Reggio Calabria: arrestato DJ in possesso 200 dosi di marijuana

Nella giornata di giovedì i Carabinieri della Stazione Rione Modena hanno tratto in arresto Clemente Andrea (nella foto), 34 anni, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I militari, a seguito di attività di appostamento e osservazione, avevano notati i movimenti sospetti del giovane incensurato, di professione dj e hanno pertanto deciso di effettuare un perquisizione presso l’abitazione sita in Via Andiloro.

A seguito del controllo i militari hanno rinvenuto stupefacente del tipo marijuana per un totale di oltre 53 grammi, suddiviso in dosi atte alla cessione, nonché un bilancino elettronico di precisione  e appunti con nomi e relative cifre, ritenuti una sorta di contabilità dell’attività di spaccio. Il Clemente è stato arrestato in flagranza di reato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Da quel quantitativo di sostanza la consulenza tecnica ha accertato che potevano essere ricavate circa 200 dosi. L’attenzione degli investigatori è ora rivolta ad accertare se l’attività di spaccio possa essere collegata all’attività di dj svolta a livelli professionali, e quindi alla frequentazione di feste e locali notturni.

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Reggio Calabria: due fratelli rumeni arrestati per sfruttamento della prostituzione

Si erano resi irreperibili durante l’operazione denominata “Lenone” condotta alle prime ore dell’alba di ieri a Licata dalla locale Compagnia Carabinieri e dal Commissariato di PS: due rumeni sono stati intercettati da una pattuglia del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Reggio Calabria e tratti in arresto ieri sera nel centro reggino. L’operazione "Lenone" ha portato all’arresto di altri 5 soggetti (italiani e rumeni) operanti nella provincia agrigentina quali sfruttatori delle prostituzione; della stessa accusa sono chiamati a rispondere i fratelli Radu Gicu, 30 anni, e Radu Ionut, 22 (nelle foto).

I due si erano resi irreperibili durante l’operazione: le segnalazioni di ricerche avviate dai carabinieri di Licata e la prontezza dei militari del Nucleo Radiomobile di Reggio Calabria hanno consentito di intercettare un’autovettura su cui viaggiavano entrambe i fratelli. Gli stessi erano in piena fuga, con a bordo dell’auto i loro bagagli, probabilmente in procinto di affrontare un lungo viaggio per lasciare l’Italia e rifugiarsi all’estero: il loro piano è stato bruscamente interrotto da un posto di blocco e dal conseguente fermo. Gli arrestati sono stati condotti presso il carcere di Reggio Calabria a disposizione dell’Autorità Giudiziaria; dovranno rispondere del reato di sfruttamento della prostituzione.

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Palmi: arresto per maltrattamenti, minaccie, resistenza e violenza a pubblico ufficiale

Durante la scorsa notte, già sopraffatto dai  fumi dell’alcool ed in preda ad un raptus d’improvvisa gelosia, aggredisce a suon di calci e pugni la convivente. È accaduto a Palmi, nella periferica strada nazionale che conduce al Monte Sant’Elia; protagonista dell’aggressione TSOLOV Tsvetan Avramos, cittadino bulgaro 42 enne, da qualche anno residente a Palmi, ha aggredito D. D. I. 34 enne convivente, anch’essa di nazionalità bulgara e minacciato la figlia minore. A seguito della richiesta di aiuto invocata al 112 dalla stessa vittima, i Carabinieri di Palmi.

I militari, giunti immediatamente sul posto hanno dovuto faticare non poco per ricondurre alla ragione l’aggressore che, alla vista dei Carabinieri si scagliava anche contro di loro; solo la pronta reazione e la professionalità dimostrata dai militari evitava ulteriori conseguenze. Infatti l’uomo veniva in breve immobilizzato e quindi reso inoffensivo, prima di essere tratto in arresto. Nel corso delle prime indagini avviate i militari dell’Arma hanno accertato che l’aggressore aveva già altre volte usato violenza nei confronti del proprio nucleo familiare, ma tali fatti non erano mai stati denunciati, forse per il timore di ulteriori e più gravi conseguenze. L’uomo, ristretto presso le camere di sicurezza della Compagnia Carabinieri di Palmi, dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia, minacce aggravate, resistenza e violenza a pubblico ufficiale.

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Telespazio Calabria: licenziamento illegittimo confermato anche in appello

Riceviamo e pubblichiamo. E’ una soddisfazione, quella del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, che va ad affiancarsi a quella dei quattro colleghi che, licenziati nel 2007 da Radio Telespazio Calabria (oggi Telespazio Tv), si sono visti confermare in appello l’illegittimità del provvedimento che, per due anni e mezzo, li ha lasciati senza lavoro e senza stipendio. La Corte d’Appello di Catanzaro (presidente Ammirata, consiglieri Roberti e Portale) ha, infatti, respinto il ricorso presentato dall’emittente televisiva, confermando la sentenza di primo grado con la quale, nel settembre 2008, il Tribunale di Catanzaro aveva dichiarato illegittimi i licenziamenti dei giornalisti Gabriele Bianco, Nico De Luca, Davide Lamanna e Alfonso Scalzo, assistiti dall’avv. Crescenzio Santuori, ai quali sono stati riconosciuti il diritto al reintegro sul posto di lavoro ed il pagamento degli arretrati “per forzata ed ingiusta inattività”.

Ora la sentenza di conferma, a chiudere una vicenda che il segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, sin dal primo momento ha definito “allucinante": non è certo attraverso l’azzeramento della redazione che si risolvono i problemi di un’azienda che, dopo aver rappresentato per decenni un fiore all’occhiello nel panorama dell’emittenza radiotelevisiva locale, grazie alla lungimiranza e agli sforzi del compianto Tony Boemi “senior”, si è poi caratterizzata soltanto per le lotte intestine all’interno del Consiglio d’Amministrazione. Lotte che – continua Parisi – hanno portato ad uno stato di confusione generale, con l’unico risultato di lasciare la redazione in uno stato di abbandono, dequalificando il servizio offerto ai cittadini”. La vicenda ha del paradossale: con la sciagurata politica dei licenziamenti messa in atto da Telespazio, si è passati dai nove giornalisti in organico nell’aprile del 2007, prima a tre, poi al solo direttore-editore Tony Boemi “junior”. “Di fatto, però, l’emittente, – incalza il segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria – pur negando il reintegro dei quattro colleghi licenziati che hanno impugnato la sentenza, ha continuato a trasmettere, utilizzando personale esterno per i servizi giornalistici. Un autentico schiaffo a quanti, con dedizione e professionalità, hanno speso gli anni migliori della loro vita a dar lustro ad un’emittente che, un tempo, rappresentava l’azienda televisiva più importante della regione”.

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Reggina Sassuolo 0-2: i commenti dei tifosi

altaltUn volo durato appena tre giorni. E’ bastato il ponte dell’Immacolata per passare dalle stelle alle stalle, per far tornare tutti coi piedi per terra. Chi si era illuso di aver ritrovato, finalmente, la vera Reggina si è dovuto subito ricredere osservando, impassibile, l’ottimo gioco offerto dal Sassuolo che ha messo sotto la “corazzata” Reggina per buona parte della gara. Ma chi è tornato principalmente sulla terra è il tifoso amaranto, che attraverso la diretta telefonica di Touring 104, ha espresso tutta la sua rabbia e frustrazione dopo la sconfitta contro gli emiliani. Ad “aprire le danze” ci pensa Guerino – che chiama da Napoli dove vive e segue da lontano le vicende amaranto -: “Non so se ho capito male, ma sembra che ci sia gioia quando la Reggina perde da parte della stampa. Ho avvertito questa sensazione. Sono arrabbiato con Iaconi, è stato presuntuoso a giocarsi la partita alla pari ed abbiamo perso malamente.”

Mimmo, invece, si concentra sul lato tecnico: “Abbiamo giocato con “nessuno” a centrocampo, Brienza e Cacia (nella foto successiva a quella di Nino Barillà) sono ingiudicabili e Iaconi mi deve spiegare che razza di formazione ha messo in campo senza un uomo d’ordine in mezzo al campo.” Antonio continua a recriminare sulle scelte del mister: “Iaconi ha schierato una formazione senza un uomo capace di fare gioco in mezzo al campo, non si è reso conto che facevamo girare la palla sempre passandola indietro. Per me non è un allenatore da Reggina, ogni volta gli avversari sembrano la Reggina di turno, cioè una squadra forte che si impone sull’avversario.” Anche il sig. Pavone – che telefona da Mestre – ha qualcosa da dire su Iaconi: “Questo tecnico (“pari chi avi a faccia ru panettoni”) di pallone non capisce molto. Meritava di giocare sin dal primo minuto Missiroli. Loro ci pressavano, ci voleva gente che avesse corsa nelle gambe e Volpi a centrocampo.” Si continua con Nino: “Non capisco perchè non gioca Adejo visto che aveva fatto bene ad Ascoli. Appena ho visto la formazione ho capito subito che avremmo perso con il 3-4-3 schierato e chiaramente troppo offensivo.” Alessandro, invece, difende Cassano ingiustamente attaccato dalla curva nel secondo tempo: “Sinceramente non capisco i fischi rivolti a Cassano nel secondo tempo. Nelle ultime partite il suo rendimento non è stato negativo e ad Ascoli, per esempio, abbiamo vinto grazie alle sue parate.” Anche il dr. Cuzzocrea – che chiama da Padova – è a dir poco imbufalito per la prestazione offerta dalla Reggina: “Ogni volta devo cambiarmi il turno per poter vedere una partita e poi devo sentire pure gli sfottò dei padovani. L’allenatore non ha la personalità per gestire certi volponi come Buscè, Brienza e Cacia. La situazione è preoccupante, la Reggina vista in campo contro il Sassuolo ha giocato peggio di quelle di Novellino.”  Filippo invece non ha capito l’atteggiamento di Cassano: “Capitolo primo, è inconcepibile quello che ha fatto Cassano, mettersi a palleggiare davanti alla curva provocando i tifosi e, poi, non va neanche sotto la curva insieme ad i suoi compagni di squadra. Capitolo secondo, l’allenatore si è fossilizzato con la scelta di mettere Mororsini a destra.” Concludiamo con Mimmo: “E’ inutile prendersela con i singoli, i componenti di questa squadra non hanno “attaccamento alla maglia” e non hanno personalità. Nelle ultime due uscite abbiamo vinto partite “truccate”, cioè abbiamo giocato contro “nessuno”. Prima il Brescia in 10 uomini dopo 50 secondi e poi l’Ascoli in piena crisi. Facciamo risultato solo con chi sta sotto di noi in classifica.”

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Reggio Calabria: 3 arresti per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, estorsione nei confronti dei genitori e inottemperanza a decreto di espulsione

Sono tre le persone arrestate negli ultimi giorni dai Carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria nell’attività di controllo del territorio. Nella giornata di lunedì i Carabinieri della Stazione Rione Modena hanno tratto in arresto Campicelli Giuseppe (nella foto), pregiudicato classe ‘79, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I militari si erano infatti recati presso l’abitazione del predetto per la notifica di altro atto di natura giudiziaria, ma, insospettiti dall’atteggiamento dell’uomo, hanno proceduto ad una perquisizione domiciliare; il sospetto non era infondato visto che a casa dell’uomo, occultati all’interno di un mobile della cucina, sono stati rinvenuti sette involucri contenenti altrettante dosi di cocaina, altra confezione contenente 3 grammi della medesima sostanza nonché 4 piante di cannabis e più di 350 euro in contanti.

I carabinieri della Stazione di Cardeto hanno invece proceduto all’arresto di F.A. di anni 23, con la grave accusa di estorsione nei confronti dei genitori. Il giovane più volte aveva aggredito anche fisicamente i genitori che non assecondavano le sue continue e smisurate richieste di denaro contante. Il giovane era anche stato segnalato alla Prefettura per il possesso di stupefacente per uso personale. In diversi casi i genitori avevano richiesto l’intervento dei Carabinieri che in alcune circostanze avevano riscontrato che il figlio aveva messo a soqquadro l’appartamento familiare poiché i genitori non avevano assecondato le sue richieste. Lunedì l’ennesimo episodio: il giovane chiede diverse centinaia di euro alla madre sotto la minaccia di incendiare l’appartamento; la donna, sconvolta, si rivolge ai carabinieri chiedendo il loro aiuto. Questa volta per il giovane sono scattate le manette con l’accusa di estorsione, lo stesso è ora rinchiuso nella Casa Circondariale di Reggio Calabria a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Nella stessa giornata i carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno proceduto all’arresto di Kanzari Samer, tunisino di anni 24, poiché inottemperante a decreto di espulsione dal territorio nazionale. Il clandestino, già colpito da provvedimento di espulsione è stato trovato alla guida di autovettura senza alcun documento valido di identificazione  e ovviamente senza patente.

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Reggina Sassuolo 0-2: le interviste post gara

Una partita persa “molto male” quella della Reggina contro il Sassuolo. Colleghi canuti e saccenti, dal volto che vorrebbe dire “adesso gliele canto io in sala stampa”, dispensano giudizi da pena capitale all’indirizzo di Iaconi e di qualche giocatore reo, a loro dire, di scarso impegno. In momenti come questi, ovviamente, è difficile contrastare i loro giudizi e si preferisce pensare e cercare di capire. Certamente di animo opposto i protagonisti sponda Sassuolo. Il primo a presentarsi in sala stampa è il difensore Bianco. Si aspettava un Reggina così tanto remissiva? “La Reggina ha giocato cercando di fare la partita. Noi siamo stati a segnare due reti in più, ma non credo che sia stata remissiva.

Il modo di affrontare la Reggina così ermetici e pressanti è “ad hoc” per la gara odierna oppure giocate sempre così? “Ogni partita ha una sua storia e viene preparata in maniera diversa, quella di oggi l’abbiamo preparata così ed abbiamo avuto ragione.” Entra mister Pioli e gli rivolgiamo la stessa domanda. “Il nostro modo di giocare è sempre lo stesso, poi è chiaro che studi anche l’avversario e cerchi di prendergli le contromisure. Abbiamo giocato una gara di spessore contro un avversario con un organico di molto superiore al nostro. Quello che più mi interessava l’ho trovato, e cioè la tenuta della mia squadra e, quindi, sono molto soddisfatto.” Come è riuscito ad imbavagliare la Reggina seppur essa venisse da 3 risultati utili consecutivi di cui gli ultimi 2 addirittura vittorie? “Abbiamo cercato di non farli giocare sapendo che loro hanno tanta qualità. Con molta umiltà dico che la strada che abbiamo intrapreso è stata quella giusta in un campionato così tanto difficile.” La sua squadra è più pericolosa in trasferta? “Abbiamo attaccanti molto bravi e giocatori che a centrocampo giocano bene la palla. Cogliamo più punti in trasferta, ma anche in casa facciamo bene.” Il vostro obiettivo? “Sono i play-off, con l’ottimo organico che la Società mi ha messo a disposizione è possibile raggiungerli.” Da mister a mister, da Pioli a Iaconi (nella foto). Mister, non le sembrava il caso di lasciare fuori qualcuno di quelli schierati oggi e quante probabilità ha la Reggina di salvarsi? “La salvezza non è assolutamente il problema. In quanto al primo interrogativo, ammetto che forse ho avuto io la presunzione di giocarmi la gara alla pari con il Sassuolo. Loro hanno meritato di vincere ed il risultato è giusto.” Quali gli errori? “Abbiamo fatto errori gravi contro una squadra importante e, giustamente, siamo stati puniti.” Qualcosa sulla formazione iniziale e sui cambi, forse, tardivi. “La formazione è stata quasi forzata. Abbiamo perso come squadra, tutti, senza personalizzare la sconfitta. Ne prendo atto, ne esco con le ossa rotte, ma dobbiamo riconoscere la forza dell’avversario.” Cosa pensa dei fischi e dei cori a Cassano? “ Chi gioca deve sapere che il pubblico può applaudire o anche fischiare e che sono legittime entrambe le cose e non si può essere permalosi. Cassano, come tutti gli altri, devono imparare questo. Lui, oggi contestato, deve trovare il modo per uscire dalla situazione psicologica in cui si trova e che lo ha portato a degli errori e, quindi, alla contestazione.” Ci sono giocatori decisamente ancora sotto tono. “Chi era abituato a vedere il Brienza di qualche anno fa stenta a crederci e non lo riconosce. Per Cacia vale lo stesso. Vi garantisco, però, che entrambi si impegnano moltissimo in allenamento durante la settimana. Il problema è che anche loro si sentono in difficoltà e ne risentono. Io devo fare di tutto per recuperarli.” Simone Rizzato ha giocato una discreta partita, è lui che prende il posto in sala stampa. Cosa vi ha sorpresi della gara di oggi? “Non ci aspettavamo nemmeno noi questa prestazione. Forse eravamo anche un po’ stanchi dopo la gara di Ascoli giocata quasi interamente in 10 contro 11. Il Sassuolo ci ha aggrediti e non ci ha lasciato giocare. Non conoscevate le caratteristiche degli emiliani? “Sapevamo che il Sassuolo fuori casa è davvero ostico e ci avrebbe aggrediti, ma contavamo sulla nostra forza di dare continuità ai risultati precedenti. L’unica cosa da fare è ricominciare a lavorare duramente.”

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Reggina Sassuolo 0-2: tabellino e cronaca

Reggina – Sassuolo: 0-2. Reggina (3-4-3): Cassano; Lanzaro, Cascione e Santos; Morosini, Carmona (dal 55° Volpi), Barillà e Rizzato: Brienza, Cacia (dal 71° Buscè) e Pagano (dal 77° Missiroli). In panchina: Marino, Adejo, Volpi, A. Viola, Buscè, Capelli e Missiroli. All.: Iaconi. Sassuolo (4-4-2): Bressan; Polenghi (dal 75° Consolini), Rossini, Minelli e Bianco; Riccio, Magnanelli (c), Salvetti e Noselli (dal 70° Martinetti); Titone (dal 53° Quadrini) e Gorzegno. In panchina: Pomini, Piccioni, Martinetti, Fusani, Quadrini, Consolini e Romano. All.: Pioli. Arbitro: Gervasoni di Mantova. Assistenti: Forconi di Aprilia  e Ciancaleoni di Foligno. Quarto uomo: Lo Castro di Catania. Marcatori: Polenghi al 41° e Noselli al 64°. Ammoniti: Barillà al 26° e Rossini al 49°. Espulso: Santos al 69°. Recupero: 1 (p.t.) e 4 (s.t.). Corner: Reggina 4 e Sassuolo 6. Tiri in porta: Reggina 2 e Sassuolo 3. Tiri fuori: Reggina 2 e Sassuolo 7. Fuorigioco: Reggina 3 e Sassuolo 2. Falli fatti: Reggina 10 e Sassuolo 16. Spettatori paganti: 869. Abbonati: 5184. Incasso al botteghino: € 8.872,00. Quota abbonati: € 40.263,67. Spettatori totali: 6053. Incasso totale: € 59.135,67.

La cronaca. Parte bene il Sassuolo che conquista due corner nei primi 3 minuti di gara. La prima conclusione a rete è la sua ed avviene al 3° con Gorzegno che tira e Cassano che controlla che il pallone termini fuori. Al 9° Salvetti conquista il pallone a centrocampo e da fuori area calcia ma la palla termina al lato. Al 16° Riccio riceve una sponda da un compagno e calcia, ma il tiro è deviato in corner. Al 17°, sul corner susseguente, Gorzagno colpisce di testa con il pallone che colpisce la traversa e poi la difesa amaranto libera. Al 28° la Reggina si affaccia nei pressi dell’area avversaria con Cacia che, superato il diretto avversario, crossa al centro dove Pagano è in leggero ritardo. Al 30° punizione per gli uomini di Iaconi. Cross di Pagano (nella foto) e Santos colpisce di testa ma debolmente, Bressa para agevolmente. Al 34° il Sassuolo va vicino al goal. Cacio di punizione di Bianco da sinistra, palla in area, Gorzagno non ci arriva ma, di testa, colpisce Titone che manda di poco al lato. Al 37° azione amaranto. Pagano per Rizzato (nella foto) che, dalla linea di fondo, mette al centro rasoterra. Peccato che in area non ci siano reggini e la difesa ospite mette in angolo. Sull’angolo di Pagano, Lanzaro di testa impegna Bressan. Ancora Reggina al 38°. Rizzato perde il tempo per il tiro, palla a Carmona che al volo calcia ma il pallone sorvola non di molto la traversa. Al 40° torna a farsi pericoloso il Sassuolo. Crossa da destra, amnesia difensiva amaranto, e Noselli che, indisturbato, colpisce di testa mandando il pallone fuori. Al 41° il Sassuolo passa legittimando la maggiore mole e la superiore qualità di gioco sugli amaranto. Sul quarto corner a proprio favore, Riccio crossa e Polenghi, posizionato sul vertice dell’area piccola opposto al lato del corner, con un colpo di testa a “palombella” batte un incerto Cassano. Al 46°, nell’unico minuto di recupero, Barillà (nella foto) crossa e Cacia, di testa, manda il pallone più vicino alla bandierina che alla porta difesa da Bressan. La ripresa si apre al 48° con un’azione lunghissima della Reggina che, poi, sfocia in un tiro di Barillà molto alto rispetto alla porta avversaria. Al 49° la Reggina è in area emiliana. Brienza, sugli sviluppi di un calcio di punizione di Pagano, calca ma debolmente seppur già a gioco fermo per un fallo di Morosini in area. Al 53° nuovo guizzo amaranto. Brienza aggira un avversario e mette al centro rasoterra. Bressan para a terra ma di attaccanti amaranto neppure l’ombra. Al 64° il Sassuolo raddoppia. Azione di contropiede fulminea. Lancio dalle retrovie per Noselli che entra in area ed appoggia a Riccio il cui tiro viene respinto (fors’anche con un braccio) da Cascione. Il pallone torna a Noselli che, di piatto destro, insacca a porta sguarnita. La Reggina si espone alla ricerca del goal e rischia ancora. Al 69°, con la squadra amaranto tutta nella metà campo avversaria. Noselli s’invola e Santos lo stende appena fuori area. Fallo da ultimo uomo e rosso diretto per il brasiliano. Il Sassuolo è assoluto padrone del campo. Al 77° Martinetti prova il pallonetto con Cassano lontano dai pali, fuori. Al 78° il Sassuolo colpisce il secondo legno della giornata. Rossini da fuori area, con un gran tiro, colpisce il palo alla sinistra di Cassano. All’81° la Reggina offre scampoli di buon gioco dopo gli ingressi di Buscè e, soprattutto, di Missiroli. Brienza riceve da Rizzato ma calcia sull’esterno della rete. All’84° ancora un contropiede emiliano. Sassuolo in avanti in 4 contro 2 e Salvetti che impegna Cassano in un difficile intervento. Dopo 4 minuti di recupero finisce la gara tra i fischi del pubblico giunto allo stadio pensando di vedere la Reggina dare continuità alle 2 vittorie consecutive. Ed invece…

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Rizziconi: ucciso 18enne figlio di politico condannato per concorso esterno in associazione mafiosa

Una vendetta trasversale nei confronti del padre. Pur non escludendo alcuna ipotesi, sembra essere questa la prima pista che gli investigatori intendono seguire per dare un nome all'assassino di Francesco Maria Inzitari, di 18 anni, figlio di Pasquale (nella foto), ex politico dell'Udc, sospeso dal partito dopo essere stato arrestato nel maggio del 2008 e poi condannato, nel settembre scorso, a oltre 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Sulla matrice mafiosa del delitto, avvenuto a Rizziconi (Reggio Calabria), gli investigatori sembrano avere ben pochi dubbi.

L'arma utilizzata, una pistola calibro 9, e le modalità dell'agguato (appena sceso dalla sua auto per recarsi in una pizzeria è stato avvicinato da due uomini che lo hanno centrato con dieci colpi), infatti, sono interpretati come chiari indicatori di un delitto di 'ndrangheta. Ma chi e' perché ha voluto colpire in maniera così drammatica Pasquale Inzitari a pochi mesi dalla condanna? Su questo gli investigatori non si sbilanciano. Ancora, fa rilevare uno di loro, è troppo presto. Dal delitto, infatti, sono passate solo poche ore e l'attenzione è concentrata, in questa prima fase, ad ottenere una ricostruzione quanto più fedele possibile di quanto è accaduto, sperando che i rilievi scientifici sul luogo del delitto possano dare indicazioni per risalire all'autore. (fonte ANSA.it)

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Palermo e Milano: arrestati Nicchi e Fidanzati

"Con le due operazioni brillantissime condotte dalle forze dell'ordine a Palermo e Milano abbiamo preso 17 su 30 dei più pericolosi latitanti. E' la migliore risposta – ha detto Berlusconi a bordo della Frecciarossa Torino-Milano – a tutte le calunnie rivolte al governo da irresponsabili che, con il loro agire, non fanno altro che gettare fango". Berlusconi ha sottolineato: "Questo governo è quello che ha fatto più di tutti contro la criminalità organizzata negli ultimi 20 anni. Non solo abbiamo sequestrato quasi 6 miliardi tra beni e contanti, ma abbiamo arrestato moltissimi pericolosi latitanti".

PALERMO, PRESO GIANNI NICCHI. La Polizia di Palermo ha arrestato il boss Gianni Nicchi (nelle foto), Si nascondeva in un appartamento di via Juvara, a Palermo. Il capomafia è considerato il numero due di cosa nostra palermitana. Tra gli applausi della gente e l'esultanza degli agenti della catturandi e di molti poliziotti della questura di Palermo il boss è stato portato in questura. I ragazzi del comitato Addiopizzo stanno intonando l'inno di Mameli. Alle finestre della mobile si è affacciato anche il capo della catturandi Mario Pignone, che il mese scorso, con gli stessi uomini aveva arrestato un altro boss latitante, Mimmo Raccuglia. Col il volto ancora coperto dal passamontagne i poliziotti sventolano la magliettta con la scritta Addiopizzo. Il covo di Gianni Nicchi era a poche centinaia di metri dal palazzo di Giustizia di Palermo. Il boss era latitante da tre anni, da quando riuscì a sfuggire all'operazione di Polizia denominata Gotha, che portò in cella i principali capi di Cosa nostra di Palermo. Il giovane mafioso è considerato il pupillo del capomafia Nino Rotolo. Quando ha capito di essere stato individuato ha tentato di scappare dal pozzo luce dell'edificio. Secondo alcune indiscrezioni quello dove è stato fermato non sarebbe il covo principale del latitante, ma una base di appoggio in cui il mafioso si sarebbe rifugiato ieri sera. I due favoreggiatori arrestati insieme al capomafia Gianni Nicchi sono Alessandro Presti e Giusy Amato. Sono entrambi giovanissimi. Presti ha 19 anni. Secondo gli investigatori la Amato avrebbe assistito il latitante nell'abitazione che sarebbe riconducibile a lei. "La cattura di Gianni Nicchi, ultimo grande latitante palermitano ancora libero, è un grandissimo successo che testimonia l'incessante impegno delle forze dell'ordine. Ora puntiamo al boss trapanese Matteo Messina Denaro". Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, commentando l'arresto del boss Gianni Nicchi. Grasso, che ha espresso le sue congratulazioni alla polizia ha aggiunto con una battuta: "Nella lista dei trenta latitanti più pericolosi, se continuiamo così, non resterà più nessuno". Insieme al boss sono finite in manette due persone accusate di favoreggiamento. Sarebbero i proprietari dell'appartamento di via Juvara in cui il capomafia si nascondeva. Nicchi si trova ancora all'interno del palazzo in attesa di essere portato negli uffici della mobile. MILANO, CATTURATO FIDANZATI. E' stato arrestato a Milano Gaetano Fidanzati, uno dei boss mafiosi appartenenti alla lista dei 30 ricercati per mafia più pericolosi. E' stato arrestato dagli agenti della Squadra Mobile in via Marghera mentre era in compagnia del cognato. Ha cercato inizialmente di dare delle generalità false agli agenti della squadra mobile. Poi, vistosi scoperto, non ha opposto resistenza e ha chiesto ai poliziotti delle sigarette. Gaetano Fidanzati è uno dei capimafia storici palermitani. Per avere un'idea della sua posizione all'interno dell'organizzazione basta ricordare che nel '70 un'auto venne fermata casualmente ad un posto di blocco. Dentro, con documenti falsi, c'erano, oltre a lui, Tommaso Buscetta, Salvatore Greco, Giuseppe Calderone, Gaetano Badalamenti e Gerlando Alberti, padrini che avevano e avrebbero fatto parlare a lungo di loro. Fidanzati è entrato a pieno titolo nel gotha dei trafficanti di droga mafiosi. Il suo nome è contenuto in inchieste su traffici mondiali di eroina e soprattutto cocaina di diverse procure italiane e nei dossier di investigatori Usa. Fidanzati è ritenuto dagli investigatori uno dei più importanti boss del narcotraffico e dopo di lui sono stati arrestati per traffico di droga anche i figli, Guglielmo e Giuseppe, che avevano basi logistiche nel Nord Italia occupando spazi del mercato della cocaina in Veneto e Lombardia. Gaetano Fidanzati è stato arrestato dopo sei mesi di attività da parte degli agenti della squadra mobile di Milano coordinati nell'occasione dal Pm Ferdinando Pomarici. Il capo della Mobile di Milano, Alessandro Giuliano, ha spiegato in una conferenza stampa che il boss aveva appuntamento con un' altra persona nei pressi di via Marghera dove è stato arrestato. In sua compagnia c'era il cognato. Sulla persona che doveva incontrare e sul cognato sono in corso accertamenti. Gli agenti della squadra mobile sono alla ricerca del posto in cui il boss si nascondeva e stanno ricostruendo la sua rete di favoreggiatori che è stata definita 'piuttosto ampia'. Tracce di Fidanzati – è stato spiegato – nel milanese risalgono a una quarantina di anni fa. Il boss era latitante dal 2008 quando nei suoi confronti furono emesse due ordinanze di custodia cautelare dal gip di Palermo: una per associazione a delinquere di stampo mafioso e una per omicidio. Fidanzati si trova ancora negli uffici della questura di Milano. Fidanzati, nato a Palermo nel 1935, ricercato per associazione mafiosa nell'ambito dell'operazione 'Perseo', è considerato il reggente del mandamento di Palermo-Resuttana. Già affiliato alla 'famiglia' di Bolognetta, dopo la sua scarcerazione per fine pena nel maggio 2007, ha assunto prima la carica di reggente della 'famiglia' di Palermo- Acquasanta e poi dell'intero mandamento. Fidanzati era latitante dal 16 dicembre del 2008. MARONI “ARRESTI CHE FANNO GIUSTIZIA FARNETICAZIONI.” "Gli arresti di mafia fatti oggi fanno giustizia delle farneticazioni di questi giorni". Così il ministro dell'Interno ha commentato, in una intervista a Sky, l'arresto di Gaetano Fidanzati e Gianni Nicchi. "Quelle di Spatuzza sono vere e proprie farneticazioni – ha detto Maroni – dettate da chi vuole colpire un governo che sta facendo quello che non è mai stato fatto contro la mafia negli ultimi 50 anni". ''Le catture dei latitanti non sono mai a orologeria''. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, intervistato da Sky Tg 24 a proposito dell'arresto dei bosso mafiosi Gaetano Fidanzati e Gianni Nicchi. ''Sarebbe un'idiozia – ha aggiunto – pensare una cosa del genere''. Maroni ha anche aggiunto che Nicchi ''e' il numero due di Cosa Nostra, dopo l'arresto di Domenico Raccuglia. Si tratta di un killer spietato e potente''. "Adesso rimane solo il numero uno, Matteo Messina Denaro. E il cerchio si sta stringendo". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, intervistato da Sky dopo l'arresto dei due superlatitanti Nicchi e Fidanzati rispondendo al cronista che gli chiedeva se fossero ipotizzabili nuovi arresti a breve. "Sono convinto – ha aggiunto Maroni – che molto presto prenderemo anche lui". I COMPLIMENTI DI SCHIFANI. Il Presidente del Senato, Renato Schifani, ha telefonato al Ministro dell'Interno, Roberto Maroni, al capo della Polizia, dott. Antonio Manganelli, e al questore di Palermo, dott. Alessandro Marangoni, per congratularsi personalmente dell'eccezionale operazione antimafia che ha portato oggi all'importantissima cattura di Giovanni Nicchi, ritenuto il numero tre di Cosa Nostra, e di Gaetano Fidanzati, esponente di spicco della mafia. "Queste operazioni"- precisa il Presidente Schifani in una nota – "confermano, ancora una volta, l'impegno dello Stato e del Governo nell'azione di contrasto al male assoluto della mafia che non può e non deve conoscere alcuna distrazione o tolleranza". ALFANO “SENZA SOSTA L’IMPEGNO DEL GOVERNO.” "Un grande successo investigativo, l'ennesimo risultato portato a segno dallo Stato in questa stagione indimenticabile di lotta serrata alla criminalità organizzata". Lo ha detto il ministro della Giustizia Angelino Alfano al Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso. In una "lunga e cordiale telefonata" – dice una nota del ministero – Alfano "ha voluto rivolgere il proprio apprezzamento per le due operazioni portate a termine oggi, a Palermo e Milano, che hanno portato alla cattura dei due superlatitanti boss di mafia Giovanni Nicchi e Gaetano Fidanzati. E' la dimostrazione di uno straordinario impegno del Governo che, ininterrottamente, sta portando avanti una guerra senza precedenti alla criminalità organizzata. Una guerra fatta di strategie concrete, di fatti, di norme mirate a rafforzare l'opera investigativa dei magistrati". "Grazie, quindi, – ha concluso Alfano – agli uomini delle forze dell'ordine e della magistratura. A loro e, in particolare, alla sezione Catturandi della Squadra Mobile e agli agenti della Squadra Mobile milanese che hanno portato a termine con pieno successo le due operazioni odierne, sotto la guida delle direzioni distrettuali antimafia di Palermo e Milano, va il mio plauso e il mio più sentito ringraziamento". (fonte ANSA.it)      ((fonte A(       

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Ascoli Reggina 1-3: interviste post gara

Clima allegro, ma composto, in casa amaranto in sala stampa dopo la partita. Con la Reggina di fretta diretta ad Ancona per prendere il volo di ritorno, solo il Direttore Sportivo Gianni Rosati e l’allenatore Ivo Iaconi si concedono velocissimamente alle interviste di rito. Direttore, una Reggina completamente diversa rispetto al passato. “Era quello che ci aspettavamo dopo le buone prove di Crotone ed in casa con il Brescia. Siamo stati bravi, ma loro anche sfortunati. Un po’ come noi a Lecce.” L’episodio clou della partita al 15° del primo tempo. “Si, certo. Voglio applaudire alla maturità dimostrata dalle due squadre dopo il parapiglia creato al goal del vantaggio ascolano.” Martedì il Sassuolo. “Il Sassuolo, stranamente, è una squadra molto più difficile da affrontare quando gioca in trasferta. Dovremo stare molto attenti e trovare ancora continuità.”

Il mister Iaconi (nella foto), come dicevamo, va di fretta per raggiungere la squadra già tutta sul pullman. Domenica scorsa abbiamo vinto in superiorità numerica, oggi abbiamo stravinto in inferiorità. “Siamo stati bravissimi in fase difensiva nonostante le assenze. In più, rispetto al passato, siamo stati anche concreti e cinici approfittando e vincendo la partita con i goal di Bonazzoli e Barillà.” L’episodio del goal del vantaggio bianconero. “Voglio sottolineare l’assoluto fair-play della squadra padrona di casa dopo il loro precedente errore sul goal. Mettere nelle migliori condizioni Pagano di pareggiare è un fatto che riconcilia con lo sport ed annulla il malfatto di Sommese ed Antenucci.” Tante volte la difesa è stata bistrattata, oggi? “Tutti hanno giocato molto bene. Capelli, per esempio, pur avendo giocato molto poco in questo campionato, si è fatto trovare pronto ed ha giocato un’ottima partita.” Come ha visto Bonazzoli? “Ho sempre detto che Emiliano è un giocatore molto importante per noi ed è sulla via del recupero. Gli avevo pronosticato una doppietta, ma giocando in 10 un goal va benissimo lo stesso.” Il nostro prossimo avversario, il Sassuolo. “Da parte nostra sappiamo che vogliamo vincere, ma, vi garantisco, che la squadra emiliana è molto molto difficile da affrontare pur giocando in casa. In trasferta, infatti, gioca benissimo e dovremo stare attentissimi. Da domani ci penseremo.”

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Ascoli Reggina 1-3: tabellino e cronaca

Ascoli – Reggina: 1-3. Ascoli (4-4-2): Frezzolini; Gazzola, Portin, Silvestri e Giallombardo; Sommese (c) (dal 74° Lupoli), Luci, Amoroso e Giorgi (dal 69° Potenza); Antenucci e Bernacci. In panchina: Guarna, Jaager, Marino, Di Donato, Coglini, Potenza e Lupoli. All.: Pillon. Reggina (3-4-3): Cassano; Adejo, Valdez (dal 20° Santos) e Costa; Morosini, Carmona, Barillà e Rizzato; Pagano (dal 79° Buscè), Bonazzoli e Missiroli (c) (dal 28° Capelli). In panchina: Marino, Camilleri, Capelli, Santos, Buscè, Viola A. e Brienza. All.: Iaconi. Arbitro: Pinzani di Empoli. Assistenti: Bagnoli e Segna. Marcatori: Antenucci al 14°, Pagano al 19° (nella foto), Bonazzoli al 73° (nella foto) e Barillà all’81° (nella foto). Corner: 6 a 2. Ammoniti: Silvestri, Portin e Cassano. Espulso: Costa. Recupero: 7 (p.t.) e 2 (s.t.).

La cronaca. Parte lenta la gara tra due squadre che non navigano in buone acque e che, quindi, pensano prima di tutto a non perdere. La prima occasione da rete è della Reggina. Al 6° cross da destra di Barillà, diagonale offensiva di Rizzato che colpisce di testa ma la palla termina al lato. Un minuto dopo è Bonazzoli ad andare vicino al goal. Costa recupera un pallone al limite del fallo di fondo e mette al centro, colpo di testa del centravanti amaranto ma troppo morbido e centrale, Frezzolini para agevolmente. Al 13° è ancora Bonazzoli a rendersi pericoloso. Recupera un rinvio corto della difesa marchigiana e calcia dal limite dell’area di sinistro. Frezzolini in tuffo para. Al minuto 14 l’Ascoli passa in vantaggio. Valdez calcia il pallone per mandarlo fuori. Costa lo lascia passare capendo le intenzioni del compagno. Sommese, invece, recupera il pallone prima che esca e parte dritto verso la porta amaranto, appena entrato in area mette al centro per Antenucci che realizza. Vibranti le proteste degli amaranto che si scagliano contro il capitano Sommese reo di un comportamento certamente da condannare quale antitesi al fair-play. Così come è, anche, da condannare assolutamente il pungo che Costa rifila allo stesso giocatore ascolano mentre esulta. Giusta l’espulsione per il centrale difensivo e Reggina in 10 per i restanti 75 minuti e passa di gara. Dopo  4 minuti di parapiglia generale la gara riprende e, supponendo che l’ “ordine” si partito dalla panchina diretta dell’ex Bepi Pillon, l’Ascoli compensa al comportamento antisportivo del proprio capitano (!) facendo andare comodamente a rete il reggino Pagano. 1 a 1 e reso il maltolto. Reggina, però, in 10 e Iaconi che corre ai ripari togliendo un ancora nervosissimo Valdez per far spazio a Santos. Al 22° è ancora l’Ascoli a farsi pericoloso. Giorgi da fuori area manda di poco al lato. Al 24° Bernacci di testa in tuffo va nuovamente vicino al goal. L’Ascoli diventa padrone del campo in superiorità numerica e Iaconi cambia ancora, fuori il capitano Missiroli e dentro Capelli. Si passa, quindi, dal 3-4-3 iniziale al più necessario 3-4-2 con difesa composta da Adejo, Capelli e Santos ed attacco affidato ai  Bonazzoli e Pagano. Al 28° Bernacci non arriva per un soffio su un cross da destra. Al 30° Sommese calcia in diagonale ma Cassano respinge. Al minuto 37 l’Ascoli crea la sua migliore occasione da goal. Cross da destra, Antenucci stoppa al centro dell’area e di sinistro calcia a colpo sicuro. E’ straordinario Cassano a respingere di piede. Il primo tempo si chiude, dopo ben 7 minuti di recupero, senza ulteriori emozioni. Secondo tempo che inizia esattamente come era iniziato il primo. I ritmi sono lentissimi e le due squadra pensano a stare attente. Prima occasione per la Reggina al 58°. Calcio di punizione di Pagano da sinistra, palla che filtra in area e termina nei pressi di Capelli che si mangia il goal del vantaggio. Sul capovolgimento di fronte risponde l’Ascoli con Sommese che serve Antenucci che calci rasoterra e Cassano respinge ancora di piede. La formazione prende coraggio così come dopo nel primo tempo l’espulsione di Costa. Al 61° Giorgi serve Bernacci ma il tiro di quest’ultimo termina fuori. Trascorre un minuto ed è Sommese che calcia in diagonale con il pallone che termina ancora al lato della porta difesa da Cassano. Al 73° la Reggina passa. Barillà serve Bonazzoli in verticale, entra in area l’ariete amaranto e di sinistro, in diagonale, insacca. Strano il calcio, la Reggina subisce anche perché in inferiorità numerica, e poi, alla prima occasione della ripresa, trova il goal del vantaggio! Ed addirittura all’81° la Reggina triplica. Barillà (divenuto capitano dopo l’uscita di Missiroli) s’invola centralmente, resiste alla carica di un difensore e batte Frezzolini con un preciso destro da fuori area. La Reggina coglie così il suo terzo risultato positivo consecutivo dopo il pareggio a Crotone e la larga vittoria casalinga contro il Brescia e si porta a quota 19 in classifica incamerando 7 punti sui 9 disponibili. La squadra di Iaconi (alla sua prima vittoria esterna), adesso, affronterà due gare casalinghe consecutive: martedì 8 dicembre alle 15.00 con il Sassuolo (recupero della XIV^ giornata di campionato) e lunedì 14 dicembre alle ore 20.45 contro la Triestina (posticipo della XVII^). Altre due occasioni da non perdere per la Iaconi band: primo per uscire dalla bassa classifica e secondo, perché no, per salire su in graduatoria.

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Movimento delle donne di San Luca e della Locride: “Andiamo al succo”

Al via la prima edizione di "Andiamo al Succo", la manifestazione di raccolta fondi ideata e organizzata dal Movimento Donne San Luca e della Locride. L'evento si svolgerà il 6-7-8 dicembre 2009, in 6 piazze italiane, dove verranno allestiti degli stand in cui saranno messe in vendita, ad un prezzo eco-solidale , le arance di San Luca: l'oro giallo della terra di Calabria. Le piazze italiane di riferimento sono quelle che finora hanno collaborato con il Movimento Donne di San Luca e della Locride e che hanno offerto la loro disponibilità a sostegno dei progetti che il movimento stesso promuove. Le città interessate sono  Reggio Calabria, Milano, Firenze, Pisa, Roma e Prato.

Gli stand, realizzati in maniera particolarmente scenografica, saranno delle vetrine sulle bellezze del territorio della Provincia di Reggio Calabria e verranno allestiti, per l'occasione, con numerosi pannelli fotografici. Testimonial dell'iniziativa saranno le stesse donne di San Luca che scenderanno in piazza per promuovere le cose buone di un territorio fortemente criminalizzato e rinomato esclusivamente per fatti di malavita. L’evento prosegue sulla filosofia del Movimento Donne San Luca e della Locride che da sempre è impegnato a valorizzare i talenti, le numerose risorse, i sapori e le bellezze calabresi. I fondi raccolti dalla manifestazione saranno destinati alla realizzazione di un laboratorio di gastronomia di prodotti tipici a San Luca. Il ricavato, inoltre, servirà all’avviamento e alla promozione della struttura che potrebbe offrire occupazione ad almeno sei ex detenuti del paese che vivono in situazioni di grande disagio. A tal proposito, per i valori e l'impegno dimostrato dal Movimento Donne San Luca e della Locride, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha concesso il Suo patrocinio e ha donato  un medaglione di adesione all'iniziativa "Andiamo al Succo", per testimoniare che la più alta carica dello Stato sostiene il lavoro e lo sforzo di chi vuole costruire il bene comune. A Reggio Calabria gli stand saranno allesti, dalle ore 10.00 alle ore 20.00, in Piazza San Giorgio al Corso. Testimonial dell’evento saranno Gennaro Calabrese, Pasquale Caprì, i comici Battaglia e Misefari e il duo “Vai e vieni”.

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Ascoli Reggina: le probabili formazioni

Ascoli (4-4-2): Frezzolini; Gazzola, Portin, Silvestri e Giallombardo; Sommese, Luci, Amoroso e Giorgi; Antenucci e Bernacci. In panchina: Guarna, Jaager, Marino, Di Donato, Mattila, Potenza e Lupoli. All.: Pillon. Reggina (3-4-3): Cassano; Adejo, Valdez e Costa; Morosini, Carmona, Barillà e Rizzato; Pagano, Bonazzoli e Missiroli. In panchina: Marino, Camilleri, Capelli, Santos, Buscè, Viola A. e Brienza. All.: Iaconi. Arbitro: Pinzani di Empoli. Assistenti: Bagnoli e Segna.

Note. Ascoli: Bernacci gioca titolare, ma Lupoli è in preallarme. Probabile la conferma della squadra con Amoroso e Sommese in appoggio alle punte. Squalificato: Micolucci. Diffidati: Bernacci, Gazzola, Giallombardo, Luci, Silvestri e Sommese. Reggina: Iaconi decide solo all'ultimo a chi affidare tra Adejo, Capelli e Santos la maglia da titolare come centrale difensivo. Brienza parte dalla panchina e ballottaggio Morosini-Buscè a centrocampo. Squalificati: Cacia, Cascione e Volpi. Diffidato: Barillà.

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Torino: Spatuzza depone al processo Dell’Utri

Si è conclusa l'udienza del processo per concorso in associazione mafiosa al senatore Marcello Dell'Utri celebrato a Torino. Dopo l'esame del pentito Gaspare Spatuzza, controesaminato dalle difese di Dell'Utri (nella foto), la Corte ha deciso di non fare ulteriori domande al pentito, ha disposto la citazione dei boss Giuseppe e Filippo Graviano e ha rinviato il processo all'udienza dell'11 dicembre. Concluso il controesame del pentito Gaspare Spatuzza, teste al processo al senatore Marcello Dell'Utri, la Corte d'appello di Palermo, in trasferta a Torino per motivi di sicurezza, ha deciso di citare i boss Giuseppe e Filippo Graviano e Cosimo Lo Nigro. I capimafia, che verranno sentiti in videoconferenza l'11 dicembre, potranno riferire sulle dichiarazioni rese da Spatuzza che ha rivelato di un incontro con i tre boss durante il quale Marcello Dell'Utri e Silvio Berlusconi furono indicati come i nuovi referenti politici di Cosa Nostra. La Corte ha ritenuto "la necessità in relazione al tema di prova oggetto dell'esame di Spatuzza" di sentire la versione dei boss.

SPATUZZA: "DELL'UTRI AIUTO' LA MAFIA" – "Graviano mi disse che avevamo ottenuto tutto quello e questo grazie alla serietà di quelle persone che avevano portato avanti questa storia, che non erano come quei quattro 'crasti' socialisti che avevano preso i voti dell'88 e '89 e poi ci avevano fatto la guerra. Mi vengono fatti i nomi di due soggetti: di Berlusconi, Graviano mi disse che era quello del Canale 5''. Ha affermato Spatuzza. Oltre al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il pentito Gaspare Spatuzza a Torino cita anche l'imputato, il senatore Marcello Dell'Utri. ''C'e' di mezzo un nostro compaesano, Dell'Utri'', ha detto Spatuzza, citando Graviano. ''Grazie alla serieta' di queste persone – ha aggiunto – ci avevano messo praticamente il Paese nelle mani''. STRAGI '93 'ANOMALE' – "Cosa nostra e' un'associazione mafioso-terroristica. La definisco cosi' perche' dopo il '92 ci siamo spinti un po' oltre, in un terreno che non ci appartiene: alludo alle stragi di Firenze, dove mori' la piccola Nadia e all'attentato a Costanzo''. Con queste parole e' cominciata la deposizione del pentito Gaspare Spatuzza al processo al senatore del Pdl, Marcello Dell'Utri, in corso a Torino. "Dopo le stragi di Capaci e Via d'Amelio abbiamo gioito, perché Falcone e Borsellino erano nostri nemici; mentre i morti di Firenze e Milano non ci appartenevano. Lo dissi a Giuseppe Graviano, quando lo incontrai a Campofelice di Roccella nel '93''. Lo ha detto il pentito Gaspare Spatuzza, che sta deponendo al processo Dell'Utri, e che ha definito "anomale", nella consueta strategia di sangue di Cosa Nostra, le stragi di Firenze, Roma e Milano del '93. Anomalia che il pentito spiega in quanto quegli eccidi rientravano in una strategia terroristica. ''Quando rappresentai a Giuseppe Graviano – ha aggiunto -, che mi aveva incontrato per parlare di un altro attentato ai danni dei Carabinieri, questa mia debolezza, lui mi rispose: 'E' bene che ci portiamo un po' di morti dietro, così chi si deve muovere si dia una 'smossa' ". COSI' FALLI' ATTENTATO OLIMPICO – Quando incontrai Graviano a gennaio del '94, a Roma, mi disse che l'attentato all'Olimpico si doveva fare a tutti i costi, così gli davamo il colpo di grazia". Così il pentito Gaspare Spatuzza racconta, deponendo al processo Dell'Utri, il fallimento dell' attentato ai Carabinieri, che doveva avvenire all'esterno dello stadio Olimpico, al termine di una partita di calcio, fortemente voluto dal boss Giuseppe Graviano. Spatuzza ha raccontato in aula le fasi preparatorie dell'attentato, quando la mafia imbottì una macchina di esplosivo, "utilizzando una tecnica – dice Spatuzza – che nemmeno i talebani hanno mai usato". I boss, oltre all'esplosivo, utilizzarono tondini di ferro, che avrebbero dovuto rendere più devastante l'effetto della deflagrazione. "Lasciammo la macchina – ha proseguito – fuori dallo stadio. Io e Benigno ci spostammo a Monte Mario. Benigno diede l'impulso al telecomando, ma grazie a Dio l'esplosione non avvenne". E' un incontro avvenuto nel '94 al bar Doney di Via Veneto, a Roma, prima del fallito attentato all'Olimpico, l'episodio centrale della deposizione, ancora in corso davanti alla corte d'appello di Palermo, in trasferta a Torino, del pentito Gaspare Spatuzza. Spatuzza si incontra, in quella occasione, con Giuseppe Graviano, che "aveva un atteggiamento gioioso, come chi ha vinto all'enalotto o ha avuto un figlio". "Ci siamo seduti – dice Spatuzza – e disse che avevamo chiuso tutto e ottenuto quello che cercavamo e questo grazie alla serietà di quelle persone che avevano portato avanti questa storia, che non erano come quei quattro 'crasti' socialisti che avevano preso i voti dell'88 e '89 e poi ci avevano fatto la guerra. Mi vengono fatti i nomi di due soggetti: di Berlusconi…, Graviano mi disse che era quello del Canale 5, aggiungendo che di mezzo c'é un nostro compaesano, Dell'Utri. Grazie alla serietà di queste persone – prosegue Spatuzza, citando Graviano – ci avevano messo praticamente il Paese nelle mani". DELL'UTRI, COSA NOSTRA VUOL FAR CADERE GOVERNO – "La deposizione di Spatuzza non ha costituito per me alcuna sorpresa. Mi aspettavo esattamente questo. Non ha detto nulla di più o di meno di quello che aveva già riferito ai pm". Lo ha detto il senatore Marcello Dell'Utri in una pausa dell'udienza del processo d'appello in cui è imputato di concorso in associazione mafiosa, dopo la deposizione del pentito Gaspare Spatuzza. Ribadendo quanto già detto Dell'Utri ha aggiunto: "Il suo obiettivo è fare cadere il governo Berlusconi, non ci sono altre spiegazioni". Ai giornalisti che gli chiedevano se riteneva che dietro al collaboratore ci fosse qualcuno, Dell'Utri ha risposto: "Non lo so. Ci saranno i pm"."La mafia ha tutto l'interesse a far cadere il governo Berlusconi perché è quello che ha fatto di più contro Cosa Nostra". ''Di fronte a queste accuse una persona normale o impazzisce o si spara''. E' un fiume in piena Marcello Dell'Utri. ''E' una cosa assurda, una cosa fuori dal mondo'', aggiunge parlando con i giornalisti che lo hanno preso d'assalto in una pausa dell'udienza nella maxiaula 1 del PalaGiustizia di Torino, dove il processo e' stato trasferito da Palermo per motivi di sicurezza. ''Non e' una bella cosa – ha sottolineato Dell'Utri – e devo fare un lavoro difficile per non somatizzare''. BERLUSCONI A CDM, SPATUZZA? FOLLIA,NOI I PIU'DURI CONTRO MAFIA – E' folle quello di cui mi accusano, sono cose incredibili: il nostro è il governo che ha fatto di più contro la mafia. E' stato questo, secondo quanto riferito da fonti governative, il ragionamento svolto da Silvio Berlusconi nel corso del Consiglio dei ministri odierno a commento delle indiscrezioni di stampa sul pentito di mafia Gaspare Spatuzza, che proprio oggi deporrà in tribunale. Il premier, secondo le stesse fonti, ha chiesto al ministro dell'Interno Roberto Maroni di elencare i risultati dell'esecutivo nella lotta alla criminalità. BONAIUTI, MAFIA ATTACCA BERLUSCONI PERCHE' LA COMBATTE – E' del tutto logico che la mafia utilizzi i suoi esponenti per rilasciare dichiarazioni contro il presidente del Consiglio di un governo che agisce in maniera così determinata e così concreta nei confronti della criminalità organizzata". Lo afferma Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, in una nota che segue le dichiarazioni al processo di Torino del pentito Gaspare Spatuzza, che ha citato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Bonaiuti sottolinea gli "straordinari" risultati del governo nella lotta alla mafia e aggiunge che "non hanno precedenti negli ultimi vent'anni". ''Il nostro governo – afferma Bonaiuti – ha arrestato otto mafiosi al giorno, festivi inclusi. Ha arrestato quindici dei trenta piu' pericolosi latitanti di mafia. Ha sequestrato in media dieci milioni di euro di beni mafiosi al giorno, per un valore totale finora di 5,6 miliardi di euro, piu' del triplo di quanto ha fatto il governo precedente nello stesso periodo tempo. Gli straordinari risultati della lotta intrapresa da questo governo contro la mafia non hanno precedenti negli ultimi venti anni''. ''E' del tutto logico – conclude il sottosegretario – che la mafia utilizzi i suoi esponenti per rilasciare dichiarazioni contro il presidente del Consiglio di un governo che agisce in maniera cosi' determinata e cosi' concreta nei confronti della criminalita' organizzata''. (fonte Libero.it)

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Roccella Jonica (RC): arresto per violenza sessuale su minore

Oggi alle ore 13,00, i Carabinieri della  Compagnia di  Roccella Jonica (RC) comandata dal Capitano Vincenzo Giglio, hanno tratto in arresto, in esecuzione di un’ordinanza applicativa di una misura cautelare emessa il 03.12.2009 dal GIP presso il tribunale di Locri (RC) dr. Gianluca Sarandrea (su richiesta della locale Procura che concordava pienamente con le risultanze investigative rapportate dall’Arma) tale Franco Schirripa (nella foto), nato a Roccella Jonica(rc) il 06.01.1956, ivi residente via Filocamo 16, separato, disoccupato. A carico del predetto, dopo una mirata attività d’indagine condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Roccella Jonica, comandato dal Ten. Giovanni Orlando, si raccoglievano gravi e concordanti indizi di colpevolezza in ordine al reato di violenza sessuale aggravata (609 bis comma 2 e 609 ter),  continuata, perpetrata presso la propria abitazione, nei confronti di una minore di anni 14.

La triste storia  venne alla luce quando, nel mese di luglio 2009, personale del consultorio familiare di Roccella Jonica segnalò all’A.G. di Locri che la ragazzina posta alle loro cure ha un comportamento eccessivamente riservato e introverso. Scavando meglio nella psiche della giovane, anche con l’ausilio di psicologi, cominciò ad affiorare l’infelice vicenda. Gli investigatori, coordinati dalla d.ssa Rosanna Sgueglia,  appurarono che lo Schirripa, dopo aver carpito la fiducia della minore, era solito invitarla a casa e lì dedicarle attenzioni morbose assolutamente non curante delle conseguenze devastanti che sotto il profilo psicologico si sarebbero ripercorse sulla persona offesa. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Locri, mentre la ragazza si trova in un luogo sicuro dove, con il costante aiuto di personale altamente specializzato, sta tentando di dimenticare la terribile esperienza.

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Reggio Calabria: incontro-dibattito “Stalking tra diritto e psicologia”

altaltaltaltNella settimana in cui si è celebrata “La Giornata Mondiale contro la violenza alle donne”, è stato organizzato un importante convegno studio dal titolo “Stalking tra diritto e psicologia”. Il dibattito, organizzato dalla Sezione “Reggio Calabria Morgana” della FIDAPA (Federazione Italiana Donne Arti Professione Affari) in collaborazione con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Calabria e con il patrocinio dell’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria e della “Fondazione Marisa Bellisario”, si è tenuto il 27 novembre scorso presso la Sala Conferenze del Palazzo della Provincia, riscuotendo un grande successo di partecipanti.

La manifestazione si è aperta con la presentazione dell’avv. Antonella Stirparo, presidente della sezione locale FIDAPA, ed è proseguita con i saluti e gli interventi dell’avv. Giuliana Barberi, membro del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, della d.ssa Angela Marcello Presidente della Sezione Young Calabra della “Fondazione Bellisario”, dell’avv. Antonella Naim, Responsabile Commissione “Legislazione” della sezione locale FIDAPA. Successivamente, hanno relazionato la dott.ssa Carmela Squicciarini, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, ed il dott. Giuseppe Libri, dirigente medico Psichiatra Ospedali Riuniti di Reggio Calabria. Durante i lavori sono stati trattati tutti gli aspetti della delicata materia, sia quelli legali, penali e civili che quelli psicologici, alla luce dei casi in aumento. In particolare, è stato messo in evidenza quello che può essere l’identikit dello stalker o molestatore assillante, le tipologie di stalkers, i rischi legati al profilo psicologico del persecutore ed i consigli per evitare le reiterazioni della condotta vessatoria. Sono state, inoltre, evidenziate le dinamiche relazionali ed intrapsichiche che, in qualche modo, “legano” vittima e persecutore. Sono state analizzate, altresì, attentamente le nuove misure cautelari a  disposizione della magistratura ed il provvedimento questorile dell’ammonimento, nuovissimo strumento di prevenzione. Ha moderato gli interventi il dr. Orazio Cipriani, giornalista RAI Calabria. Un’occasione, questa, per discutere di un fenomeno ampio ed in costante aumento che coinvolge o ha coinvolto il 20% della popolazione italiana e che può essere prologo di atti violenti: circa il 10% degli omicidi colposi avvenuti in Italia, dal 2002 al 2008, infatti, sono stati preceduti da atti di stalking. Per l’80% le vittime sono donne, anche se sono in crescita le richieste d’aiuto anche da parte degli uomini. Certo, la nuova legge – promossa dal Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna (nella foto, insieme ad una locandina della “campagna anti stalking”, ad una scena tratta dal film “The resident” – in uscita nel 2010 in cui si raccontano le vicende della protagonista Hilary Swank perseguitata dal proprio padrone di casa – e ad un’immagine-simbolo del “fenomeno”) e che ha visto votare compatte destra e sinistra – che ha categoricamente inquadrato le molestie nel novero dei reati punibili con la pena da sei mesi a quattro anni di reclusione, è uno strumento in più atto a contrastare il fenomeno sancendo, così, definitivamente il principio che la violenza, a cominciare da quella sulle donne, non è un fatto privato.

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Reggina: Biagio Pagano, goleador e leader amaranto

altaltaltLa Reggina ha forse  trovato il leader che cercava da tempo. Corre tanto, combatte, segna, incita i compagni, trascina i tifosi. Biagio Pagano (nelle foto di Fafo mentre calcia il rigore del vantaggio e, poi, mentre corre ed esulta sotto la curva), da supercontestato ad inizio stagione, con l’arrivo di mister Iaconi, si è trasformato in giocatore di riferimento per tutti. Si è liberato di quelle paure che lo avevano accompagnato quando alla guida tecnica degli amaranto c’era mister Novellino. Solo un lontano ricordo i forti richiami dell’ex tecnico, le sostituzioni punitive dopo pochi minuti di gara, le gabbie tattiche verso le quali lo stesso Pagano ha sempre mostrato segnali di grande sofferenza. Questo è il suo momento. L’aver ritrovato la serenità soprattutto mentale, lo aiuta nelle prestazioni a beneficio di una Reggina che, pur sempre impelagata nei bassifondi della graduatoria, inizia a vedere qualche spiraglio di luce.

La partita con il Brescia va analizzata con particolare attenzione, però. Sarebbe troppo superficiale parlare di vittoria schiacciante e dominio degli amaranto, senza sottolineare come la gara sia stata fortemente condizionata dall’episodio verificatosi dopo pochi minuti. Anche per una squadra in difficoltà come la Reggina, usufruire di un calcio di rigore al pronti e via e trovarsi in vantaggio anche di un uomo, espulsione di Bega, ha avuto un forte significato sul match. C’è anche da dire che questa squadra, nello scorcio di campionato in cui l’abbiamo vista all’opera, ha messo in mostra talmente tante brutture, che non sarebbe stato poi così assurdo pensare che anche contro quel Brescia la vittoria poteva non arrivare. Invece non è stato così, confortanti i segnali mostrati dal gruppo sul piano della volontà e della combattività. Si è corso molto e bene, poche sono state le sbavature, tante invece le indicazioni ricavate dai novanta e passa minuti di gioco. Cascione che scalza dalla linea centrale dei difensori due elementi che nella Reggina giocavano da titolari nella massima serie, Valdez e Santos. Cascione stesso che si concede anche licenze in fase offensiva e trova il suo secondo gol in altrettante partite giocate in casa dagli amaranto. Barillà fornisce un contributo prezioso in mezzo al campo per quantità e qualità, bene finalmente Rizzato, di Pagano abbiamo già detto, mentre per il gigante buono Emiliano Bonazzoli, nonostante l’impegno, il gol non vuole arrivare. Citazione a parte merita Maurizio Lanzaro, il capitano. Cinque anni al servizio della Reggina con prestazioni sempre oltre la sufficienza. Anche lui, come Pagano, messo ai margini da Novellino ed ora tornato nuovamente protagonista. Dopo aver superato da tempo le cento presenze con la Reggina, ha messo a segno il suo primo gol in maglia amaranto. Bravo Maurizio.

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Reggina Brescia 4-0: i commenti dei tifosi

altLa Reggina cala il poker. Quattro goal rifilati al Brescia e tanti saluti a Iachini ed ai suoi uomini. Finalmente una buona prestazione degli amaranto proprio nella giornata in cui veniva a mancare la fantasia di un Brienza influenzato. E’ proprio su Brienza che si concentra il primo intervento telefonico del post gara su Touring 104. Santo esordisce cosi: “Abbiamo finalmente giocato una bella partita, l’assenza di Brienza non si è avvertita.” Oggi chiameranno tutti per dire “te l’avevo detto io che…la squadra era buona”. Voglio ricordare il grandissimo goal di Ceravolo con la maglia dell’Atalanta, un errore secondo me cederlo cosi velocemente, uno come lui avrebbe fatto comodo a questa squadra” . Tanti goal, un’ottima prestazione, ma la polemica come al solito non manca.

Enzo è risentito nei confronti di Volpi. “Mi ha dato fastidio l’atteggiamento di Sergio Volpi al termine della gara. Ha mandato a quel paese un ragazzino a bordo campo che lo invitava ad andare sotto la curva insieme agli altri compagni di squadra, questi sono comportamenti che non fanno bene al gruppo soprattutto dopo un 4–0 in casa ed una buona prestazione della squadra.” Nino si complimenta con mister Iaconi: “Grazie al mister per aver azzeccato la formazione. Morosini nel ruolo di esterno destro è stata una piacevole sorpresa. Complimenti anche a Lanzaro per il suo primo goal in maglia amaranto.” Tanti elogi per tutti e non potevano mancare anche per il presidente Foti (nella foto in un'immagine d'archivio). Giovanni augura lunga vita a Foti: “Senza di lui la Reggina non esisterebbe più. Ha creato dal nulla il Sant’ Agata, ha dato un futuro a questa Società. Si può anche sbagliare, ma al momento non vedo alternative valide a Foti. Concludo dicendo che ci credo ancora ai play off, il campionato è lungo e questa vittoria potrebbe essere la svolta di questa stagione.” Filippo, invece, è un nostalgico della serie A: “ Ma perché non giochiamo sempre di domenica?” – esordisce cosi – “oggi ho riassaporato l’odore della massima serie. Abbiamo giocato in contemporanea con le altre squadra di A” e conclude con una piccola polemica verso l’arbitro Celi “ma l’arbitro di oggi sapeva che erano tutti diffidati quelli che ha ammonito?“. Concludiamo il nostro resoconto sugli interventi telefonici dei tifosi amaranto al termine di Reggina –Brescia con Mimmo, da noi simpaticamente ribattezzato l’amico dei calzoni: “Complimenti a Pagano, a suon di goal sta diventando il leader di questa squadra anche dimostrando grande personalità nel voler andare a calciare il rigore”.

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Reggina Brescia 4-0: interviste post gara

Clima disteso in sala stampa dopo la netta vittoria della Reggina, la seconda dell’era Iaconi dopo quella sulla Salernitana nella precedente gara casalinga prima del rinvio della gara con il Sassuolo. In sostanza, Iaconi ha la meglio su Iachini. La Reggina si porta a quota 16 in classifica e, dopo la trasferta di sabato ad Ascoli, recupererà appunto la gara con il Sassuolo. Battuta a parte, la Reggina gioca meglio che in altre occasioni. E’ più fluida, più lineare, non commette sbavature difensive e Cassano, a parte qualche uscita di ordinaria amministrazione, fa la prima parata soltanto all’88°. Certo, dobbiamo ammetterlo, la gara per gli uomini di Iaconi si è messa subito in discesa con l’espulsione di Bega dopo 40 secondi ed il successivo rigore trasformato dal sempre più bomber amaranto Pagano, ma comunque resta il fatto che la Reggina ha giocato meglio anche rispetto alla gara vinta con il fanalino di coda Salernitana. Il primo ad entrare in sala stampa è l’allenatore ospite Iachini. Cappellino in testa e scuro in volto si sottopone alle domande dei cronisti.

Tutto più difficile sin da subito. “Certo, la gara si è compromessa con l’espulsione ed il rigore realizzato. Volevamo essere noi a “fare” la partita, ma tutto è cambiato. Il calcio è fatto di episodi e stavolta ci ha detto male. Ripartiamo comunque anche da questa sonora sconfitta che, ovviamente, ci fa male.” Giudica giusta l’espulsione di Bega? “Forse l’espulsione non ci stava visto che il pallone era lontano dalla porta e con poche possibilità di calciare a rete da parte di Bonazzoli, ma è andata così e quindi. In 10 contro 11 diventa ovviamente tutto più difficile. Abbiamo cercato di coprirci ma non ci siamo riusciti dando a loro la possibilità di fare quello che volevano.” Dal punto di vista del morale come sta la sua squadra? “Giocare tutti e 90 i minuti in inferiorità numerica devasta psicologicamente. Giriamo pagina e guardiamo avanti.” E’ stato costretto a cambiare più volte modulo. “Si, dopo l’espulsione siamo passati al 3-4-2 e poi al 4-3-2.” Baiocco molto nervoso e beccato anche dal pubblico reggino al contrario di un Possanzini acclamato. Ed, oltretutto, lo stesso Baiocco, all’entrata nel tunnel degli spogliatoi dopo la sostituzione, si è beccato anche con i suoi tifosi fino a quando un suo collaboratore non lo ha spinto verso gli spogliatoi stessi. “Conosciamo tutti Baiocco, è un giocatore che ci tiene moltissimo a fare bene ed a vincere. E’ molto importante per noi. Dopo la sostituzione non è passato dalla panchina, ma non è un problema questo. Sull’altro episodio, non ho visto nulla ma se mi dite che è accaduto me ne dispiace molto.” Può influire negativamente una “legnata” del genere? “Certo, tutto sta nel capire come e perché si è perso in questo modo a prescindere dall’espulsione e dal rigore dopo un minuto. Dobbiamo lavorare ancora molto.”
Cambio dietro la scrivania, esce Iachini ed, in coppia, entrano Pagano e Barillà.
Biagio (Pagano, n.d.r.), due goal e due assist per Cascione e per il capitano. “E’ stata la mia partita perfetta. Ma, aldilà di questo, anche se non in superiorità numerica, oggi non ci sarebbe stato niente per nessuno contro questa Reggina.” Nino (Barillà, n.d.r.), rientravi dopo tanta panchina e dopo le soddisfazioni personali in Nazionale. "Si, è vero. Ho giocato secondo le indicazioni ricevute e ho dato il massimo. Sono a disposizione del mister, il mio dovere è quello di farmi trovare pronto quando vuole.” Il fatto che spesso sei in panchina può danneggiarti in ambito Nazionale? “La Nazionale tornerà a marzo e fino ad allora penso solo a dare il massimo per la Reggina a seconda di come e quanto vuole il mister.” Pagano, hai detto che oggi non ci sarebbe stato niente per nessuno. Cos’è cambiato rispetto a prima? “Tante cose, ma la cosa più importante è che oggi la Reggina non poteva non vincere. Voleva questa vittoria e l’ha ottenuta anche largamente.” Può essere considerata questa la partita della svolta dal punto di vista psicologico? “Non lo so. So solo che dobbiamo giocare per vincere ogni gara con il coltello tra i denti.” Dopo il rigore a nostro favore e la conseguente espulsione dell’avversario, ogni fallo un cartellino giallo. "Credo che 6 ammonizioni siano davvero troppe e, soprattutto, le 4 che si sono rivelate pesanti per via delle squalifiche che ne conseguiranno.”
Escono i due giocatori ed entra mister Iaconi.
Mister, abbiamo visto una Reggina molto diversa rispetto al passato in quanto ad atteggiamento e mentalità. “E’ vero. La partita è stata semplificata dall’episodio del primo minuto, ma credo che la Reggina avesse già dato dei segnali di cambiamento già da un po’. Oggi ha finalmente materializzato quanto sin qui di buono fatto. Credo, però, che sia necessario ancora lavorare molto anche perché la classifica non è migliorata.” Mister, leggendo la formazione abbiamo pensato anche a talune scelte cervellotiche da parte sua. “No, affatto. Sono state scelte coraggiose certamente, ma non frutto della follia. Sono state, invece, scelte molto ponderate. Cascione al centro della difesa, Valdez e Santos in panchina, Barillà al centro, Missiroli in attacco a sinistra e Pagano a destra, sono state scelte dettate dalla necessità e dal lavoro di un’intera settimana.”  Cos'é cambiato rispetto a qualche settimana fa? “Siamo certamente più propositivi. Abbiamo perso a Lecce e ad Empoli contro squadra che occupano il primo ed il secondo posto in classifica e non quindi contro squadrette. Dobbiamo crescere e lavora ancora molto, questo certamente.” Bonazzoli è ancora una volta parso un gradino al di sotto rispetto agli altri. “Si, è vero. Bonazzoli è comunque un giocatore importante e forte tecnicamente. Paga due anni di quasi inattività, ma è in crescita anche lui.” Il lungo palleggio messo in atto dalla sua squadra a che cosa era finalizzato? “A tirare fuori gli avversari dalla propria trequarti. Il possesso palla serve a gestire meglio la gara e lo dimostra meglio il fatto che quando non l’abbiamo fatto abbiamo smesso di giocare ed abbiamo subito troppo.” Ha riportato in panchina Volpi fino a farlo giocare nell’ultima mezz’ora. “Volpi è un giocatore importante per noi. Conto di farlo sentire nuovamente importante e di recuperarlo a pieno ritmo.” Le 6 ammonizioni le sono sembrate esagerate? “Si, certo. Soprattutto quelle 4 che ci costringeranno a rinunciare a giocatori importanti ad Ascoli. Forse il direttore di gara voleva riportare la parità numerica dei giocatori in campo, non so.”

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