intera Area Metropolitana le soddisfazioni e il futuro che merita. ApindustriaCalabria.

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Reggio di Calabria: i lavoratori e la proprietà dell’Istituto “Prof. Dr. R. De Blasi” parteciperanno giovedì al sit-in di protesta dei lavoratori della Sanità Privata davanti alla Prefettura

Questo il testo della lettera a firma del direttore dell' Istituto "Prof. Dr. R. De Blasi", dott. Eduardo Lamberti-Castronuovo (del quale proprio ieri abbiamo pubblicato il pubblico sfogo – http://www.ilreggino.news/index.php?option=com_content&view=article&id=5873:reggio-di-calabria-eduardo-lamberti-castronuovo-riflessioni-personali-di-un-piccolo-imprenditore-qsolo-contro-tuttoq&catid=3:a-reggio-di-calabria-citta&Itemid=9 -) indirizzata al Prefetto Piscitelli, al Questore Longo, al Commissario Straordinario del Comune Panico e agli organi d'informazione: Comunico che l'assemblea dei lavoratori e la proprietà di questo Istituto hanno deciso di aderire al Sit-in di protesta di tutti i lavoratori della Sanità Privata che si terrà davanti alla Prefettura di Reggio di Calabria (giovedì 7 febbraio 2013, n.d.r.) dalle ore 10:30 alle ore 12:30.

Pertanto l'Istituto rimarrà chiuso al pubblico nel medesimo orario. Cordiali saluti. Reggio Calabria, lì 05.02.2013. Il Direttore, Dott. Eduardo Lamberti-Castronuovo.

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Reggio di Calabria: dopo gli 82 licenziamenti al Policlinico “Madonna della Consolazione” l’on. Foti (Pdl) “Occorre massimo sforzo per evitare licenziamenti”

"La disperazione dei lavoratori del Policlinico “Madonna della Consolazione” riporta tutti noi, presi dalla competizione elettorale, alla brusca realtà di disagio sociale che sta vivendo il nostro territorio verso cui un'eventuale sordità della classe politica tutta rappresenta una sconfitta inaccettabile". E’ quanto dichiara in una nota l’On. Nino Foti, Capogruppo PDL in Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati.

"I drastici tagli imposti dalla necessità di riportare i conti della sanità in ordine – continua l’On. Foti – non possono quindi comportare l'abbandono al loro destino degli 82 nuclei familiari minacciati dai licenziamenti preannunciati dalla struttura sanitaria reggina e il consequenziale abbassamento dei  livelli minimi essenziali di assistenza. Ecco perché si impone uno sforzo eccezionale in capo alla Regione affinché, unitamente alla ASP reggina, provveda, così come sollecitato dal Presidente regionale AIOP Miraglia, alla specifica ridefinizione ed indicazione del budget assegnato per il settore privato per i posti letto post-acuzie e per l'attivazione del pronto soccorso. Allo stesso modo – conclude l’On. Foti – occorre procedere con una certa accelerazione, alla revoca dei tagli per oltre 1.200.000,00 euro già previsti al fine di consentire il pagamento delle mensilità arretrate non ancora corrisposte per i predetti tagli. Nell’immediato invece, bisognerebbe quantomeno dare attuazione, mediante la sottoscrizione di apposito contratto, a quanto già stabilito dalla Giunta Regionale circa l'assegnazione di 70 posti letto post acuzie, misura certamente insufficiente, ma segno di attenzione verso una struttura sanitaria oramai patrimonio della città reggina”.

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Reggio di Calabria: gli avvocati di Cisterna replica a Sferlazza “Il ritardo nel ritiro degli atti è stato dovuto al voler evitare che, prima della pronuncia del TAR, la notizia uscisse sui giornali”

Riceviamo e pubblichiamo integralmente la nota che gli avvocati di Alberto Cisterna, Giuseppe Miliacia e Giovanni Passalacqua, hanno diffuso in risposta al Procuratore Capo facente funzione, Ottavio Sferlazza. La nota della Procura della Repubblica di Reggio Calabria relativa alla consegna di copia del decreto di archiviazione emesso contro il dr. Cisterna risente di alcune imprecisioni e può disorientare la pubblica opinione, in una vicenda che ha visto fin troppo volte circolare informazioni e ricostruzioni arbitrarie.

La difesa del dr. Cisterna, avendo appreso come al solito dalla stampa, che era stata depositata al Gip la richiesta di archiviazione nel suo procedimento ne ha richiesto per ben due volte (in data 17 settembre 2012 ed in data 19 settembre 2012) il rilascio di una copia per poterla visionare. A queste legittime richieste è stato opposto per due volte un rifiuto.  Si era anche abbondantemente chiarito all’Autorità giudiziaria che, una volta letta la richiesta di archiviazione (intanto inviata dalla Procura al CSM), si sarebbero potuti offrire elementi a chiarimento e a sostegno dell’assoluta trasparenza della condotta del dr. Cisterna quando si fosse decisa l’archiviazione del fascicolo. Così non è stato e il 29 novembre 2012 il decreto di archiviazione è stato depositato ed esso si compone di 83 pagine e, come se non bastasse, rinvia anche alle oltre 500 della richiesta. Insomma 600 pagine circa di un provvedimento che il dr. Cisterna ha ben definito una sentenza in contumacia e che sarà impugnato, per mandato del nostro assistito, come atto abnorme in tutte le sedi. Ciò posto cade in errore la Procura reggina quando prende in esame non questa vicenda, del tutto inoppugnabile nella sua ricostruzione sin dal comunicato ANSA del 2 febbraio 2013, ma quella relativa al semplice rilascio di una copia del provvedimento conclusivo del Gip, adottato, si ripete, senza che il dottor Cisterna abbia mai potuto leggere la richiesta dell’accusa. E questo, ripetesi, la nota ANSA del 1 febbraio 2013 lo dice chiaramente, senza alcun incertezza o rischio di confusione. Quanto al ritiro di questa copia, di cui parla il comunicato della Procura, avvenuto il 1 febbraio 2013, è stato il dr. Cisterna a richiedere espressamente ai propri difensori di non ritirare l’atto prima che il TAR di Roma prendesse in esame un suo, decisivo ricorso. E ciò per evitare che la pronuncia del TAR, ancora non depositata, fosse preceduta dalla solita propalazione su qualche giornale di notizie diffamatorie che lo riguardavano. A questo proposito il dr. Cisterna ricorda il contenuto degli articoli apparsi su due quotidiani nazionali che lo additavano come “truffatore” pochi giorni prima che la Cassazione esaminasse il suo ricorso contro il trasferimento provvisorio. Sarebbe giunta, dopo una dozzina di fughe di notizie, a partire da quella clamorosa del 17 giugno 2011 – quando il principale quotidiano nazionale diede notizia dell’iscrizione del dr. Cisterna quale indagato in coincidenza con il suo interrogatorio a Roma – di accertare le responsabilità di questi fatti, la cui irruzione, il dottore Sferlazza ne converrà, tra l’altro tempisticamente perfetta, ha pesato in modo improprio e negativo sull’intero procedimento. 

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Reggio di Calabria: Eduardo Lamberti-Castronuovo, riflessioni personali di un piccolo imprenditore “Solo contro tutto”

Chi scrive non è il politico, peraltro senza tessera di partito. Mai. Scrive il cittadino, piccolo imprenditore di sé stesso e grande innamorato della sua terra. Delle sue risorse, dei suoi giovani traditi, delle meravigliose realtà popolari piene di contraddizioni e sofferenze. Scrive per gridare con la forza dell'onestà e della volontà: solo contro tutto. Gridare la sua solidarietà ai lavoratori ed alla proprietà del Policlinico Madonna della Consolazione, ben conoscendo la storia e quanto ha provocato questa situazione pericolosa per la stessa incolumità di centinaia di migliaia di cittadini che hanno diritto ad una sanità efficace sul proprio territorio.

Scrive per gridare a gran voce che anche l'Istituto De Blasi, da lui fondato e condotto ai vertici dell'efficienza e del gradimento dell'intera Regione, salvando vite umane, alleviando sofferenze ed invertendo il vezzo dell'emigrazione, quanto meno diagnostica, è allo stremo! Pronto per chiudere. Non ce la fa  più a pagare gli stipendi, pur vantando dalla Regione Calabria anni ed anni di rimborsi. Non riesce ad onorare i debiti coi fornitori, peraltro divenuti sempre meno propensi a dare fiducia alla aziende della nostra Città. Le note negative che questo territorio emana a piene mani, anche quando se ne potrebbe fare a meno, toglie quella fiducia che negli anni si era guadagnato grazie ai suoi coraggiosi imprenditori. Da una parte il malaffare ndranghetistico-mafioso, dall'altra chi non fa altro che parlarne, non per combatterlo coi fatti, ma per ergersi a paladino dell'anti, al mero scopo di farsi conoscere e professionalizzare il ruolo. Col risultato che qui non sembrerebbe esistere altro che delinquenza. A ciò si aggiunge un panorama desolante dove nell'abulia più becera ci si confronta con gli uffici dell'Asp sordi, ciechi e muti. Se vai a chiedere circa il tuo sacrosanto diritto, quello di essere rimborsato per servizi che hai fornito ai cittadini anticipando lavoro, mezzi e risorse, che comunque lo Stato deve garantirti, nessuno ti risponde se non con una alzata di spalle o, peggio, ottieni – dallo pseudo politico di turno o grande super pagato burocrate – vaghe promesse di rapida soluzione magari mediata dai vertici della politica. Tutto ciò è insopportabile. Ed allora non ti resta che riflettere. Ma dove hai sbagliato? Nell'essere corretto? Nell'aver rispettato le leggi. Nel non esserti venduto al miglior offerente? E politicamente? Ti ritorna in mente il tuo impegno, le diverse battaglie civili condotte. Senza mai indossare una maglietta ma riconoscendoti nei valori appresi in famiglia, coi tuoi maestri. Valori traditi da chi, sopratutto, avrebbe dovuto schierarsi al tuo fianco ed invece ti ha solo sfruttato. Anche economicamente. Sì. Perché è comodo trovare un candidato che ci crede e che si finanzia battaglie elettorali sicuramente votate al sacrificio, tanto forte e protetto è l'avversario. Ti viene da ridere, amaramente, volgendo lo sguardo ai nominati di ora. Nominati tra i quali hai scelto di non esservi. Per decoro. Purtroppo non ti resta che constatare che coloro i quali hanno avuto paura di te, della tua trasparenza, del tuo non saper dire “signorsì”, oggi, si ripropongono a guidare una rinascita molto men che probabile se affidata a chi a Reggio non vive e non conosce o peggio, se ne è allontanato per vivere, a suo dire, meglio. Rifletti, se vedi l'assoluta indifferenza di tutta la classe politica, attenta solo a piazzare pezzi strategici sulla scacchiera degli interessi che non sono quelli legittimi che tu ed altri rappresentate in nome dei bisogni del popolo. Pensi a quanto hai fatto per aiutare l'informazione, mettendo a repentaglio le tue risorse e la tua stessa incolumità, dando voce a tutti, senza chiedere tessere di appartenenza o prebende. Ti senti davvero solo contro tutto. Poi ti vengono in mente le tue ultime scelte. Autonome. Difficili. Non senza contraccolpi. Perché qui, il solo fatto che fai per fare, dà fastidio. Pensi al ruolo che ti sei ritagliato in Provincia, con la fiducia non semplice ma determinata di un uomo – prima che politico- serio. Rifletti sull'onda di cultura nuova che fra tante difficoltà oggettive, sei riuscito a generare. Conti i messaggi, le lettere, le strette di mano di uomini liberi ed onesti, scevri da lusinghe. Valuti il tuo apporto volto a far risorgere un paese, piccolo, ma denso di umanità. Vedi come in un film che in soli tre mesi è stato possibile far sorridere quel paese con un asilo, un teatro, una biblioteca, un nuovo organo nella chiesa. Già , nella Chiesa. Quella vera, quella rappresentata da un prete di campagna che trascina, con fede e passione, il suo popolo in processione sotto acqua freddo e vento e li benedice, uno per uno, per ore e ore che sfiancherebbero chiunque ma non Lui. Forte del Suo amore per quella gente. Ti fermi e nel momento stesso in cui vorresti abbandonare tutto, trovi la forza per andare avanti ma non rinunci a gridare che non è giusto continuare ad accettare una situazione dove pochi decidono sul destino di tanti. Concetto democratico solo quando chi rappresenta è frutto di una delega libera e cosciente e non di bieche imposizioni. La non rispondenza a questo requisito porta a situazioni come quella attuale di diritti denegati, servizi non resi, rappresentanze inadeguate che non rappresentano. Eduardo Lamberti-Castronuovo.

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Reggio di Calabria: SoGAS, Porcino “Riappalteremo i lavori per la nuova aerostazione. Finaziamenti non a rischio”

di Vincenzo Minniti*. “Personalmente non sono stupito. Ci siamo conquistati con i fatti un posto tra i trentuno aeroporti di interesse nazionale. Ce lo meritavamo”. Questo il commento a caldo del Presidente Sogas Porcino all’indomani del Piano aeroporti di interesse nazionale che premia l’Aeroporto dello Stretto. “Si tratta di un risultato importantissimo – prosegue soddisfatto Porcino – che premia un duro lavoro.

Merito di quanti ci hanno sempre sostenuto a partire dal nostro socio di maggioranza, la Provincia di Reggio Calabria guidata dal Presidente Raffa, e da tutti gli altri soci Regione Calabria, Comune e Camera di Commercio di Reggio Calabria, Provincia Regionale di Messina. Merito di quanti , mi sia consentito, si sono spesi nelle sedi opportune come l’on. Nino Foti, a Roma in Enac, in Alitalia e dappertutto quando serviva. Merito senza dubbio di quanti lavorano in Sogas, tutte persone che con spirito di abnegazione e sacrificio ogni giorno fanno si che l’Aeroporto dello Stretto esiste e che tutto questo sia possibile. Ci lasciamo alle spalle un periodo intenso e ricco di novità per l’Aeroporto soprattutto sul fronte della charteristica. Sta per dare i suoi primi frutti l’ormai nota “Operazione Russia”. Per merito dalla Regione giungeranno in Calabria migliaia di turisti provenienti da Mosca. Avvierà le sue prime fasi anche l’accordo commerciale con Trawel Group che offrirà l’opportunità a quanti vorranno di partire finalmente anche dall’Aeroporto dello Stretto per trascorrere delle stupende vacanze a tariffe vantaggiose nell’incantevole paradiso di Sharm El Sheick in Egitto.  Saremo presenti alla Borsa Internazionale del Turismo, a breve presenteremo il nuovo sito web dell’aeroporto, stiamo adoperandoci per rendere più moderno ed accogliente il nostro Terminal. Attendiamo con ansia che le procedure per il superamento delle limitazioni da parte di Enac si definiscano così da poter “sbloccare” le numerose trattative con altre compagnie aeree che abbiamo già in cantiere da tempo. Pertanto abbiamo tutti i buoni motivi per guardare avanti con ottimismo…” “Su un punto in particolare – sottolinea Porcino – vorremmo tranquillizzare quanti, come noi, hanno a cuore il futuro dell’Aeroporto dello Stretto: non c’è alcun rischio di perdere i finanziamenti comunitari per i lavori di ammodernamento e realizzazione della nuova aerostazione. L’attuale Consiglio di Amministrazione in merito alle procedure seguite che hanno portato alla rescissione prima e che porteranno al riappalto dei lavori a breve, ha compiuto ogni passo con molta morigeratezza e attenzione, usando la diligenza del buon padre di famiglia.  Abbiamo ereditato un cantiere “a intermittenza” – dichiara il Presidente Sogas Carlo Alberto Porcino – paralizzato ad ogni piè sospinto. Una storiaccia che vede sin da subito un primo brusco stop dei lavori causato dal rinvenimento di un “cavo elettrico di alta tensione” da parte della ditta aggiudicataria dell’appalto. Proprio quest’ultima che però, si badi bene, non eseguiva solamente i lavori ma aveva curato anche la progettazione dell’opera trattandosi di appalto integrato. Ma, allora chi doveva accorgersi prima dell’esistenza di quel cavo? Mera coincidenza o disattenzione dell’uomo? Poco importa. Intanto i lavori si fermano cosi per la prima volta. Inizia allora un primo “tira e molla” tra la Sogas e l’Enel che pretendeva il pagamento di 150mila euro per spostare il cavo oggetto del contendere.  Cambia il management e arriviamo noi – prosegue Porcino – Giusto il tempo di insediarci alla guida della Sogas e siamo subito intervenuti grazie all’ausilio dei nostri legali di fiducia, sbloccando di fatto la situazione senza alcun onere a carico della Sogas.  Il primo cavo viene spostato da parte di Enel. I lavori ripartono, ma si fermano di nuovo quasi subito. Servono venti giorni per consentire “altre attività”. Nuovo stop e nuova ripartenza. Nel frattempo si scopre che i cavi dell’alta tensione che avevano provocato il primo stop ai lavori in realtà rappresentavano una rete di alimentazione dismessa ormai da tempo per cui risultavano di fatto inattivi con la sola differenza di altri cavi attivi e quindi effettivamente da rimuovere. Prime anomalie. Secondo intervento da parte di Enel. I lavori dopo 15 giorni riprendono, salvo poi,  solo dopo un paio di giorni, dover constatare come Sogas una certa e sostanziosa difficoltà finanziaria da parte della società aggiudicataria che mentre da un lato non procede spedita sui lavori, dall’altro chiede, con insistenza e ripetutamente, continue anticipazioni sul contratto da parte di Sogas. Ci veniva richiesto il pagamento anticipato per lavori ancora da realizzare. Richieste che naturalmente per legge non potevano essere accolte da parte di Sogas, le cui condizioni economiche, peraltro com’è noto, non avrebbero comunque consentito il pagamento tali anticipazioni. In data 14 febbraio 2012 presso la sede dell'Ente finanziatore si svolge una riunione con la partecipazione della Regione, della ditta appaltatrice e della Sogas. Motivo dell’incontro la necessità di esaminare la situazione complessiva del cantiere e decidere sul da farsi. In esito a tale incontro furono concordate tra tutte le parti interessate  le strategie operative  che furono messe subito in atto per agevolare il proseguo dei lavori e la stabilità finanziaria per l’assolvimento degli obblighi da parte della ditta appaltatrice. Subentra una altra anomalia. Il Genio Civile Ufficio Pubblico anziché concedere  i permessi necessari, dopo aver visionato il progetto predisposto dalla società' appaltatrice, rileva invece l’esistenza di vizi che dovranno essere sanati in tempi e modalità precise per come concordato sempre dalla società' appaltatrice. Ancora anomalie e misteri circondano questo cantiere aperto “ad intermittenza”. Nelle more della predisposizione ed integrazione del progetto, infatti, interviene il provvedimento di interdizione della Prefettura di Roma. Alla notifica del predetto provvedimento non si poteva, per espressa disposizione di legge, che operare secondo quanto statuito dalle norme: informare ENAC, revocare l'appalto, invitare le altre ditte partecipanti alla gara di appalto. Tutta la procedura e' stata eseguita secondo legge e non è stato facile contattare la seconda ditta che  aveva partecipato alla gara, unica e sola ulteriore partecipante. Si tratta, infatti, di una Azienda che nel frattempo non ha più' sede in loco e si è trasformata per fusione in altra società. Sicuramente il voler rispettare fino i fondo le procedure di rescissione e riappalto  ha sensibilmente rallentato i tempi ma ciò a garanzia della assoluta legittimità di tutte le delicate fasi di questa operazione.  Alla fine riusciamo a contattare la seconda ditta partecipante alla gara.  Dobbiamo necessariamente concedere a tale seconda azienda tutti i tempi di legge per decidere e manifestare l’intenzione se subentrare o meno nel l'appalto. Dopo qualche sollecito, finalmente otteniamo la risposta che però  è negativa: la seconda ed unica partecipante alla gara non intende partecipare. E allora che fare? Non ci perdiamo d’animo e abbiamo attivato le procedure di legge che prevedono espressamente che la Commissione di collaudo accerti lo status delle attività' e rediga formale verbale in contraddittorio tra tutte le parti. La Commissione di collaudo e' formata da professionisti provenienti da diversi Enti ed anche a causa di problemi personali di uno dei suoi componenti, nonostante numerosi solleciti da parte di Sogas, si arriva al 22 gennaio 2013, data in cui la Commissione presente a Reggio Calabria redige e chiude il verbale di collaudo del cantiere. Fin qui i fatti per come si sono svolti. E adesso come si procederà? L’attuale CdA della Sogas ha già deliberato di procedere ad un nuovo appalto con un nuovo bando di gara europeo. Abbiamo già' predisposto il relativo capitolato di appalto e definiremo il bando con il prezioso ausilio di professionalità di primo piano, cultori della materia di livello nazionale che unitamente ai nostri legali ed ai nostri tecnici si stanno adoperando per evitare qualsiasi tipo di ulteriore problematiche in danno alla Sogas. Abbiamo assegnato tempi ristrettissimi ai predetti professionisti, ma nonostante la fretta intendiamo anche avere un rapporto certo e privo di "buchi" che potremmo pagare a caro prezzo in fase di esecuzione; abbiamo provveduto  a contattare la SUAP che curerà la pubblicazione del bando di gara e la sua assegnazione al partecipante, ci è stato assicurato che la ns. Pratica avrà' un canale preferenziale e che i tempi di pubblicazione saranno ristrettissimi: il minor tempo possibile secondo quanto previsto dalla legge. Nelle more di tutto quanto sopra da subito si partirà con lo sgombero del cantiere e la sua messa in sicurezza, con la riapertura immediata della viabilità che tanti problemi ha creato alla circolazione e non solo, ma questa era stata la scelta operata in passato che noi  abbiamo potuto solamente gestire pur non condividendola affatto. Ci impegniamo espressamente a comunicare tutte le fasi nel loro svolgimento sino alla effettiva ri – assegnazione. I tempi tecnici saranno quelli minimi necessari e nessun finanziamento andrà perduto in quanto la causa dello “stop ai lavori” non è assolutamente dipesa dalla stazione appaltante, ma è determinato da causa di forza maggiore per cui dovrà essere stabilito e comunicato un nuovo termine di fine cantiere che diventerà' (quello si, speriamo!) assolutamente il termine finale e definitivo. Intanto, nel frattempo – conclude Porcino – nei prossimi giorni verrà smobilitata l’area di cantiere così da essere subito disponibile per la società che si aggiudicherà la prosecuzione dei lavori la cui ripresa dipenderà a questo punto solo dai tempi di pubblicazione del bando e dalle procedure di aggiudicazione per come previsti dalla legge. L’intera procedura sarà affidata alla SUAP. La ripresa è ormai vicina. Parola di Carlo Alberto Porcino. *Ufficio di Presidenza. Relazioni Esterne e Istituzionali.

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