Reggio di Calabria: concorso esterno in associazione mafiosa e turbativa d’asta aggravata dall’agevolazione della ‘ndrangheta. Notificato avviso di conclusione delle indagini a 19 persone tra cui noti imprenditori contigui alla cosca “Condello” e funzionari pubblici infedeli

(220) Militari del Comando Provinciale di Reggio Calabria, coordinati dalla locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, Continue reading “Reggio di Calabria: concorso esterno in associazione mafiosa e turbativa d’asta aggravata dall’agevolazione della ‘ndrangheta. Notificato avviso di conclusione delle indagini a 19 persone tra cui noti imprenditori contigui alla cosca “Condello” e funzionari pubblici infedeli”

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Reggio di Calabria: eseguito sequestro preventivo dei beni per oltre 1 milione. Indagati per dichiarazione infedele ed indebita compensazione un imprenditore ed un noto commercialista operanti tra Condofuri e Melito di Porto Salvo

(210) Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro Continue reading “Reggio di Calabria: eseguito sequestro preventivo dei beni per oltre 1 milione. Indagati per dichiarazione infedele ed indebita compensazione un imprenditore ed un noto commercialista operanti tra Condofuri e Melito di Porto Salvo”

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Villa San Giovanni (RC): Guardia di Finanza, scoperto truffaldino che continuava a percepire la pensione della madre defunta ed erogata dall’I.N.P.S.. Eseguito sequestro preventivo per oltre 32.000

(204) Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro Continue reading “Villa San Giovanni (RC): Guardia di Finanza, scoperto truffaldino che continuava a percepire la pensione della madre defunta ed erogata dall’I.N.P.S.. Eseguito sequestro preventivo per oltre 32.000”

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Reggio di Calabria: Guardia di Finanza, operazione “Tesoretto di famiglia”. Sequestrati a Calanna (RC) fucili, pistole, munizioni e polvere da sparo. Arresto un pluripregiudicato

(189) Continuano, incessanti, le attività di controllo economico-finanziario del territorio disposte dal Comando Provinciale della Guardia di Continue reading “Reggio di Calabria: Guardia di Finanza, operazione “Tesoretto di famiglia”. Sequestrati a Calanna (RC) fucili, pistole, munizioni e polvere da sparo. Arresto un pluripregiudicato”

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Reggio di Calabria: la Guardia di Finanza sottopone a sequestro il patrimonio ( circa 1,5 milioni) di un imprenditore indiziato di appartenenza alla ‘ndrangheta (video)

(184) Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e del Servizio Centrale ICO, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, hanno eseguito un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria – presieduta dalla Dott.ssa Ornella Pastore – su richiesta del Procuratore Aggiunto Calogero Gaetano Paci e del Sostituto Procuratore Giulia Pantano, che dispone l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale del sequestro su beni immobili e rapporti finanziari, per un valore complessivo stimato in 1,5 milioni di euro, nei confronti di SPOSATO Giuseppe cl. ‘65 imprenditore edile indiziato di intraneità al gruppo mafioso “Sposato-Tallarida”, operante in Taurianova (RC) e zone limitrofe.

La figura di SPOSATO Giuseppe era emersa nell’ambito dell’operazione “Terramara Closed” condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria, dal Reparto Operativo dell’Arma dei Carabinieri e dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Reggio Calabria – coordinati dalla citata Direzione Distrettuale Antimafia – conclusa, nel mese di dicembre 2017, con l’esecuzione di provvedimenti:

– restrittivi personali nei confronti di 47 soggetti – tra cui il predetto SPOSATO Giuseppe, per i reati – tra l’altro – di associazione per delinquere di tipo mafioso, intestazione fittizia di beni ed estorsione, aggravati dal metodo mafioso, poiché ritenuti intranei alla cosca di ‘ndrangheta “Avignone – Zagari – Fazzalari – Viola” attiva nel mandamento tirrenico della provincia reggina;

– cautelari reali su un patrimonio costituito dai compendi aziendali di imprese/società, beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per un valore stimato complessivamente in euro 25 milioni.

In particolare, allo SPOSATO è stato contestato di aver fatto parte dell’associazione mafiosa denominata ‘ndrangheta e, in particolare, dell’articolazione degli Avignone- Zagari-Fazzalari-Viola, alla quale appartiene il gruppo mafioso Sposato-Tallarida operante in Tarianuova (RC) e zone limitrofe, al cui interno il medesimo ha assunto “compiti di decisione, pianificazione delle associazioni criminali da compiere e degli obiettivi da perseguire con riferimento all’intera organizzazione criminale, nel settore delle estorsioni, delle intestazioni fittizie di beni, nonché per l’aggiudicazione degli appalti pubblici e privati’.

L’egemonia imprenditoriale “mafiosa” degli SPOSATO si era espressa nel progetto di gestione del cimitero di “Iatrinoli”, affidato ai predetti dall’amministrazione comunale pro tempore – in assenza di gara ad evidenza pubblica – poi revocato dalla nuova Giunta, nonché dal “controllo del territorio” esplicato attraverso l’imposizione delle imprese riconducibili alla famiglia – con intimidazioni, assoggettamento e omertà – quali uniche fornitrici di materiale per lavori edili nell’ambito territoriale di competenza.

Alla luce di tali risultanze, la locale DDA, delegava ai citati Reparti, apposita indagine, a carattere economico/patrimoniale, volta all’individuazione dei beni mobili ed immobili riconducibili al predetto SPOSATO Giuseppe ed al suo nucleo familiare, finalizzata all’applicazione di una misura di prevenzione personale e patrimoniale.

In tale contesto, il G.I.C.O. – valorizzando le funzioni proprie della Guardia di Finanza nella prevenzione e contrasto ad ogni forma di infiltrazione della criminalità nel tessuto economico del Paese e di aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati – ha ricostruito, attraverso articolati approfondimenti sulle transazioni economico finanziarie e patrimoniali effettuate negli ultimi 20 anni, il patrimonio complessivamente accumulato dal nucleo familiare di SPOSATO Giuseppe.

Gli accertamenti eseguiti hanno evidenziato una significativa, ingiustificata differenza tra il reddito dichiarato ai fini delle imposte sui redditi e il patrimonio posseduto, anche per interposta persona, ma soprattutto, la natura mafiosa dell’attività d’impresa svolta – nel tempo – dal proposto, quale imprenditore espressione della cosca di riferimento.

L’affermazione e la crescita degli illeciti progetti imprenditoriali di SPOSATO Giuseppe, sono risultati essere stati sostenuti dal legame del predetto con la ‘ndrangheta e dal supporto “qualificato” del di lui fratello SPOSATO Carmelo cl. ‘74 quest’ultimo parimenti raggiunto da ordinanza cautelare nel procedimento “Terramara Closed” , nonché destinatario di misura di prevenzione patrimoniale, disposta – a seguito di specifici accertamenti svolti dal predetto G.I.C.O. – dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione – ed eseguita nel 2019 su un patrimonio – costituito da imprese, fabbricati, terreni e disponibilità finanziarie – stimato in circa 14 milioni di euro.

Alla luce di tali risultanze, la citata Sezione Misure di Prevenzione – su richiesta della locale DDA – ha disposto, con il provvedimento in esecuzione, l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale del sequestro dell’intero patrimonio riconducibile a SPOSATO Giuseppe e al suo nucleo familiare, costituito da fabbricati ubicati in Terranova Sappo Minulio (RC), Taurianova (RC) e nella provincia di Pesaro, nonché disponibilità finanziarie per un valore stimato in circa 1.500.000,00 euro.

 

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Reggio di Calabria: la Guardia di Finanza, in collaborazione con l’I.C. “A. De Gasperi”, si è adoperata per la distribuzione di strumentazione informatica agli studenti costretti a casa dall’emergenza epidemiologica (video)

(164) I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno proceduto alla distribuzione dei tablet messi a Continue reading “Reggio di Calabria: la Guardia di Finanza, in collaborazione con l’I.C. “A. De Gasperi”, si è adoperata per la distribuzione di strumentazione informatica agli studenti costretti a casa dall’emergenza epidemiologica (video)”

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Palmi (RC): la Guardia di Finanza esegue un sequestro preventivo di beni pari ad 850.000 euro

(160) Nell’ambito dell’attività di servizio volta alla tutela delle Entrate statali ed al contrasto dell’evasione fiscale, i Finanzieri della Compagnia di Palmi hanno eseguito un provvedimento di sequestro di beni, emesso dal G.I.P del locale Tribunale, nei confronti dei titolari di due imprese operanti nel settore boschivo, fino a concorrenza di un ammontare complessivo pari ad euro 850.000 circa.

Tale provvedimento, eseguito dalle Fiamme Gialle sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi, diretta dal dr. Ottavio Sferlazza, scaturisce dagli esiti di un’attività di polizia economico finanziaria eseguita nei confronti di due ditte individuali, a conclusione della quale è emerso che la prima impresa sottoposta ad attività ispettiva, nelle annualità dal 2014 al 2018, ha emesso nei confronti della seconda impresa controllata, fatture per operazioni inesistenti per un ammontare complessivo pari ad oltre 1,2 milioni di euro.

Nel corso degli accertamenti sono state rilevate inoltre ulteriori condotte di rilievo penal/tributario in capo alle citate imprese, connesse, nello specifico, alla omessa e infedele presentazione delle prescritte dichiarazioni fiscali.

Le suddette condotte illecite causavano una rilevante evasione delle imposte e, segnatamente, dell’Iva e delle imposte sui redditi, quantificate in un ammontare complessivo pari a circa 850.000 euro.

Sulla scorta di tali risultanze, l’Autorità Giudiziaria disponeva il sequestro preventivo dei beni risultati nella disponibilità dei titolari delle imprese controllate, fino a concorrenza dell’ammontare delle imposte evase.

Tra i beni sottoposti a sequestro conti correnti, beni mobili registrati e beni immobili.

Il servizio svolto rientra in una più ampia azione di contrasto alla criminalità economico finanziaria messa in campo dal Comando Provinciale di Reggio Calabria, finalizzata a prevenire e reprimere condotte di evasione fiscale che oltre a cagionare un rilevante danno alle casse dello Stato, determinano distorsioni del mercato e sleale concorrenza.

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Locri (RC): la Guardia di Finanza sequestra polizze assicurative per oltre 1,5 milioni, denunciate 2 persone per riciclaggio

(142) I Finanzieri del Gruppo di Locri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Locri, portavano a conclusione un’articolata attività di Continue reading “Locri (RC): la Guardia di Finanza sequestra polizze assicurative per oltre 1,5 milioni, denunciate 2 persone per riciclaggio”

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Gioia Tauro (RC): Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e Guardia di Finanza, requisite 19 tonnellate di materiale medico-sanitario (video)

(92) I funzionari dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli di Gioia Tauro, unitamente ai militari della Guardia di Finanza del Comando Continue reading “Gioia Tauro (RC): Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e Guardia di Finanza, requisite 19 tonnellate di materiale medico-sanitario (video)”

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Reggio di Calabria: sottoposto a confisca il patrimonio di un indiziato di appartenenza alla ‘ndrangheta della fascia jonica reggina. Stimato in circa 7,5 milioni di euro il valore dei beni confiscati

(45) Militari del Comando Provinciale di Reggio Calabria e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata, coordinati della Continue reading “Reggio di Calabria: sottoposto a confisca il patrimonio di un indiziato di appartenenza alla ‘ndrangheta della fascia jonica reggina. Stimato in circa 7,5 milioni di euro il valore dei beni confiscati”

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Reggio di Calabria: Guardia di Finanza, operazione “Pollice Verde”. Arrestati 10 reggini appartenenti ad un’associazione a delinquere finalizzata alla produzione ed al traffico di stupefacenti (video)

(82) Alle prime luci dell’alba, gli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno inflitto l’ennesimo duro colpo alla criminalità organizzata reggina, smantellando un’intera Continue reading “Reggio di Calabria: Guardia di Finanza, operazione “Pollice Verde”. Arrestati 10 reggini appartenenti ad un’associazione a delinquere finalizzata alla produzione ed al traffico di stupefacenti (video)”

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Reggio di Calabria: GdF, operazione “Chiro”. Notificato avviso di conclusione delle indagini preliminari a 7 soggetti per i reeati di usura bancaria, estorsione e truffa

(55) All’esito di una delicata, penetrante e articolata attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, militari del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno Continue reading “Reggio di Calabria: GdF, operazione “Chiro”. Notificato avviso di conclusione delle indagini preliminari a 7 soggetti per i reeati di usura bancaria, estorsione e truffa”

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Gioia Tauro (RC): la GdF sequestra oltre 60 kg di cocaina purissima al Porto

(52) Nell’ambito dell’attività di contrasto al traffico internazionale di sostanze stupefacenti gli uomini del Comando Provinciale di Reggio Calabria, insieme ai funzionari dell’Agenzia delle Dogane – Ufficio Antifrode di Gioia Tauro, con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, hanno individuato e sequestrato 61 Kg di cocaina purissima nel porto gioiese.

In un container trasportante carne congelata in transito nello scalo portuale calabrese, proveniente dal Brasile e avente come destinazione finale il sud-est asiatico, sono stati individuati e sequestrati 61 chilogrammi di cocaina contenuti in due borsoni posti dietro i portelloni del contenitore, i quali , una volta giunti a destinazione e tagliati fino a quattro volte prima di essere immessi sul mercato, avrebbero fruttato circa 12 milioni di euro alle organizzazioni criminali operanti nel settore.

Le fiamme gialle e i funzionari doganali non abbassano la guardia svolgendo quotidianamente, in stretta sinergia, un’intensa attività di controllo sulle merci in arrivo o in transito per rendere sempre più efficace la lotta al traffico internazionale di sostanze stupefacenti nel porto calabrese.

Attraverso una complessa attività di indagine eseguita tramite analisi di rischi e riscontri fattuali su migliaia di contenitori provenienti dal continente americano, gli uomini della Guardia di Finanza, con il supporto di unità cinofile e grazie ai sofisticati scanner in dotazione all’Agenzia delle Dogane, sono riusciti ad individuare quello in cui era stato occultato lo stupefacente.

Nonostante l’ormai nota tendenza alla delocalizzazione delle spedizioni su altri porti, Gioia Tauro rimane comunque uno dei principali scali di riferimento dei narcotrafficanti. Lo sforzo profuso dai militari è massimo ed è volto a limitare una vera e propria piaga sociale che ha costi elevatissimi e che non accenna a diminuire.

In primis il consumo di cocaina, soprattutto tra i più giovani, crea danni alla salute irrimediabili, inoltre i proventi della importazione e della vendita della “coca” generano guadagni esponenziali a chi opera in questo settore illegale. Tali somme infatti, una volta reinvestite e riciclate, sono in grado di inquinare pesantemente i circuiti legali dell’economia e di alterare le condizioni di concorrenza, sottraendo opportunità di lavoro alle imprese oneste.

(immagine di repertorio)
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Reggio di Calabria: operazione “Fiumi d’Oro”, scoperto bunker con armi, droga e soldi sporchi. Arrestato un 45enne reggino

(18) “Fiumi d’oro” in città: ancora un duro colpo alle organizzazioni criminali dedite al traffico di stupefacenti inferto dai militari del Comando Continue reading “Reggio di Calabria: operazione “Fiumi d’Oro”, scoperto bunker con armi, droga e soldi sporchi. Arrestato un 45enne reggino”

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Reggio di Calabria: fallimento Multiservizi e GST, distrazione di fondi pubblici destinati alla manutenzione dei primari servizi cittadini. La GdF sequestra disponibilità finanziarie (circa 2 milioni) a noti professionisti

(8) Militari del Comando Provinciale di Reggio Calabria, con il supporto operativo dei colleghi di Roma e Milano, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, diretta dal Procuratore Capo Giovanni Bombardieri, hanno dato esecuzione al “Decreto di sequestro preventivo d’urgenza” emesso dal citato Ufficio di Procura, nelle persone del Procuratore Aggiunto Dott. Gerardo Dominijanni e del Sostituto Procuratore Dott. Andrea Sodani, che ha disposto la misura cautelare reale del sequestro finalizzato alla confisca di somme di denaro pari a circa 2 milioni di euro nei confronti di professionisti indagati – a vario titolo – in concorso tra loro, per il reato di bancarotta fraudolenta (artt. 110 c.p., 216 comma primo n. 1 e comma 3, 219 commi primo e secondo n. 1, 223 commi primo e secondo n. 2 del R.D. 16.3.1942 n. 267) in quanto – con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso ed in tempi diversi, distraevano e dissipavano il patrimonio della società “Gestione Servizi Territoriale S.r.l.” (G.S.T. S.r.l.) in pregiudizio dei creditori, cagionandone dolosamente il fallimento.

L’attività de qua segue la recente esecuzione:

–  della misura custodiale nei confronti di COZZUPOLI Pietro cl. ’38, MAMONE Lauro cl. ’57, RECHICHI Giuseppe Rocco Giovanni cl. ’58, RECHICHI Antonino cl. ‘85, RECHICHI Giovanni cl. ‘85, RECHICHI Rosario Giovanni cl. ’61, TIBALDI Michelangelo Maria cl. ’67, TIBALDI Michele cl. ’87;

–  del sequestro preventivo di disponibilità finanziarie – quale illecito profitto – per circa 5 milioni di euro, nei confronti delle imprese “Brick s.r.l.”, “Ingg. Demetrio, Pietro e Domenico Cozzupoli s.r.l.”, “Rec.Im. s.r.l.”, nonché degli amministratori TIBALDI Michelangelo e COZZUPOLI Pietro, scaturite dagli esiti delle investigazioni svolte nell’ambito della citata operazione “Mala Gestio” che hanno permesso di accertare come le vicende fallimentari che hanno colpito le società “Multiservizi S.p.a.” e “G.S.T. S.r.l.” – dichiarate fallite tra il 2014 e il 2015 – erano da ricondursi ad un ingegnoso meccanismo fraudolento messo a punto da coloro i quali avevano ricoperto contemporaneamente cariche sociali nelle due imprese fallite e in altre ditte a favore delle quali venivano svolte le distrazioni di risorse economiche mediante il riconoscimento di compensi ancorati agli utili anziché alle prestazioni rese.

Tale sistema fraudolento, ha reso possibile l’accaparramento di svariati milioni di euro che, liquidati dal Comune di Reggio Calabria (unico finanziatore della Multiservizi di cui deteneva la quota del 51 % del capitale sociale), prima venivano introitati nelle casse della G.S.T. s.r.l. e poi da queste, confluivano nelle tasche degli indagati, alcuni dei quali ritenuti contigui a cosche di ‘ndrangheta operanti nel centro cittadino quali “Condello”, “Libri”, “Tegano” e “De Stefano”.

In relazione alle attività di cui sopra, venivano delegate dalla citata Procura della Repubblica al G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, apposite indagini anche a carattere economico/patrimoniale, all’esito delle quali sono state individuate ulteriori condotte distrattive in capo ad un’impresa di costruzioni edili (A.C. S.r.l.) – in persona dell’amministratore C.F. – ed a 6 professionisti che hanno ricevuto in maniera non dovuta e privilegiata, somme di denaro provenienti dalla fallita G.S.T. s.r.l..

Nel dettaglio, la quantificazione degli illeciti profitti conseguiti – che variano da euro 28.000 a circa 1 milione – riguardano plurime operazioni dissipative del patrimonio della G.S.T. S.r.l. – assimilabili a “…una vera e propria donazione di denaro…” – tutte concluse a condizioni svantaggiose, in quanto la fallita – nella persona di Michelangelo TIBALDI – si obbligava a corrispondere ai citati professionisti, somme predeterminate e calcolate in base ad una percentuale dei ricavi della G.S.T. s.r.l., prescindendo dal valore delle prestazioni fornite dai predetti professionisti.

Al riguardo, è stata contestata alla Annadue Costruzioni. S.r.l., in persona del suo legale rappresentante pro tempore CATALANO Filippo cl. ‘38, una condotta distrattiva posta in essere nel 2010 “…allorché la G.S.T. s.r.l., in persona di Michelangelo TIBALDI, stipulava un contratto preliminare di acquisto mediante il quale (la fallita) si impegnava ad acquistare, entro il 31.12.2010 dalla società A.C. s.r.l., l’immobile sito a Reggio Calabria … per un valore di 3.400.000 € (IVA esclusa). Tale preliminare di vendita non veniva mai trascritto nei registri immobiliari e l’immobile oggetto della promessa di acquisto era costituito da una palazzina di quattro piani fuori terra e di un seminterrato. All’atto del preliminare G.S.T. s.r.l. versava un acconto di € 240.000, dei quali 40.000 € a titolo di IVA, senza che poi a detto preliminare facesse seguito la conclusione del contratto definitivo e senza che gli amministratori della GST si attivassero per richiedere la restituzione dell’anticipo”.

Inoltre, nei confronti dei professionisti, vengono complessivamente contestate operazioni di natura distrattiva per circa € 1.800.000, di cui gli stessi si sono avvantaggiati in modo consapevole – a vario titolo – attraverso l’affidamento di incarichi amministrativi, giuridici, finanziari e societari, con corrispettivo mensile predeterminato a monte, quale percentuale (tra l’1 e l’8%) dei ricavi annui di G.S.T., a prescindere dal servizio effettivamente prestato.

Le investigazioni hanno permesso di appurare che “non veniva eseguita alcuna attività di controllo finalizzata alla verifica della effettività delle prestazioni rese, tanto che la GST srl effettuava il pagamento delle fatture nello stesso giorno della loro emissione e/o, addirittura, con un giorno di anticipo”.

Emblematico, al riguardo, un contratto stipulato in relazione all’“elevato profilo e alla specifica esperienza professionale” di un avvocato, che, a quella data, non era iscritto all’albo. Ed invero, come si legge negli atti d’indagine, si trattava di compensi relativi a consulenze delle quali non appare chiaro il reale oggetto, talvolta relative ad attività del tutto inutili o già svolte da personale della G.S.T. o dalla Multiservizi, per le quali non veniva esplicitato quali fossero i termini e le modalità di adempimento delle prestazioni d’opera.

In tale contesto è d’uopo evidenziare come lo stesso giorno della risoluzione della convenzione con la Multiservizi S.p.A. ed a distanza di pochi giorni dall’emissione dell’interdittiva antimafia, in un momento in cui era chiaro che la G.S.T. s.r.l. si sarebbe sciolta e non avrebbe più avuto la possibilità di riscuotere altre somme dal suo unico cliente (Multiservizi), il relativo Consiglio di Amministrazione, su proposta di TIBALDI Michelangelo, votava di provvedere al pagamento di individuate somme di denaro in favore di alcuni dei citati professionisti.

Nel dettaglio, si riportano gli ingenti compensi riconosciuti ai predetti professionisti, negli anni:

– al commercialista PENSABENE Domenico, euro 978.521;

–  all’architetto TROMBETTA Corrado, euro 475.056;

–  all’avvocati PELLEGRINO Alessandro euro 133.643;

–  all’’avvocato GIUFFRÈ Francesco euro 28.000;

–  all’’avvocato BARBARO Lidia euro 52.000;

–  al ragioniere ROGOLINO Antonio Francesco euro 104.196.

Alla luce di quanto sopra, la locale Procura della Repubblica, ha emesso nei confronti dei predetti un provvedimento di sequestro preventivo d’urgenza sulle disponibilità finanziarie a questi riconducibili per una somma pari a circa 2 milioni di euro.

Nell’ambito dell’operazione di servizio in rassegna, le disponibilità finanziarie sottoposte a sequestro preventivo, quali illecito profitto derivante da operazioni dissipative, raggiungono la somma complessiva di oltre 7 milioni di euro.

L’azione operativa del Corpo nel caso di specie è finalizzata a sostenere il tessuto economico legale ed a garantire ai cittadini adeguati livelli di vivibilità che sono messi a rischio da servizi pubblici di bassa qualità. Infatti, la lotta agli sprechi di denaro e la conseguente salvaguardia dei bilanci pubblici sono alla base di un efficiente gestione delle risorse, del buon andamento e dell’imparzialità della PA ma costituiscono soprattutto l’argine più forte all’interessamento della criminalità alla gestione della res pubblica.

 

 

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